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Al colosseo una nuova sezione racconta le abitudini degli spettatori degli spettacoli gladiatori

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Il parco archeologico del Colosseo ha inaugurato una nuova sezione museale negli ipogei dell’Anfiteatro Flavio che si concentra sulle abitudini del pubblico degli spettacoli gladiatori. Con questa apertura si completa il percorso museografico dei sotterranei del monumento, arricchendo la conoscenza sulla vita quotidiana di chi, nell’antichità, affollava i gradini della cavea per assistere a combattimenti ed eventi in arena. Tra oggetti recuperati e materiali archeologici, la mostra offre uno sguardo diretto sulle attività e i passatempi degli spettatori, oltre a svelare le tecnologie usate per animare gli eventi.

Il pubblico del colosseo tra passatempi e oggetti quotidiani

Gli ipogei dell’Anfiteatro Flavio mettono ora in evidenza l’universo degli spettatori, non più solo dei gladiatori protagonista degli allestimenti precedenti. Il pubblico, che poteva contare su oltre cinquantamila persone, trascorreva lunghe giornate immerso in molteplici attività. I visitatori potevano dedicarsi alla cura personale con oggetti come piccoli pettini, spilloni per capelli e aghi da cucito. Non mancavano, inoltre, giochi da tavola con dadi e pedine e memorie di scommesse e maledizioni su tavolette plumbee, che riflettono il coinvolgimento negli intrecci sociali e sportivi delle giornate al Colosseo.

Reperti e abitudini quotidiane

Questi reperti, spesso ritrovati tra i resti e i rifiuti depositati sotto i gradoni della cavea, raccontano un lato poco noto della vita quotidiana del pubblico. Le monete del tardo impero, i resti di lucerne e altri piccoli strumenti offrono un quadro preciso delle mode e degli usi. In questo modo emergono dettagli concreti sulla socialità e sulle forme di intrattenimento parallele agli scontri tra gladiatori e alle cacce di animali spietate e spettacolari.

La tecnologia degli spettacoli e il recupero della stratigrafia archeologica

Il nuovo allestimento ospita anche testimonianze della macchina dello spettacolo, a partire dagli elevatori che permettevano di far comparire attori, animali e gladiatori sull’arena in modi scenografici, come documentato dalla ricerca archeologica. Le indagini condotte dal Parco archeologico a partire dal 2022 hanno liberato uno spazio di settanta metri di stratigrafia, dove sono emerse centinaia di reperti. La zona dello scavo ha restituito anfore, resti animali e vegetali, monete, lucerne, e altri oggetti che erano stati abbandonati tra i sedimenti.

Ipogei: luoghi funzionali e deposito di testimonianze

Questo materiale conferma come gli ipogei fossero non solo luoghi funzionali ma anche depositi spontanei di testimonianze materiali che illustrano le abitudini di vita tanto degli artisti quanto del pubblico. La conservazione di questi oggetti offre agli studiosi un quadro più ampio delle dinamiche sociali e dello spettacolo nel Colosseo, permettendo un racconto molto più complesso rispetto all’immagine tradizionale esclusivamente legata ai combattimenti.

Il progetto museografico e il futuro del colosseo come museo diffuso

Il riallestimento degli spazi sotterranei si inserisce in un piano più ampio di riorganizzazione del Colosseo come museo diffuso, concepito per distribuire gli approfondimenti storici lungo tutto il percorso di visita. L’intento è gestire meglio il flusso dei visitatori e soprattutto valorizzare gli aspetti meno noti della storia del monumento. Dopo il settore orientale dedicato ai gladiatori inaugurato nel 2023, ora si punta a coinvolgere il pubblico attraverso un racconto che si sposta sulle migliaia di persone che affollavano la cavea.

Tra il 2025 e il 2026, anche il museo al secondo ordine sarà riprogettato per rafforzare il dialogo fra l’architettura del monumento, le testimonianze materiali e le diverse epoche storiche in cui il Colosseo ha assunto ruoli e significati differenti. L’obiettivo è aumentare la profondità culturale della visita senza appesantire l’esperienza turistica, offrendo contenuti distribuiti e articolati in più punti del percorso.

La visione degli archeologi e del parco archeologico nel rinnovo degli allestimenti

Alfonsina Russo, direttrice del Parco archeologico del Colosseo, ha sottolineato l’importanza di aggiornare e rinnovare costantemente gli allestimenti, in accordo con gli studi archeologici in corso. I reperti esposti e le nuove scenografie museali nascono da ricerche e scavi recenti, che hanno modificato e arricchito la narrazione del monumento simbolo di Roma antica. La priorità rimane quella di proporre prospettive sempre nuove al visitatore, evitando di limitarsi a una esposizione statica.

Attraverso questa visione, il museo diventa uno spazio vivo, dove emerge non solo la grandezza architettonica del Colosseo ma anche l’esperienza concreta di chi viveva gli eventi, dagli atleti agli spettatori. L’approfondimento del pubblico negli ipogei rappresenta un tassello importante per capire le modalità di partecipazione agli spettacoli, le forme di intrattenimento e le pratiche quotidiane legate a un monumento che ha segnato per secoli la vita sociale di Roma.

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