L’estate italiana è da sempre sinonimo di turismo, ma negli ultimi anni il fenomeno dell’overtourism ha assunto proporzioni preoccupanti, rendendo alcune destinazioni non solo famose, ma anche estremamente vulnerabili. Secondo l’Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico (Icst), redatto dall’Istituto Demoskopika e pubblicato in anteprima su ANSA.it, Rimini, Venezia e Bolzano si confermano, per il secondo anno consecutivo, ai vertici delle città più colpite da questo fenomeno. La classifica, che analizza la pressione turistica su varie destinazioni italiane, evidenzia non solo la bellezza di queste località, ma anche le sfide che devono affrontare a causa dell’afflusso massiccio di visitatori.
Rimini: la regina dell’estate italiana
Rimini è rinomata per le sue spiagge, la vita notturna e una vasta offerta di intrattenimento. Con oltre 17.000 presenze per chilometro quadrato, la città romagnola è in cima alla lista per densità turistica. Tuttavia, questo successo ha un costo: la produzione pro capite di rifiuti urbani legati al turismo è la più alta d’Italia, con ben 76,8 chilogrammi per turista. Questi dati pongono interrogativi sulla sostenibilità dell’attuale modello turistico e sulla capacità della città di gestire efficacemente l’impatto ambientale.
Venezia: la città dei canali
Venezia, con quasi 16.000 presenze per chilometro quadrato, rappresenta un caso emblematico di overtourism. La bellezza dei suoi monumenti storici e l’unicità della sua architettura attirano visitatori da tutto il mondo, ma la pressione esercitata su infrastrutture e servizi è sempre più evidente. Negli ultimi anni, la città ha cercato di implementare misure per limitare l’accesso ai turisti in alcune aree, come il divieto di accesso a determinati luoghi durante i periodi di alta affluenza.
Bolzano: una sorpresa tra le mete turistiche
Bolzano, una destinazione meno scontata, si è affermata sorprendentemente ai vertici della classifica. Con quasi 69 turisti per abitante, la città altoatesina deve affrontare una pressione turistica che, pur essendo meno visibile rispetto a quella di Rimini e Venezia, ha comunque un impatto significativo sulla qualità della vita dei suoi residenti. Bolzano è conosciuta per la sua bellezza naturale e la sua fusione di culture italiane e austriache, elementi che la rendono attraente per chi cerca un’esperienza turistica diversa.
A seguire, altre città come Livorno, Napoli, Milano, Trento, Roma, Verona e Trieste si collocano in posizioni di alta esposizione all’overtourism. Queste località confermano che il fenomeno non è limitato a località di mare o a città d’arte.
- Livorno: aumento del turismo crocieristico.
- Napoli: attrattiva per la sua storia, cucina e paesaggi.
- Milano: capitale della moda e del design.
Dall’altro lato della medaglia, le province di Aosta, Firenze e Siena si collocano anch’esse a un livello “Alto” dell’indice, dove la pressione turistica è evidente ma forse gestibile grazie a politiche di sviluppo sostenibile e gestione del territorio. In queste aree, si stanno iniziando a vedere iniziative per promuovere un turismo più responsabile e rispettoso delle risorse locali.
Al contrario, località come Rieti, Benevento, Reggio Calabria, Isernia, Avellino e Campobasso rimangono ai margini del turismo di massa, con impatti contenuti su infrastrutture e qualità della vita. Queste città, pur avendo un patrimonio culturale e naturale ricco, non hanno ancora attirato un numero significativo di turisti e possono così mantenere una qualità della vita più elevata per i loro residenti.
L’analisi della densità e dell’intensità turistica mette in luce non solo le mete più visitate, ma anche le sfide e le opportunità che il turismo presenta per le comunità locali. È fondamentale che le destinazioni più esposte all’overtourism affrontino queste sfide con strategie che bilancino il desiderio di ospitare turisti con la necessità di proteggere le risorse locali e migliorare la qualità della vita dei residenti.
In un contesto globale in cui il turismo è in continua evoluzione, è essenziale sviluppare politiche che promuovano un approccio più sostenibile e inclusivo. Le autorità locali, i tour operator e i turisti stessi hanno un ruolo cruciale in questo processo. Solo così sarà possibile garantire che le meravigliose destinazioni italiane continuino a brillare senza compromettere il loro patrimonio e la loro identità.