La città di Agnone, in provincia di Isernia, ha ospitato la cerimonia per il gemellaggio con Borgo San Dalmazzo, in provincia di Cuneo. L’iniziativa ha come fulcro la memoria di don raimondo viale, sacerdote noto per il suo ruolo nel salvare ebrei durante la shoah. La firma ha visto coinvolti rappresentanti istituzionali e comunità locali, segnando un legame simbolico fra le due realtà nate da storie di resistenza e coraggio.
La cerimonia del gemellaggio: momenti e protagonisti
Nel centro storico di Agnone si è svolto l’incontro ufficiale che ha sancito il patto tra i due comuni. Il sindaco di Agnone, Daniele Saia, e la sindaca di Borgo San Dalmazzo, Roberta Robbione, hanno firmato l’accordo alla presenza di autorità civili e religiose. La manifestazione ha coinvolto cittadini e associazioni locali, portando in piazza un momento di riflessione condivisa sulle vicende legate a don raimondo viale.
Dopo la firma, la folla si è spostata in largo don raimondo viale, dove è stata inaugurata una targa commemorativa. L’evento ha sottolineato l’importanza di mantenere vivo il ricordo di chi ha rifiutato di piegarsi al clima di guerra e alla persecuzione, mettendo in evidenza l’eredità di valori morali e umani. La scelta della location ha dato risalto al legame emotivo e simbolico con la figura del sacerdote.
La vita di don raimondo viale e il suo impegno contro la shoah
Don raimondo viale nacque a Limone Piemonte, in provincia di Cuneo. La sua attività si svolse in un periodo storico complesso, segnato dalla seconda guerra mondiale e dalle persecuzioni naziste. Durante il suo incarico come vicecurato a Borgo San Dalmazzo, espresse apertamente dal pulpito la sua opposizione all’entrata in guerra. Per questo motivo fu confinato in Molise, in particolare ad Agnone, dove trascorse quindici mesi di isolamento.
Al termine del confino, don viale si impegnò attivamente nell’aiutare gli ebrei in fuga dalla Francia, offrendo rifugio e protezione. Il suo coraggio e la determinazione nel difendere la vita umana lo resero una figura di rilievo nella storia locale e nazionale. Nel 2000, in riconoscimento del suo operato, ricevette il titolo di “giusto tra le nazioni” dallo stato di Israele, un’onorificenza destinata a chi ha rischiato tutto per salvare vittime dell’Olocausto.
La memoria di don raimondo viale nelle comunità di agnone e borgo san dalmazzo
Il gemellaggio tra Agnone e Borgo San Dalmazzo rappresenta un gesto tangibile per tenere viva la storia di don raimondo viale. Entrambe le comunità riconoscono nel sacerdote un esempio di fermezza morale e resistenza civile. L’iniziativa punta a rafforzare i legami culturali e a promuovere la conoscenza di eventi poco noti ma fondamentali per comprendere il passato.
La targa inaugurata in largo don raimondo viale a Agnone funge da testimonianza concreta, un richiamo quotidiano al valore della solidarietà e della giustizia. I cittadini partecipanti hanno mostrato interesse e rispetto per una storia che unisce territori distanti ma accomunati dalla stessa memoria. L’evento si inserisce in un contesto più ampio di iniziative legate al ricordo della shoah, con l’obiettivo di ricordare le azioni di chi si oppose all’oscurità di quegli anni.
Don raimondo viale nel racconto letterario e storico
La figura di don raimondo viale è stata raccontata anche nel romanzo “Il prete giusto” di Nuto Revelli, che ha tratteggiato la sua esperienza umana e spirituale. Il libro ha contribuito a diffondere la conoscenza della sua storia e a sottolinearne il ruolo di testimone contro ogni forma di ingiustizia. Revelli non si è limitato a narrarne le gesta ma ha esplorato il contesto sociale e politico che lo ha visto protagonista.
Il racconto letterario ha avuto un impatto significativo nel consolidare la memoria collettiva, favorendo una maggiore consapevolezza del contributo di don viale. La sua opera di aiuto agli ebrei in fuga ha ispirato molte iniziative di commemorazione, tra cui il recente gemellaggio. Il connubio tra realtà storica e testimonianza letteraria permette di mantenere saldo il ricordo in un’epoca in cui la conoscenza diretta di quegli eventi si sta affievolendo.