Nella mattinata del 31 marzo 2025, i carabinieri di padova hanno portato a termine un’importante operazione contro il traffico di droga che ha coinvolto diverse province italiane. Tredici persone, di origine tunisina e italiana, sono state raggiunte da ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di padova. L’indagine, condotta dalla procura della repubblica euganea, ha evidenziato un sistema organizzato legato alla detenzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti.
L’operazione sul campo dei carabinieri tra padova, milano e firenze
Per eseguire gli arresti, decine di carabinieri sono stati impiegati nell’operazione, supportati da unità specializzate antidroga e dall’intervento di elicotteri per garantire una copertura aerea durante le fasi critiche. Le attività di controllo hanno interessato abitazioni, veicoli e locali nei comuni delle tre province coinvolte. I mezzi aerei hanno contribuito a monitorare spostamenti sospetti e a evitare fughe.
Le catture sono avvenute simultaneamente nelle province, a testimonianza della pianificazione accurata dell’operazione. Ogni soggetto coinvolto è stato individuato e fermato nelle rispettive aree di attività, riducendo al minimo la possibilità che qualcuno riuscisse a sfuggire. Le forze dell’ordine hanno inoltre sequestrato quantità rilevanti di sostanze stupefacenti, documenti e cellulari utilizzati per la gestione del traffico.
Profili del gruppo criminale e modalità operative emerse
Il gruppo oggetto dell’inchiesta era formato da cittadini tunisini e italiani, stabilmente coinvolti nella gestione di un traffico di droga che raggiungeva diverse città del nord e centro italia. Le indagini hanno rilevato che il gruppo funzionava secondo una divisione dei compiti specifica: alcuni membri si occupavano dell’approvvigionamento, altri della detenzione, altri ancora dello spaccio diretto.
Le sostanze stupefacenti sequestrate e distribuite erano principalmente di tipo sintetico e hashish, con un giro di affari stimato dalle procure nell’ordine di diverse decine di migliaia di euro mensili. Le dinamiche interne al gruppo prevedevano sistemi di comunicazione criptati via telefono, riunioni in luoghi protetti e strategie per eludere i controlli delle forze dell’ordine.
Le autorità hanno evidenziato come la presenza di cittadini di origine tunisina non rappresentasse un fenomeno marginale ma parte integrante di questo sistema, in stretta collaborazione con italiani residenti nelle zone indagate. La struttura aveva inoltre tentato di espandersi in aree dove il mercato delle droghe rimane particolarmente attivo, come milano e firenze, approfittando di filiere consolidate.
Profili del gruppo criminale e modalità operative emerse
Le attività investigative si sono concentrate sulle dinamiche del traffico, gli approvvigionamenti e la distribuzione delle sostanze. Gli elementi raccolti hanno permesso di ricostruire una rete che si estendeva tra le varie province, con scambi continui e punti di rifornimento localizzati in diverse città. I magistrati hanno sottolineato come il gruppo si fosse attrezzato per eludere le attività di controllo delle forze dell’ordine, rendendo necessaria una risposta coordinata.
Le indagini sono partite da accertamenti svolti in provincia di padova, con il coordinamento diretto della procura locale. Gli inquirenti hanno raccolto elementi contestando il reato di concorso in detenzione e spaccio di stupefacenti in concorso. Il gruppo criminale era composto da cittadini italiani e tunisini, che operavano non solo nel padovano ma anche nelle province di milano e firenze. La procura ha disposto le misure cautelari dopo aver acquisito prove e testimonianze necessarie a delineare il ruolo di ciascuno nel giro di droga.
Impatto operativo e prossimi sviluppi dell’inchiesta
L’azione messa in campo dai carabinieri di padova ha interrotto una rete di spaccio attiva da tempo tra le province coinvolte. Le misure cautelari di oggi rappresentano un colpo importante, ma le indagini proseguono per individuare eventuali complici e consulenti. Gli inquirenti stanno analizzando i materiali sequestrati, tra cui cellulari e documenti, per seguire la linea finanziaria e logistica del gruppo.
Le autorità giudiziarie hanno espresso la volontà di monitorare con attenzione gli sviluppi, anche per evitare che nuove figure riprendano l’attività illecita lasciata dai fermati. Seguendo le tracce lasciate dalle comunicazioni e dalle relazioni interne al gruppo, si potranno anche scoprire altri episodi di spaccio e nuovi contatti con altri centri di distribuzione.
Intanto i carabinieri hanno rafforzato la presenza nei territori interessati per aumentare la pressione sui soggetti attivi nel traffico di stupefacenti. Le operazioni nelle province di padova, milano e firenze proseguiranno con controlli mirati e osservazioni specifiche a tutela dell’ordine pubblico. La collaborazione tra forze dell’ordine e procura resta centrale per mantenere il contrasto a questo tipo di reati.