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Come le aziende italiane comunicano la sostenibilità: focus su ambiente e narrazioni coinvolgenti

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Le imprese medie e grandi italiane mostrano un crescente interesse verso la comunicazione della sostenibilità, con una forte prevalenza di strumenti come il bilancio di sostenibilità. La ricerca svolta da SostenibileOggi analizza come questi soggetti trattano temi ambientali, sociali e di governance e mette in luce le sfide nel dialogo con il pubblico, soprattutto le nuove generazioni. A Roma si è svolto un incontro dedicato proprio al rapporto tra media, imprese e sostenibilità, offrendo spunti sulle pratiche comunicative più diffuse e sulle aree da migliorare.

Strumenti principali usati dalle aziende italiane per comunicare la sostenibilità

Il report “Comunicare Sostenibile” ha analizzato circa venti realtà italiane medie e grandi, incluse diverse multinazionali. Emerso che il 95% di queste utilizza il bilancio di sostenibilità o report annuali per informare sugli impegni presi. Seguono il piano di sostenibilità, adottato nel 70% dei casi, e il minisito web interattivo, impiegato dal 65%. Questi strumenti risultano fondamentali per tracciare le attività e i risultati sui temi ESG , suggerendo una preferenza per documenti strutturati e consultabili facilmente da stakeholder.

Le aziende si concentrano prevalentemente su temi di carattere ambientale. In particolare, la decarbonizzazione è presente nel 95% dei casi, mentre l’economia circolare interessa il 65% delle imprese. Pure le tematiche di diversity & inclusion coinvolgono l’80% delle realtà analizzate, riflettendo una crescente attenzione verso l’inclusione e la rappresentanza. Non manca, inoltre, il coinvolgimento degli stakeholder, segnalato dal 60% delle aziende, e un interesse verso la finanza sostenibile che tocca il 40%.

Questi dati mostrano un quadro in cui le aziende costruiscono un racconto attorno a temi concreti e misurabili, con strumenti organizzati ma spesso con una narrazione basata su numeri e certificazioni.

Il ruolo dei social media e la sfida di raggiungere i giovani

Nell’era digitale, i social media rappresentano un canale cruciale per la comunicazione d’impresa. Il report evidenzia una doppia velocità in campo social: LinkedIn domina come piattaforma preferita per diffondere contenuti legati all’ESG, soprattutto per un pubblico professionale. Dall’altro lato, la presenza sulle piattaforme più frequentate dalle nuove generazioni, come Instagram e Facebook, è limitata.

Questa scelta limita la capacità di parlare ai giovani in modi che risultino realmente creativi e coinvolgenti. Le aziende spesso non riescono a declinare i loro messaggi con linguaggi o formati adatti a questi canali, perdendo una fetta importante di pubblico interessato alle questioni sostenibili.

Il tema non è solo una questione di presenza online, ma anche di modalità comunicative. Non si vedono strumenti di storytelling innovativi o campagne social che stimolino interazioni autentiche e partecipate. Chi lavora su questi canali deve saper usare immagini, video e narrazioni dirette per far sentire più vicine le istanze di sostenibilità.

Come il legame con il territorio influenza le strategie di comunicazione

La provenienza geografica e la dimensione dell’azienda incidono molto su come viene impostata la comunicazione. Le imprese con radici locali tendono a coinvolgere maggiormente la comunità, offrendo visite agli impianti o aprendo dialoghi diretti con cittadini e gruppi di interesse. Questa vicinanza permette una comunicazione più credibile e partecipata, anche se spesso resta confinata entro i confini regionali.

Il report sottolinea però che manca ancora la “voce umana” nel racconto della sostenibilità. Predominano numeri, rapporti tecnici e certificazioni, mentre storie di dipendenti, clienti o comunità sono poco presenti. La componente emozionale risulta carente proprio dove potrebbe costruire fiducia e identificazione.

Questa lacuna fa sì che il pubblico percepisca la comunicazione come distante o autoreferenziale, più un elenco di dati che una condivisione vera di esperienze e valori. Le aziende locali mostrano potenzialità, ma devono superare questa barriera per coinvolgere più efficacemente.

La necessità di una narrazione più aperta e partecipativa

Il confronto tra esperti presenti all’evento di Roma conferma che la sostenibilità non si esaurisce nelle attività svolte. Importa molto anche come queste vengono comunicate. Livio Livi, uno dei fondatori di SostenibileOggi, ha sottolineato la necessità di andare oltre bilanci tecnici e canali chiusi, aprendo la comunicazione a persone, territori e relazioni.

Oggi molte aziende restano entro schemi ristretti, limitandosi a dati e piani. Serve un racconto più aperto che metta in luce l’impatto reale su persone e comunità, a partire da storie vere e coinvolgenti. Solo così la sostenibilità può diventare un tema che parla a tutti, non solo agli addetti ai lavori.

Simonetta Giordani, segretario generale dell’Associazione Civita, ha ribadito che ottenere obiettivi di sostenibilità rappresenta un punto di partenza. Poi bisogna saperli comunicare in modo che ispirino comportamenti coerenti e rafforzino la consapevolezza pubblica. La comunicazione efficace diventa così strumento per amplificare risultati e trasformarli in esempi.

L’incontro romano ha evidenziato come la strada per migliorare sia ancora lunga, ma non mancano strategie e consapevolezza per avvicinare imprese e pubblici con messaggi chiari, sinceri, capaci di coinvolgere.

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