Home News L’iran propone all’organizzazione per la cooperazione di Shanghai un sistema collettivo per la sicurezza regionale
News

L’iran propone all’organizzazione per la cooperazione di Shanghai un sistema collettivo per la sicurezza regionale

Share
Share

L’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai si trova al centro di nuove iniziative a Tianjin, dove i ministri degli Esteri dei paesi membri si sono riuniti per discutere di questioni strategiche legate alla sicurezza e all’economia. Tra le proposte più rilevanti emerge quella avanzata dall’iran, che punta a rafforzare la collaborazione tra gli stati membri per fronteggiare minacce militari, attacchi informatici, terrorismo e sanzioni economiche unilaterali. Il progetto iraniano interessa diversi ambiti e coinvolge un’ampia gamma di paesi euroasiatici.

La proposta iraniana per un meccanismo permanente di sicurezza collettiva

Durante il vertice diplomatico dell’ocs, Abbas Araghchi, capo della diplomazia iraniana, ha illustrato la volontà di creare un organismo stabile e condiviso, capace di monitorare e coordinare risposte immediate a minacce come aggressioni militari, sabotaggi e violazioni della sovranità nazionale. Questo sistema permanente avrebbe il compito di raccogliere informazioni, documentare gli eventi e organizzare azioni congiunte. L’obiettivo è garantire una protezione efficace e duratura ai paesi membri, tra cui Cina, Russia, India e Kazakhstan, oltre all’iran stesso.

Coordinamento e stabilità regionale

L’Idea nasce dall’esigenza di un coordinamento più stretto, visto che molti Stati dell’area affrontano sfide simili legate a conflitti e interferenze esterne. La proposta è pensata per offrire strumenti pratici di intervento e prevenzione. In un contesto geopolitico complesso come quello dell’Asia centrale e orientale, un meccanismo di questo tipo potrebbe contribuire a stabilizzare la regione, riducendo rischi di escalation e tensioni militari.

L’istituzione di un centro studi per contrastare le sanzioni unilaterali

Un’altra iniziativa chiave promossa da Araghchi riguarda la creazione di un “Centro Studi e Contrasto alle Sanzioni Unilaterali.” La funzione di questo organismo sarebbe studiare e mettere a punto strategie per far fronte a sanzioni economiche imposte senza il consenso multilaterale, che spesso mettono in difficoltà le economie nazionali e complicano i rapporti commerciali tra i membri.

Protezione economica e strategie comuni

Il centro avrà il compito di proteggere le catene di approvvigionamento, tutelare i sistemi bancari e salvaguardare gli scambi commerciali interni all’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai. La proposta riflette la realtà vissuta dall’iran, ma interessa anche altri Paesi sottoposti a pressioni economiche internazionali. Questo tipo di iniziativa consentirebbe ai paesi membri di ridurre l’impatto delle restrizioni esterne, favorendo una maggiore autonomia economica e resilienza nelle transazioni commerciali.

Il forum regionale per la sicurezza e l’integrazione culturale contro le minacce comuni

Tra le misure illustrate nel summit c’è l’idea di creare un “Forum Regionale per la Sicurezza di Shanghai,” che coinvolga le agenzie di difesa e intelligence degli stati membri per confrontarsi su minacce condivise. Il terrorismo, l’estremismo, la criminalità organizzata e gli attacchi informatici sono indicati come nodi centrali da affrontare in modo congiunto attraverso questa piattaforma.

Integrazione mediatica e culturale

In parallelo, l’iran propone di intensificare l’integrazione mediatica e culturale tra i membri. Questa strategia punta a contrastare quella che viene definita come “guerra cognitiva” e le narrazioni unilaterali diffuse dai media di potenze considerate egemoni. Rafforzare lo scambio culturale e informativo servirebbe a costruire un fronte unito anche sotto questo profilo, arginando campagne di disinformazione e influenze esterne che potrebbero disgregare l’unità della regione.

Il rafforzamento delle relazioni tra paesi diversi, che spaziano dalla Russia all’India, passando per i paesi dell’Asia centrale, richiede quindi anche uno sforzo comune nella comunicazione e nella collaborazione culturale. Questo elemento è considerato fondamentale per garantire coesione interna a un sistema di sicurezza collettivo che miri a prevenire non solo minacce militari, ma anche pressioni di carattere politico e mediatico.

L’analisi di queste proposte avviene in un momento delicato per la geopolitica euroasiatica, con tensioni che coinvolgono diversi attori internazionali. Resta da vedere quale sarà il grado di consenso mostrato dagli altri paesi membri e la concreta realizzazione di questi strumenti voluti dall’iran durante il vertice di Tianjin.

Smettere di Lavorare è un magazine che esplora stili di vita alternativi e indipendenza finanziaria con sezioni su News, Spettacolo & TV, Soldi & Risparmi, Ambiente, Trasferirsi all’estero e Lavorare all’estero.

Info & Comunicati

Per info e comunicati stampa inviare email a: info@smetteredilavorare.it

© 2025 proprietà Influencer Srls - Via Luca Bati 57 - Roma - P.IVA 14920521003

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.