La questione del limite di velocità a 30 km/h nel centro di bologna si riapre dopo una decisione del Consiglio di Stato. I giudici superiori hanno annullato la sentenza del tribunale amministrativo regionale dell’Emilia-Romagna che aveva respinto il ricorso di due tassisti contrari a questa misura. La vicenda proseguirà ora con un nuovo pronunciamento del Tar, chiamato a riesaminare il merito della controversia.
Il ricorso dei tassisti e la prima sentenza del tar
La disputa ruota attorno all’imposizione del limite di velocità a 30 km/h all’interno di alcune zone del centro storico di bologna. Due tassisti avevano presentato un ricorso al tribunale amministrativo regionale contestando la regolamentazione, sostenendo che il provvedimento potesse arrecare disagi alla circolazione e all’esercizio della loro attività. Il Tar dell’Emilia-Romagna aveva respinto queste motivazioni lasciando valida l’ordinanza comunale.
La decisione di primo grado aveva confermato che il limite più basso di velocità non dovesse trasformarsi in un ostacolo eccessivo al traffico, bensì fosse mirato a garantire una maggiore sicurezza stradale e a migliorare la qualità della vita nell’area urbana interessata. Tuttavia, questo non ha posto fine al contenzioso.
Il consiglio di stato interviene e annulla la sentenza
Il Consiglio di Stato ha esaminato il caso su appello, valutando gli atti e i motivi addotti dai ricorrenti, quindi ha deciso di annullare la sentenza del Tar. Questa decisione obbliga il tribunale amministrativo a riesaminare il caso nel merito, aprendo una nuova fase legale. La corte superiore, pur non avendo accolto direttamente il ricorso, ha ravvisato alcune criticità che richiedono un approfondimento più accurato del procedimento.
L’annullamento rappresenta un passaggio importante poiché conferma il diritto dei ricorrenti a una nuova valutazione senza concludere in modo definitivo sulla validità del limite imposto. È un risultato che lascia aperta ogni possibilità e impone un confronto approfondito sui dati e sugli effetti dell’intervento adottato dal comune di bologna.
La reazione dell’assessore alla mobilità michele campaniello
Michele Campaniello, assessore alla mobilità del comune di bologna, ha commentato il provvedimento spiegando che la giunta intende affrontare la nuova fase giudiziaria con tranquillità. Ha sottolineato come iniziative di questo tipo, pensate per ridurre la velocità all’interno delle città, siano destinate a confrontarsi con ricorsi giudiziari.
L’assessore ha espresso fiducia nella fondatezza del progetto, ribadendo che la riduzione della velocità a 30 km/h non determina ritardi o disagi significativi per la circolazione veicolare. Al contrario, l’obiettivo resta quello di aumentare la sicurezza di pedoni, ciclisti e automobilisti, riducendo incidenti e migliorando la qualità complessiva nelle strade.
Campaniello ha inoltre riferito che il comune presenterà al Tar tutti gli elementi tecnici e gli studi che supportano l’impatto positivo della misura. Il tema, per la giunta bolognese, non è più solo un esperimento ma è ormai parte di un percorso consolidato sul traffico urbano sostenibile.
Le implicazioni della decisione sul futuro della mobilità urbana
L’annullamento della sentenza influisce sul quadro normativo e operativo della regolamentazione della velocità nelle zone centrali di bologna. La città è tra le prime in Italia ad aver adottato il limite di 30 km/h su ampie aree, una scelta che ha attirato attenzione anche a livello nazionale.
L’esito del nuovo giudizio potrebbe confermare o rivedere questa impostazione, incidendo sulle strategie sul traffico urbano per i prossimi anni. Diventa fondamentale che il tribunale acquisisca dati concreti su flussi veicolari, tempi di percorrenza e sicurezza stradale per valutare serenamente l’effetto della misura.
Non solo a bologna, ma in molte città italiane e europee si discute sull’opportunità e la sostenibilità di limiti così ridotti. Questo procedimento giudiziario rappresenta quindi un caso emblematico per definire parametri e criteri di intervento sul traffico in centri urbani densi e complessi.