Il ginecologo di torino e consigliere comunale di più europa, silvio viale, è stato raggiunto da una richiesta di rinvio a giudizio per presunti comportamenti molesti a sfondo sessuale nei confronti di alcune pazienti. L’udienza preliminare è stata fissata al 15 settembre prossimo. La vicenda coinvolge accuse specifiche che emergono da un’inchiesta condotta dalla procura, con dettagli su imputazioni e decisioni giudiziarie che hanno indirizzato il procedimento verso questa fase.
le accuse e le imputazioni contestate a silvio viale
La procura della repubblica ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio contro silvio viale partendo da un avviso di chiusura indagini che includeva inizialmente nove imputazioni, a cui se ne è aggiunta una decima successivamente. Di queste dieci accuse, la richiesta di rinvio a giudizio riguarda soltanto quattro casi specifici. Due di queste si riferiscono a condotte presunte nei confronti di cinque donne menzionate nel decreto di perquisizione. Per le altre sei ipotesi, cinque contenute nell’avviso e l’ultima non ancora formalmente notificata, si ipotizza che la procura abbia deciso per l’archiviazione, visto che non è stata avanzata alcuna azione giudiziaria formale su tali punti.
La posizione del legale e la limitazione delle accuse
Il legale di viale, cosimo palumbo, insieme al medico, ha sottolineato che le limitazioni riguardano quindi solamente una parte delle accuse iniziali. La distinzione tra i reati per cui è stata richiesta l’apertura del processo e quelli per cui non si procede è importante per delineare il percorso che l’iter giudiziario sta seguendo.
la posizione di silvio viale e le strategie difensive in vista dell’udienza
Silvio viale e il suo avvocato hanno dichiarato di prepararsi con determinazione all’udienza preliminare, convinti di poter dimostrare l’assenza di fondamento delle accuse. La difesa annuncia la volontà di far emergere la correttezza dell’operato del ginecologo, negando ogni addebito e sottolineando che il processo dovrà svolgersi esclusivamente in aula.
Non forniranno altre informazioni rispetto alla richiesta di rinvio a giudizio o agli atti depositati, scegliendo di non rilasciare dichiarazioni o interviste pubbliche sul tema. Questa scelta mira a evitare un processo mediatico che possa influire sul corso della giustizia. Così, la difesa rispetta la tradizionale impostazione che privilegia il lavoro degli avvocati e della magistratura nel contesto processuale, affidando la verità dei fatti al giudice.
Le implicazioni giudiziarie e la gestione mediatica del caso
La richiesta di rinvio a giudizio con un’udienza preliminare fissata entro l’anno rappresenta una tappa decisiva per il ginecologo silvio viale. La limitazione delle accuse a quattro casi ridimensiona la portata dell’inchiesta, ma mantiene aperta la strada del dibattimento. La natura delle accuse, che riguardano presunti comportamenti sessuali molesti, rende la vicenda particolarmente delicata e suscettibile di attenzione pubblica.
Il rifiuto della difesa di fornire dettagli o commenti si inserisce in un quadro volto a mantenere la riservatezza e l’integrità del procedimento. In questa fase, dichiarazioni fuori dal tribunale potrebbero complicare la valutazione dei fatti da parte del giudice o influenzare l’opinione pubblica in modo non equilibrato.
Il caso dovrà quindi essere affrontato nel rispetto delle garanzie processuali, senza strumentalizzazioni esterne. Il calendario giudiziario prevede la definizione della posizione di silvio viale nei prossimi mesi, lasciando aperte tutte le opzioni sulle risultanze dell’udienza preliminare.