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Milano: chiesta la custodia cautelare per manfredi catella nell’inchiesta sulla gestione urbanistica

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La procura di Milano ha ampliato l’inchiesta sulla gestione urbanistica della città, inserendo misure restrittive a carico di manfredi catella, fondatore e ceo del gruppo Coima. Questa società ha portato avanti progetti immobiliari che hanno modificato radicalmente lo skyline milanese, con interventi di rilievo in aree come porta nuova, il Pirellino e lo scalo di porta romana. L’indagine riguarda presunti illeciti legati a questi sviluppi urbanistici e ha portato a perquisizioni e alla richiesta di custodia cautelare in carcere per catella.

I progetti immobiliari di manfredi catella che hanno ridisegnato milano

manfredi catella è una figura centrale nel panorama immobiliare milanese grazie al gruppo Coima, attivo in diversi cantieri e riqualificazioni urbanistiche. Tra i progetti più noti si trovano Milano porta nuova, un grande intervento che ha cambiato il volto di un’area storicamente dismessa, introducendo grattacieli e spazi verdi come la biblioteca degli alberi. Il Pirellino, un edificio simbolo della città, ha subito un restyling sotto la guida degli investimenti di Coima. Anche lo scalo di porta romana è protagonista di un intervento complesso, con nuove costruzioni destinate al villaggio olimpico e a funzioni pubbliche. Sono proprio questi cantieri oggetto degli approfondimenti della procura, alla ricerca di possibili irregolarità nella gestione urbanistica e nelle concessioni. Il ruolo di catella, amministratore del gruppo, è al centro delle verifiche.

Indagine e misure restrittive

Gli inquirenti hanno notificato a manfredi catella l’atto di richiesta di custodia cautelare mentre si apprestava a prendere un aereo per un viaggio programmato. “La tempestività dell’azione indica la volontà di evitare eventuali fughe o negoziazioni.” Parallelamente sono state eseguite perquisizioni nelle sedi e negli spazi legati al gruppo Coima, nell’ambito di una investigazione coordinata dalla procura di Milano. L’indagine trae origine da controlli sulle autorizzazioni urbanistiche e sulle modalità di affidamento di appalti e servizi legati ai grandi progetti immobiliari in corso. Le ipotesi su cui si lavora puntano al coinvolgimento di figure chiave nella gestione degli iter burocratici, con possibili ricadute amministrative e penali. L’attenzione si concentra sia sulle procedure interne delle società sia sui rapporti con enti pubblici.

Il contesto urbano e le conseguenze dell’inchiesta sulla città di milano

Le trasformazioni avviate con i progetti di Coima hanno avuto impatto evidente sulla struttura urbana di Milano. La riqualificazione di aree dismesse ha offerto nuove opportunità abitative e commerciali, modificando anche la percezione della città. Le indagini attuali potrebbero rallentare o modificare i piani di sviluppo in corso, con effetti sulle tempistiche di completamento dei cantieri. La vicenda richiama l’attenzione sul controllo delle procedure urbanistiche, in un contesto dove gli investimenti immobiliari hanno un ruolo economico e sociale importante. Le autorità continuano a esaminare tutte le fasi dei progetti per verificare che siano stati rispettati i criteri di legge e trasparenza. Gli sviluppi dell’inchiesta saranno seguiti da vicino, data la rilevanza dei nomi coinvolti e delle aree interessate.

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