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La russia accelera l’offensiva in ucraina mentre berlino posticipa l’arrivo dei missili patriot

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La guerra in ucraina si fa più tesa con nuovi sviluppi sul campo e in sede diplomatica. La russia ha intensificato le operazioni militari, conquistando tre villaggi in zone strategiche. Nel frattempo, berlino ha annunciato possibili ritardi nella consegna di missili patriot a kiev, scatenando nuove tensioni. Sul fronte delle accuse reciproche, sia mosca sia kiev tornano a puntare il dito sull’uso di armi chimiche. Nel contesto politico ucraino, cambiamenti importanti coinvolgono la leadership e le relazioni con gli stati uniti.

Avanzata militare russa nelle regioni di kharkiv, donetsk e zaporizhzhia

Nei giorni scorsi il ministero della difesa russo ha riportato la conquista di tre villaggi nelle regioni orientali di kharkiv, donetsk e zaporizhzhia. Questi territori sono cruciali per il controllo della zona e rappresentano tappe importanti nell’offensiva di mosca in ucraina. Gli scontri sul terreno risultano intensi, con le forze russe che cercano di consolidare le posizioni acquisite. Le autorità di mosca considerano questi progressi come una risposta diretta ai “50 giorni di grazia” offerti in precedenza da donald trump, durante i quali si sospettavano pause o rallentamenti militari.

L’area attorno a kharkiv è stata teatro di numerosi combattimenti già dall’inizio del conflitto. La riconquista di villaggi in questa zona fa pensare a un tentativo di acquisire terreno utile per avanzate successive. A zaporizhzhia, che ha un ruolo chiave per l’accesso al mar nero, la tensione resta alta mentre le truppe russe tentano di consolidare le linee. Anche a donetsk, centro di forti scontri, le incursioni proseguono con l’obiettivo di mettere sotto pressione le difese ucraine.

Accuse incrociate sull’uso di armi chimiche, mosca e bruxelles si scontrano

La controversia relativa agli armamenti proibiti è tornata al centro dell’attenzione dopo le dichiarazioni dell’alto commissario ue kaja kallas. Kallas ha affermato che le forze russe starebbero aumentando gli attacchi con armi chimiche vietate dai trattati internazionali, citando fonti di intelligence olandesi e tedesche che parlano di circa 9 mila episodi. Mosca ha risposto negando le accuse e ribaltando il discorso, sostenendo che kiev fa uso diffuso di gas chimici proibiti e sostanze tossiche.

In particolare, il generale alexey rtishchev, responsabile delle truppe russe per la protezione da armi nucleari, chimiche e biologiche, ha riferito che durante un bombardamento dell’8 luglio nella regione di donetsk gli ucraini avrebbero impiegato una miscela di cloropicrina e cloroacetofenone. Secondo rtishchev, dalla guerra sono stati registrati oltre 500 casi di uso da parte ucraina di agenti chimici specifici per il controllo delle sommosse, ma anche sostanze psicotrope e tossiche.

La questione degli armamenti chimici resta delicata e di difficile verifica sul campo. La tensione diplomatica tra mosca e le istituzioni europee si mantiene alta proprio su questo fronte, alimentando sospetti e scambi rilevanti in chiave propagandistica.

Berlino annuncia possibili ritardi nelle consegne dei missili patriot a kiev

Il cancelliere tedesco friedrich merz ha reso noto che la consegna dei missili patriot promessi a kiev potrebbe slittare di settimane. Questo annuncio è arrivato dopo un vertice a londra con il primo ministro britannico keir starmer e in un momento in cui in passato donald trump aveva invece affermato che i missili erano già in viaggio verso l’ucraina. Merz ha spiegato che il ministro della difesa tedesco sta coordinandosi con l’omologo negli stati uniti per definire i dettagli operativi, ma resta difficile rispettare tempi stretti.

Le difese aeree ucraine contano molto sul supporto occidentale per contrastare i raid russi, soprattutto i lanci frequenti di droni. Berlino ha speso risorse per coprire la spesa dei missili patriot, ma la realizzazione logistica e la burocrazia internazionale sembrano frenare l’arrivo delle armi. Questa situazione potrebbe influire sulle capacità di kiev di respingere gli assalti aerei più sofisticati nelle prossime settimane.

Nel frattempo mosca ha segnalato uno dei più grandi attacchi con droni ucraini nella notte tra mercoledì e giovedì, con 122 obiettivi intercettati e colpi anche sulla regione di mosca. Gli attacchi hanno avuto conseguenze anche sulla popolazione civile, come nella regione di belgorod, dove una donna è stata uccisa durante le operazioni.

Pesanti bilanci umani e cambiamenti nella leadership politica di kiev

Gli ultimi scontri hanno causato vittime e feriti rilevanti in diverse zone. A dobropillia, nella regione di donetsk, un attacco russo a un centro commerciale ha provocato quattro morti e 27 feriti, secondo le autorità locali ucraine. Anche nella regione di belgorod, al confine con l’ucraina, un attacco ucraino ha causato una donna morta e altre decine di feriti.

Sul versante politico, il parlamento ucraino ha confermato yulia svyrydenko come nuovo primo ministro dopo la nomina di presidente volodymyr zelensky. Svyrydenko era già vice primo ministro e ha avuto un ruolo chiave nell’accordo con washington per lo sfruttamento dei minerali ucraini, una risorsa importante per l’economia del paese.

Zelensky ha inoltre annunciato la nomina di olga stefanishyna come nuova ambasciatrice a washington, una scelta che ha sorpreso osservatori che ventilavano l’arrivo al ruolo del ministro della difesa rustem umerov. La nuova ambasciatrice avrà il compito di rafforzare i rapporti diplomatici con gli stati uniti in un momento delicato per le forniture militari.

Nuovi accordi tra ucraina e stati uniti puntano su droni e armi

In un’intervista al new york post, zelensky ha avanzato l’ipotesi di un accordo di collaborazione militare con gli stati uniti che includerebbe l’acquisto da parte di washington di droni ucraini già sperimentati sul campo di battaglia. In cambio, kiev prenderebbe in consegna un pacchetto di armi americane per rafforzare le proprie difese.

L’intesa rappresenterebbe una nuova fase nel sostegno americano all’ucraina, che punta a integrare tecnologia e mezzi forniti da alleati esterni con dispositivi sviluppati internamente o in collaborazione. Zelensky ha parlato di un “mega accordo”, senza però fornire ulteriori dettagli sulle tempistiche o il tipo di armamenti coinvolti.

Nel frattempo la russia ha ufficializzato di aver restituito a kiev le salme di altri mille soldati ucraini caduti, sommandoli alle circa 6.000 consegnate in precedenza. Su un piano internazionale, l’ucraina è entrata a far parte della corte penale internazionale, diventando il 125esimo paese membro. Questa adesione enfatizza il quadro giuridico e politico in cui si colloca il conflitto in corso.

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