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città del messico, tensioni tra arcidiocesi e governo per spettacolo sul 700° anniversario di tenochtitlán

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La ricorrenza del 700° anniversario della fondazione di tenochtitlán, antico centro dell’impero azteco, ha acceso un diverbio tra la curia locale e le autorità civili di città del messico. Lo spettacolo audiovisivo “memoria luminosa”, concepito per raccontare sette secoli di storia della metropoli, ha suscitato accese polemiche per la presenza di contenuti che l’arcidiocesi ha definito offensivi nei confronti della fede cattolica. Dopo le proteste religiose, il governo ha deciso di modificare la proiezione, eliminando ogni riferimento alla legalizzazione dell’aborto.

Lo spettacolo “memoria luminosa” celebra sette secoli di storia di città del messico

Il 2025 rappresenta un momento importante per città del messico, che celebra i 700 anni dalla nascita di tenochtitlán, la capitale azteca situata nello stesso territorio dell’attuale metropoli. Le commemorazioni includono “memoria luminosa”, un evento audiovisivo proiettato sulle facciate di monumenti storici, compresa la cattedrale metropolitana. Lo spettacolo ripercorre vicende chiave della storia cittadina, partendo dalla fondazione di tenochtitlán nel 1325 fino ad arrivare a eventi recenti come la nomina di due donne ai vertici istituzionali della città: la presidente Claudia Sheinbaum e la sindaca Clara Brugada.

I contenuti controversi nella narrazione visiva

Il racconto visivo collega la lunga storia con cambiamenti sociali e politici, evidenziando momenti significativi del presente. Tra questi, spicca la menzione all’approvazione della legalizzazione dell’aborto all’interno del distretto federale, un tema che ha acceso dispute e non è stato accolto favorevolmente da alcuni settori della società, a partire dall’arcidiocesi.

La reazione dell’arcidiocesi: un giudizio netto sulle immagini proiettate

L’arcidiocesi di città del messico si è espressa duramente sulla proiezione, definendola un’offesa alla fede e ai valori cattolici che molti cittadini condividono. In una nota ufficiale, il prelato ha sottolineato che il programma audiovisivo trasmette messaggi che feriscono profondamente le convinzioni religiose, richiamando all’importanza di rispettare principi condivisi da una parte rilevante della popolazione.

Il riferimento alla legalizzazione dell’aborto e altri elementi della narrazione giudicati controversi hanno collocato la diocesi in una posizione di critica aperta verso l’organizzazione dei festeggiamenti. La proiezione sulla facciata della cattedrale, simbolo centrale della Chiesa cattolica in città del messico, ha accentuato il contrasto tra l’evento celebrativo concepito dal governo e la sensibilità religiosa.

Il governo rimuove i riferimenti all’aborto e cerca di mediare la questione

In seguito alle lamentele pubbliche della curia, il governo cittadino ha deciso di eliminare i passaggi legati alla legalizzazione dell’aborto dallo spettacolo “memoria luminosa”. In un comunicato diffuso pochi giorni dopo la controversia, le autorità hanno precisato che non si voleva in alcun modo mancare di rispetto alle devozioni religiose del popolo messicano né opporsi ai principi di alcun credo.

Tentativo di equilibrio tra storie e sensibilità religiose

La decisione è apparsa come un tentativo di stemperare la tensione e trovare un equilibrio tra la volontà di raccontare la storia contemporanea e la necessità di salvaguardare sentimenti condivisi da una parte della cittadinanza. Il caso ha richiamato l’attenzione sul delicato rapporto tra espressioni artistiche pubbliche e la presenza di contenuti sensibili nelle manifestazioni ufficiali, soprattutto in un paese con un forte legame storico e culturale con la Chiesa cattolica.

Questa vicenda testimonia come le ricorrenze storiche possano diventare occasione di scontro tra diverse visioni della società e delle sue identità. A città del messico resta il compito di gestire questi momenti con attenzione alle differenti sensibilità.

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