Il turismo legato alla cultura traina la ripresa del settore turistico italiano con numeri che superano quelli registrati prima della pandemia. Nel 2024, i dati sulla partecipazione ad eventi culturali e visite a musei, teatri e siti storici mostrano un incremento costante. Il 21° rapporto annuale di Federculture presentato nel 2025 mette a fuoco questi cambiamenti, rivelando una domanda che non solo si è ripresa ma cresce, soprattutto grazie all’interesse delle nuove generazioni e all’afflusso dei turisti stranieri.
Crescita dei fruitori di intrattenimenti culturali tra teatro, concerti e musei
Nel 2024 la partecipazione agli spettacoli teatrali è aumentata dell’11,6% rispetto all’anno precedente e ha superato del 6,6% i numeri del 2019, prima della pandemia. L’andamento positivo riguarda anche la muscia live: la stagione dei concerti ha registrato un +14,5% rispetto al 2023 e un +20% sul quinquennio. I musei e le mostre mostrano una ripresa più contenuta ma significativa, con un aumento del +3,5% rispetto al 2023 e vicino al +3,8% rispetto a cinque anni fa. Anche i siti archeologici e i monumenti hanno segnato una crescita, con visitatori in aumento del 4,4% sul 2023 e del 10,7% rispetto al 2019. Il cinema ha guadagnato terreno nel 2024 , ma resta sotto i livelli pre-pandemici, con un calo del 9% sul 2019.
L’interesse maggiore viene dalle fasce più giovani, che vanno dai 6 ai 24 anni. Questi gruppi mostrano un coinvolgimento superiore di circa dieci punti percentuali rispetto al resto della popolazione italiana, segnalando una propensione forte dei giovani verso l’offerta culturale.
Musei statali e il boom di visitatori e introiti nel 2024
I musei di proprietà statale hanno accolto nel 2024 oltre 60,8 milioni di visitatori, stabilendo un record storico. Gli introiti lordi derivati dalle visite hanno raggiunto 382 milioni di euro, superando ampiamente quelli dell’anno precedente e quelli del 2019 .
I musei autonomi, in particolare, hanno raggiunto 44,7 milioni di ingressi con 316 milioni di euro di introiti, confermando il loro ruolo centrale nel sistema culturale italiano. Tra i siti più visitati è il Colosseo, che ha visto crescere i visitatori del 20% rispetto al 2023 e quasi raddoppiare rispetto al 2019. Questo dato sottolinea l’attrattività costante dei grandi monumenti e la ripresa del turismo internazionale.
Flussi turistici stranieri in aumento e le sfide dell’overtourism
La cultura rappresenta la principale attrattiva per quei turisti che scelgono l’Italia: nel 2024 il 63,2% delle presenze turistiche riguarda comuni con vocazione culturale. Le presenze straniere sono salite a 254 milioni , confermando un ruolo trainante del turismo internazionale. Parallelamente, anche il turismo interno registra segnali di vivacità.
L’esplosione dei flussi porta con sé il fenomeno dell’overtourism, che minaccia la qualità della vita dei residenti e la conservazione dei beni culturali. L’aumento degli affitti brevi turistici, molto diffusi nelle città d’arte, accentua questa problematica. Tuttavia, questi affitti temporanei favoriscono la capacità ricettiva e ampliano la domanda, soprattutto nelle zone interne meno sviluppate, dove rappresentano un’opportunità di sviluppo economico con un impatto minore sull’ambiente rispetto alle strutture tradizionali.
Per orientare il turismo verso un modello sostenibile occorrono interventi coordinati, regole chiare e investimenti in governance e innovazione. Solo così si potrà tutelare il patrimonio culturale e il tessuto sociale dei territori.
Ruolo dei festival e delle capitali italiane della cultura nel rilancio turistico
L’Italia conta almeno 3.000 festival culturali diffusi su tutto il territorio. Questi eventi rispondono alla richiesta di approfondimento culturale e alla voglia di condividere esperienze dal vivo. I festival aumentano la visibilità delle località, portano turismo e generano effetti economici e occupazionali.
La nomina a Capitale italiana della cultura ha un impatto concreto: già nel momento della proclamazione si registra una crescita del 5% negli arrivi turistici rispetto all’anno precedente. Durante l’anno del titolo, i flussi aumentano mediamente del 16% in arrivi e del 12% in presenze, con effetti che si estendono anche agli anni successivi, mantenendo incrementi intorno al 15% negli arrivi e il 9% nelle presenze nel secondo anno.
Questi numeri confermano come il riconoscimento e la spinta offerta dagli eventi temporanei contribuiscano a rafforzare il turismo culturale e a sostenere l’economia locale.
Occupazione culturale: prevalgono gli over 50 e i lavoratori autonomi
Nel 2024 l’occupazione nel settore culturale in Italia raggiunge 843mila addetti, pari al 3,5% del totale nazionale. Il dato è leggermente inferiore alla media europea del 3,8%, ma in linea con Paesi come Spagna, Ungheria e Polonia.
La forza lavoro in Italia si distingue per l’età: solo il 12,8% degli addetti culturali ha meno di 30 anni, molto sotto la media europea del 18,1%. Al contrario, la quota degli over 50 è la più alta in Europa con il 38,6%, vicina a Germania e Bulgaria. Un altro elemento caratteristico è l’incidenza elevata dei lavoratori autonomi, che rappresentano quasi la metà degli occupati culturali , mentre la media europea si ferma al 32%.
Questi dati indicano una struttura occupazionale con pochi giovani e una forte presenza di liberi professionisti nel settore, elementi che influenzano il modo di lavorare e sviluppare la cultura in Italia.
Art bonus e il sostegno dei privati al patrimonio culturale
Al 30 aprile 2025 le erogazioni liberali effettuate attraverso il portale Art Bonus superano 1,08 miliardi di euro in dieci anni. Questo strumento consente a imprese e privati di sostenere il patrimonio culturale ricevendo un credito d’imposta pari al 65% della somma donata.
Le aziende hanno versato oltre mezzo miliardo di euro in più di 12.000 donazioni, con una media di circa 41.000 euro ciascuna. Le erogazioni annuali sono passate da 50,5 milioni a 80 milioni nel corso del tempo, dimostrando un coinvolgimento crescente del mondo imprenditoriale.
Anche i privati contribuiscono significativamente: con 29.000 donazioni superano il 60% del totale degli importi, arrivando a 50 milioni di euro. La maggior parte delle donazioni da privati varia tra 10 e 1.000 euro. Le fondazioni bancarie giocano un ruolo chiave, con donazioni medie annuali di 50 milioni, supportando in modo continuo la tutela dei beni culturali e lo sviluppo dei territori.
Riflessioni di federculture sul ruolo della cultura nel paese
Andrea Cancellato, presidente di Federculture, ha sottolineato che la cultura rappresenta un elemento essenziale per l’identità nazionale e il benessere collettivo. Il rapporto annuale evidenzia la necessità di sostenere il settore con politiche concrete.
Tra le conquiste recenti si segnala la riduzione dell’iva sulle opere d’arte dal 22% al 5%. Questa misura punta a rilanciare il commercio delle opere d’arte, settore in difficoltà, e a facilitare l’accesso alla cultura per un pubblico più vasto. Federculture continua a collaborare con le istituzioni e le imprese culturali per affrontare le sfide economiche e sociali del settore, mantenendo salde le radici territoriali.
Alberto Bonisoli, direttore del Centro Studi Federculture, ha confermato che il 2024 segna un ritorno strutturale ai consumi culturali e una forte capacità di adattamento del sistema culturale italiano ai cambiamenti in atto, aspetti che richiedono politiche di sostegno attente e coerenti.