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Soccorso alpino in azione per recuperare alpinista bloccato sul dente del gigante nel monte Bianco

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Sul versante italiano del monte Bianco, un intervento del Soccorso alpino valdostano, insieme al Soccorso alpino della guardia di finanza, è in corso per soccorrere un alpinista rimasto sospeso sulla parete del Dente del Gigante. Il recupero si è rivelato complesso a causa delle condizioni meteo avverse, che hanno impedito l’utilizzo dell’elicottero. I soccorritori sono quindi intervenuti con tecniche alpinistiche per raggiungere la vittima.

Condizioni meteorologiche che hanno impedito il recupero in elicottero

L’operazione di recupero è iniziata con l’intento di utilizzare l’elicottero per avvicinarsi rapidamente al luogo dell’incidente. Tuttavia, durante i primi tentativi, forti raffiche di vento hanno reso del tutto impraticabile il volo in prossimità della parete del Dente del Gigante. L’elicottero, per ragioni di sicurezza, non ha potuto sorvolare la zona né effettuare il recupero diretto dall’alpinista. Questo ha costretto il soccorso alpino ad abbandonare temporaneamente l’approccio aereo per privilegiare un intervento via terra.

Il vento in alta quota può essere molto pericoloso durante operazioni di salvataggio, perché riduce la capacità di controllo dell’elicottero e aumenta il rischio di incidenti sia per i soccorritori che per la persona da salvare. Nel caso specifico, la conformazione rocciosa del Dente del Gigante e il clima irregolare hanno reso critico ogni tentativo di recupero dall’alto.

La strategia adottata dai soccorritori

Vista l’impossibilità di usare l’elicottero, il Soccorso alpino valdostano e quello della guardia di finanza hanno deciso di procedere con una salita dal basso. I soccorritori hanno lasciato i mezzi alla base della parete e sono iniziati l’ascensione lungo la via Normale. Questa è la via tradizionale più accessibile per raggiungere la sommità del Dente del Gigante, anche se resta una scalata tecnica impegnativa.

La squadra, composta da persone esperte di tecniche alpinistiche e di recupero in parete, ha utilizzato corde, moschettoni e imbragature per superare tratti a rischio e raggiungere l’alpinista bloccato. L’obiettivo era quello di portarlo a un punto più sicuro e meno esposto, da cui poterlo poi recuperare più agevolmente.

Questo tipo di intervento, lungo e delicato, richiede una buona coordinazione e un alto livello di preparazione fisica e tecnica. I tempi non erano brevissimi, ma la sicurezza della vittima e dei soccorritori era la priorità principale.

Stato dell’alpinista e interventi sanitari previsti

L’alpinista raggiunto dai soccorritori si trova in compagnia di un compagno ed è rimasto illeso dopo l’incidente. Nonostante la posizione pericolosa, non ha riportato ferite evidenti. Lo hanno raggiunto e stabilizzato nella posizione, in attesa di poterlo portare in un luogo più protetto.

Dopo la salita via terra, l’alpinista sarà trasferito a una quota inferiore, più adatta per il recupero con l’elicottero, quando le condizioni meteo lo permetteranno. Questa fase è necessaria per concedere un recupero più sicuro e rapido.

Al termine dell’operazione, verrà portato all’ospedale Umberto Parini di Aosta, dove verranno effettuati accertamenti diagnostici e il trattamento necessario. Anche se illeso, sarà sottoposto a visita soprattutto per escludere traumi provocati dallo stress e dalla posizione sospesa.

I compagni e i soccorritori seguono costantemente l’evolversi della situazione, che resta sotto controllo mentre prosegue l’intervento.

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