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Colombia annuncia l’uscita dalla Nato come partner globale durante la conferenza su Gaza a Bogotà

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Il presidente della Colombia, Gustavo Petro, ha reso nota la decisione di interrompere il ruolo di unico partner globale latino-americano della Nato. L’annuncio è arrivato nel corso della Conferenza internazionale su Gaza, conclusasi a Bogotà nel 2025. Questa scelta segna un cambiamento significativo nella politica estera colombiana rispetto all’alleanza militare transatlantica.

Il ruolo della colombia come partner globale della Nato

La Colombia era l’unico paese latinoamericano riconosciuto come partner globale della Nato dal 2018, anno in cui l’allora presidente Juan Manuel Santos aveva siglato l’accordo con l’alleanza. La sua adesione aveva rappresentato un passo importante per rafforzare legami militari e diplomatici con i paesi europei e nordamericani. Le relazioni hanno coinvolto incontri di alto livello, tra cui quelli del 2018 con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, e nel 2021 con rappresentanti colombiani come la viceministra degli Esteri Adriana Mejia e il viceministro della Difesa Jairo Garcia. Questi colloqui avevano portato all’intesa su cooperazione, interoperabilità militare e sicurezza delle informazioni.

Collaborazioni militari e dibattiti interni

Il percorso di collaborazione ha incluso progetti di scambio di dati e formazione congiunta, volti a rafforzare capacità difensive e supportare la lotta contro minacce transnazionali. Tuttavia, la natura dell’impegno colombiano restava soggetta a dibattito all’interno della società e tra le forze politiche, con opinioni contrapposte sulla sua utilità e sulle implicazioni in ambito internazionale.

Le motivazioni di petro per uscire dalla nato

Durante l’intervento a Bogotà, Gustavo Petro ha espresso una forte critica verso la Nato e il suo coinvolgimento nei conflitti internazionali. Ha dichiarato: “Dalla Nato dobbiamo uscire, non c’è altra strada”, sottolineando la sua opposizione a politiche che, secondo lui, approvano atti di guerra contro popolazioni civili innocenti, citando espressamente i bombardamenti sui bambini in contesti di guerra.

Petro ha messo in discussione la legittimità dei governi europei partner della Nato che, nella sua visione, tradiscono i propri cittadini sostenendo azioni militari violente. Questa posizione riflette una visione critica nei confronti dell’interventismo militare e punta a una revisione della politica estera colombiana, orientandola verso un diverso approccio sulle relazioni internazionali, privilegiando dialogo e pacificazione piuttosto che l’adesione a blocchi militari.

Dinamiche interne e dibattito politico

La scelta del presidente si inserisce anche in una dinamica interna, dove il tema delle alleanze militari globali riaccende il dibattito politico e sociale sul ruolo della Colombia nella geopolitica e sulla sua autonomia nelle decisioni strategiche.

Le implicazioni per la politica estera colombiana e la sicurezza regionale

Con l’uscita dalla Nato come partner globale, la Colombia segna una nuova strada per la sua politica estera. Questa decisione apre scenari di revisione nelle collaborazioni militari e diplomatiche con paesi occidentali. Potrebbe anche influire sui rapporti bilaterali con gli Stati Uniti e gli stati europei, tradizionalmente favoriti nell’ambito della cooperazione alla sicurezza.

Possibili effetti sulla sicurezza e gli equilibri geopolitici

La modifica dello status della Colombia avrà ripercussioni anche in termini di sicurezza interna, visto che alcuni programmi di cooperazione e addestramento militare erano legati alla partnership con la Nato. La Colombia dovrà ora ridefinire strategie, forse puntando su alleanze regionali o su accordi bilaterali diversi, più in linea con la nuova direzione politica.

Il cambiamento potrebbe anche modificare gli equilibri geopolitici in America Latina, dove gli approcci verso organizzazioni internazionali spesso riflettono divisioni ideologiche e interessi nazionali contrastanti. La volontà colombiana si inserisce in un contesto globale segnato da tensioni sulle strategie militari e dai dibattiti sui conflitti attivi in varie parti del mondo.

Petro ha manifestato la volontà di rompere con un passato che privilegiava la presenza militare esterna, per orientarsi verso un modello di politica estera più indipendente, capace di rispondere a esigenze nazionali e alle richieste di pace di molti settori della società colombiana. Di fatto, questa uscita dalla Nato potrebbe rappresentare una svolta nella gestione delle relazioni internazionali del paese nei prossimi anni.

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