La verkhovna rada, il parlamento ucraino, ha deciso di estendere per altri 90 giorni la legge marziale e la mobilitazione generale. Questa misura straordinaria si prolunga fino al 5 novembre 2025, in risposta alla situazione di guerra dovuta all’invasione russa iniziata nel 2022. La votazione ha registrato una larga maggioranza a sostegno dell’estensione, segnando il sedicesimo rinnovo di questo stato d’emergenza.
La votazione e il sostegno parlamentare alla proroga
Il 31 luglio 2025, la verkhovna rada ha votato la proroga della legge marziale e della mobilitazione generale. La decisione ha ottenuto il sostegno di 320 deputati su un totale di 321 presenti, e solo uno si è espresso contro. Questo dato indica un fronte politico molto compatto rispetto alla situazione di crisi permanente in ucraina.
Il commento di yaroslav zheleznyak
Il deputato yaroslav zheleznyak, figura nota della politica ucraina, ha riferito l’esito del voto ai media locali. Ha sottolineato che “l’estensione partirà ufficialmente dal 7 agosto 2025”. La legge marziale in vigore obbliga, tra l’altro, alla mobilitazione di risorse umane e materiali per la difesa nazionale, e limita alcune libertà civili ai fini della sicurezza.
Il parlamento ha già prorogato questa legge 15 volte da quando l’aggressione russa si è intensificata nel febbraio 2022. Ogni rinnovo riflette l’impossibilità per l’ucraina di tornare a una condizione di normalità politica e civile a causa dei continui scontri sul territorio.
Il significato della proroga nella gestione del conflitto
L’estensione della legge marziale e della mobilitazione sottolinea la permanenza dello stato di guerra in ucraina. La mobilitazione generale riguarda soprattutto i riservisti chiamati al servizio nelle forze armate, che devono garantire la difesa del paese da eventuali attacchi o incursioni.
La legge marziale introduce anche limitazioni riguardanti spostamenti, riunioni pubbliche e alcune forme di espressione. Questo consente alle autorità di reagire rapidamente a situazioni di emergenza legate al conflitto, quali attacchi a infrastrutture critiche o minacce interne.
Valutazioni delle autorità ucraine
Le autorità ucraine valutano la necessità di questa misura in base all’evoluzione del conflitto con la russia. Ad oggi, nonostante tentativi diplomatici, la guerra non mostra segnali di risoluzione e continua a influire pesantemente sulla vita quotidiana e sull’economia del paese.
Impatto della legge marziale sulla società e sull’economia ucraina
Dal febbraio 2022, quando l’invasione russa ha preso più forza, la legge marziale ha cambiato profondamente la realtà ucraina. La mobilitazione generale ha richiamato centinaia di migliaia di cittadini alle armi, alterando l’assetto sociale.
I cittadini devono confrontarsi con restrizioni su viaggi, comunicazioni e attività commerciali. Le autorità mantengono controlli più rigidi per evitare infiltrazioni nemiche o sabotaggi interni. L’economia soffre per le difficoltà nei trasporti, nella produzione e per l’instabilità generale.
Condizioni della popolazione civile
Le istituzioni locali cercano di garantire servizi essenziali, pur in condizioni spesso critiche causate dal conflitto. La popolazione civile deve adattarsi a continui cambiamenti, come blackout energetici o spostamenti forzati. L’estensione della legge marziale indica che questa condizione non cambierà nel breve periodo.
Contesto storico e legislativo della legge marziale in ucraina
Il primo decreto di legge marziale fu emanato nel 2018 a seguito di tensioni con la russia. Tuttavia, è con la guerra iniziata nel febbraio 2022 che questa misura è stata adottata in modo stabile e continuativo. La verkhovna rada ha il compito di valutare periodicamente la proroga o la cessazione dello stato di legge marziale.
Questa forma di diritto speciale permette al governo di assumere poteri temporanei per difendere la sicurezza nazionale. Include il richiamo obbligatorio dei cittadini in età militare e limitazioni di alcune libertà tutelate normalmente dalla costituzione.
Difficoltà e sacrifici nella vita quotidiana
La politica ucraina e la popolazione si trovano così alle prese con una normativa che regola la vita in tempo di guerra in modo stringente, spesso con difficoltà e sacrifici. I numerosi rinnovi della legge riflettono la persistenza di uno stato di conflitto e la necessità di mantenere un alto livello di allerta.
La votazione dell’ultimo rinnovo conferma la volontà delle istituzioni di proseguire il percorso di difesa attiva, in un contesto che, a più di tre anni dall’inizio dell’invasione russa, resta complicato e incerto.