Due gruppi familiari di rifugiati provenienti da Afghanistan e Libia hanno trovato ospitalità nell’Abitazione per la Pace di Scanzano Ionico, in provincia di Matera. L’iniziativa nasce da un’intesa tra la fondazione “Città della Pace per i Bambini” Basilicata, l’arcidiocesi di Matera-Irsina e il comune locale. L’obiettivo è realizzare un percorso che favorisca l’inserimento sociale e l’autonomia dei nuclei accolti, attraverso il sostegno di risorse pubbliche e il coinvolgimento diretto della comunità.
L’arrivo delle famiglie e la composizione dei nuclei ospitati
Le due famiglie rifugiate sono composte complessivamente da quattordici persone, con un’età dei bambini che varia dai due ai diciassette anni. Provenienti da contesti segnati da conflitti e instabilità – Afghanistan e Libia – hanno affrontato diverse difficoltà prima di giungere in Italia. La scelta della loro accoglienza presso l’Abitazione per la Pace si inserisce in un quadro di solidarietà locale, con l’intento di accompagnarle in un processo di inclusione stabile e duraturo.
Il progetto di autonomia e inserimento quotidiano
Il progetto mira a fornire agli ospiti strumenti concreti per raggiungere un’autonomia funzionale alla vita quotidiana. La dimensione familiare viene valorizzata come fattore chiave per il recupero di una condizione di sicurezza e normalità, soprattutto per i minori presenti. La presenza dei bambini rende ancor più urgente e prioritario il sostegno di reti di assistenza, educazione e supporto psicologico.
Il progetto di integrazione sostenuto da fondi dell’8×1000 e coordinato dalla comunità di sant’egidio
L’iniziativa è sostenuta economicamente dai fondi statali dell’8×1000, canale che permette di destinare risorse a attività di interesse sociale e umanitario. La gestione e la promozione dei cosiddetti corridoi umanitari sono affidate alla Comunità di Sant’Egidio, in accordo con il ministero degli Esteri. Tale collaborazione rappresenta un modello operativo volto a ridurre i rischi legati ai flussi migratori irregolari, garantendo alle famiglie un ingresso legale e protetto nel paese.
Collaborazione fra enti e supporto sociale
La stretta collaborazione tra enti pubblici, organizzazioni religiose, fondazioni e realtà di volontariato dimostra come si possano coordinare interventi efficaci di assistenza. La Comunità di Sant’Egidio, in particolare, si occupa del monitoraggio e dell’accompagnamento delle famiglie nelle fasi iniziali, affinché si creino le condizioni per un inserimento sociale sostenuto anche dal territorio.
Le dichiarazioni dei protagonisti e la prospettiva sul valore dell’accoglienza
Jody Williams, presidente della fondazione “Città della Pace per i Bambini” e Premio Nobel per la Pace, ha definito il progetto come un esempio concreto di convivenza e solidarietà. Ha sottolineato l’importanza di iniziative che favoriscano il rispetto reciproco e la costruzione di legami tra persone di culture diverse. Per il sindaco di Scanzano Ionico, Pasquale Cariello, l’accoglienza è un dovere civico che deve ricevere il massimo supporto da parte delle istituzioni locali. L’amministrazione comunale ha promesso un impegno costante per agevolare l’integrazione e la partecipazione attiva delle famiglie al tessuto sociale.
Il contributo umano e operativo di don antonio polidoro
Don Antonio Polidoro, coordinatore del progetto, si è mostrato disponibile a seguire le famiglie nei prossimi mesi, garantendo un sostegno operativo e umano. Ha parlato di “un piccolo segno di umanità e speranza”, che si traduce in un’opportunità reciproca di crescita e arricchimento. Ha invitato a considerare questi nuclei come ponti da costruire, non come situazioni da cui distogliere lo sguardo.
Le due famiglie saranno parte integrante della comunità di Scanzano Ionico, impegnandosi in attività che favoriscano la convivenza e il lavoro collaborativo. L’iniziativa dimostra come l’accoglienza possa diventare strumento di sviluppo sociale e culturale, in un’epoca segnata da spostamenti migratori complessi e numerosi.