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in puglia avviato il progetto mitica per rendere più resilienti gli allevamenti di cozze e certificare i crediti di carbonio

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Il territorio pugliese ospita da poco il progetto MITICA, un’iniziativa finanziata dalla Regione Puglia che coinvolge il CNR e il CoNISMa. Questo progetto punta a migliorare la resistenza degli impianti di mitilicoltura agli effetti del cambiamento climatico e a sviluppare una filiera per la certificazione dei crediti di carbonio legati a questa attività. L’intento è anche valorizzare i servizi ecosistemici prodotti dalla mitilicoltura pugliese, molto importante dal punto di vista economico e sociale.

Obiettivi e caratteristiche principali del progetto mitica

Il progetto MITICA concentra le sue attività su due aspetti fondamentali: creare un sistema per certificare i crediti di carbonio derivanti dalla mitilicoltura e mettere a punto tecniche che aumentino la capacità degli allevamenti di molluschi di adattarsi alle nuove condizioni ambientali.

Gli impianti di mitilicoltura in Puglia stanno infatti soffrendo l’innalzamento delle temperature marine, fenomeno che provoca una moria significativa dei mitili. Per affrontare questo problema, i ricercatori del CNR stanno sperimentando metodi per selezionare individui di cozze più resistenti agli stress climatici e ambientali. Le attività comprendono test su esemplari sottoposti a temperature elevate, carenza di ossigeno e altre condizioni difficili per studiare le loro reazioni.

Parte del progetto prevede anche l’integrazione della mitilicoltura con la coltivazione di alghe marine. Questo approccio non solo apporta benefici diretti ai mitili, ma contribuisce a un migliore equilibrio ambientale. Inoltre, la biomassa delle alghe potrebbe diventare una risorsa per la produzione di energia, supportando così la nascita di una filiera capace di generare e certificare crediti di carbonio. L’azione complessiva vuole fornire strumenti concreti per migliorare produzione e sostenibilità entro un arco temporale di diciotto mesi.

Impatti del cambiamento climatico sulla mitilicoltura pugliese

Il riscaldamento delle acque marine sta causando problemi notevoli agli allevamenti di cozze soprattutto nell’area di Taranto, ma anche in altre zone della Puglia e di alcune parti d’Italia. Il fenomeno provoca un aumento della mortalità dei mitili, compromettendo la produzione e mettendo a rischio l’intera filiera di un prodotto noto a livello internazionale.

Il progetto MITICA punta a individuare precocemente i fattori di stress ambientale e a mettere a punto azioni correttive. La sperimentazione include il monitoraggio continuo degli allevamenti tramite sensori e l’analisi biologica degli individui più resistenti.

Oltre a concentrarsi sulla sopravvivenza del seme dei mitili, si sta sviluppando un modello di mitilicoltura integrata che coinvolge anche la crescita delle alghe, creando così un sistema più equilibrato da un punto di vista ambientale. Questo sistema integrato può contribuire a limitare gli effetti negativi del cambiamento climatico, offrendo prospettive nuove agli allevatori.

Rilevanza economica e sociale della mitilicoltura in puglia

La mitilicoltura rappresenta un comparto importante per l’economia pugliese, specie per la cozza tarantina, famosa in Italia e all’estero. Le morie dovute al cambiamento climatico rischiano di compromettere questo prodotto di eccellenza, favorendo in alcuni casi il ricorso a molluschi importati da altre regioni o Paesi.

I risultati ottenuti dal progetto MITICA potrebbero aiutare gli allevatori ad adottare pratiche più efficaci, evitando perdite elevate e mantenendo la tradizione locale. L’individuazione delle migliori tecniche di coltivazione sarà condivisa per diffondere maggiormente un metodo sostenibile e resiliente.

Il progetto introduce anche la possibilità che i mitilicoltori ottengano crediti di carbonio, certificabili e commerciabili sul mercato. Ciò potrebbe rappresentare una fonte di reddito aggiuntiva e favorire investimenti nella qualità e nella sostenibilità dell’allevamento.

Finanziamenti e collaborazioni scientifiche del progetto

La Regione Puglia ha destinato 400 mila euro al progetto MITICA, inserito tra otto attività sperimentali di rilievo approvate con una legge regionale del dicembre 2024. Il finanziamento copre le spese per le attività e coinvolge un accordo formale tra gli enti partecipanti.

L’iniziativa vede la partecipazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche, con il dipartimento di Scienze del sistema Terra e tecnologie per l’ambiente, e del CoNISMa, un consorzio nazionale formato da 36 università italiane specializzate nelle scienze marine.

La Regione Puglia mette a disposizione dati storici e contributi sotto il coordinamento del commissario straordinario incaricato della bonifica dell’area di Taranto. Questo coinvolgimento garantisce un approccio che tiene conto delle specificità locali e delle esigenze ambientali.

Le otto attività sperimentali alla base del progetto mitica

Le attività previste dal progetto comprendono otto diverse sperimentazioni. Alcune mirano a indurre stress ambientali nei mitili, con test su temperatura aumentata e carenza di ossigeno per verificare la risposta biologica degli organismi.

Altre azioni coinvolgono la resilienza naturale del reclutamento, cioè la capacità del popolamento di rigenerarsi senza interventi artificiali. Inoltre, si svolgono attività di sequenziamento genetico per caratterizzare i mitili resistenti e raccogliere informazioni sulle loro proprietà embrionali e fisiologiche.

La parte dedicata alla filiera dei crediti di carbonio si concentra sulla definizione di strumenti economici e giuridici per l’implementazione e la certificazione, sui calcoli applicativi per stimare il volume dei crediti prodotti con scenari di allevamento differenti e sull’analisi della formazione dei carbonati nei gusci in rapporto all’ambiente marino.

Tutte queste attività sono pensate in modo integrato: i dati ottenuti confluiranno in un unico studio complessivo, che guiderà le decisioni future e consentirà di tracciare un quadro concreto e aggiornato della situazione.

Coordinamento e metodologia integrata tra i ricercatori

Anche se le otto attività seguono ambiti diversi, sono raccordate tra loro per evitare sovrapposizioni e duplicazioni. Il coordinamento è stato fondamentale nella fase di progettazione, coinvolgendo tutti i ricercatori per stabilire obiettivi chiari e complementari.

Ogni gruppo si concentra su un aspetto specifico ma condivide informazioni e risultati in modo da dare vita a una ricerca completa. Questa modalità favorisce l’incontro di competenze diverse e assicura una visione d’insieme che supera ogni singola analisi.

A Taranto, dove si svolgono le sperimentazioni, i dati raccolti contribuiranno a un quadro unico, offrendo elementi utili sia per la protezione della mitilicoltura locale sia per la definizione di una filiera economica e ambientale più sostenibile e funzionale.

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