Il 28 luglio 2025, il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha rivolto un messaggio forte e simbolico ai cittadini ucraini, in occasione del Giorno della sovranità nazionale. Il suo intervento ha richiamato un momento storico cruciale per l’identità del paese: il battesimo della Rus’-Ucraina. Questa ricorrenza rappresenta l’origine della cristianizzazione della Rus’, stato slavo orientale con Kiev come capitale, e assume particolare rilievo nel contesto attuale di affermazione della sovranità e dei valori nazionali ucraini.
Il messaggio di zelensky per il giorno della sovranità nazionale
Nel suo messaggio diffuso su Telegram, Volodymyr Zelensky ha sottolineato la presenza storica e attuale degli ucraini sul loro territorio. “Gli ucraini erano qui, gli ucraini sono qui, gli ucraini rimarranno qui” sono parole che insistono sulla continuità e tenacia del popolo ucraino. Il presidente ha evidenziato come la vita e i valori nazionali resistano e prevalgano nonostante le difficoltà. Questo discorso è arrivato in un momento cruciale, mentre il paese celebra la propria sovranità e indipendenza di fronte a sfide esterne che ne mettono alla prova la tenuta.
Un richiamo profondo alla storia
Il riferimento al “spiritu” della nazione racchiude un richiamo ai legami profondi tra la storia del paese, la sua cultura e il sentimento di appartenenza della popolazione. Zelensky ha voluto così rafforzare il concetto di unità e identità nazionale, collegando il passato antico con le difficoltà e le conquiste del presente.
Il battesimo della Rus’-Ucraina: un evento fondante per l’identità storica
Il battesimo della Rus’-Ucraina avvenne nell’882 o nel 988 d.C., a seconda delle fonti, e segnò l’inizio ufficiale della cristianizzazione della Rus’, un vasto stato slavo con Kiev come cuore politico e religioso. Questa conversione al cristianesimo ortodosso è considerata il momento fondante della cultura e della religione nell’area, gettando le basi per l’emergere delle identità nazionali successive, tra cui quella ucraina.
Importanza culturale e politica
La cristianizzazione favorì l’adozione di valori spirituali, l’ampliamento delle relazioni diplomatiche con l’Impero bizantino e un ruolo centrale di Kiev nella regione. Il battesimo fu un passaggio decisivo per la stabilità politica e culturale della Rus’, e ancora oggi è ricordato come un simbolo di unità e radicamento nel territorio.
Le celebrazioni di questa ricorrenza, specialmente nell’Ucraina contemporanea, assumono un significato profondo. Il paese richiama quelle radici antiche per rafforzare l’identità nazionale, specie in momenti di conflitto o sfida.
Il valore simbolico nella contemporaneità ucraina
Il messaggio di Zelensky nel 2025 fa emergere come la storia e le tradizioni diventino strumenti di coesione nella politica nazionale. Il richiamo al battesimo della Rus’-Ucraina funge da collante culturale per una popolazione che si confronta con tensioni geopolitiche e pressioni esterne.
Celebrare questa data significa riaffermare la sovranità, difendere la cultura e ribadire che l’Ucraina esiste come nazione autonoma e riconosciuta. L’azione simbolica serve a rafforzare il morale pubblico e a consolidare il senso di appartenenza intorno a valori condivisi, che si sono sviluppati attraverso i secoli.
Manifestazioni e partecipazione
Eventi ufficiali e manifestazioni culturali prevedono letture, inni nazionali, rievocazioni storiche e incontri pubblici. Le autorità politiche associano questo giorno alla necessità di preservare la memoria storica e di resistere alle minacce alla libertà del paese. Da qui il grido finale di Zelensky: “Gloria all’Ucraina!”, sintetico ma carico di significato patriottico.
L’uso dei social media, come Telegram, indica la volontà del governo di raggiungere soprattutto i più giovani, diffondendo messaggi di speranza e resistenza in un formato accessibile e diretto. Questa strategia conferma il ruolo centrale della narrazione storica nella formazione di un’identità condivisa.
La celebrazione del battesimo della Rus’-Ucraina, allora, non rimane un ricordo del passato, ma diventa parte attiva del presente e del futuro del paese. La sovranità si lega così a radici profonde, a un popolo che si vede protagonista della propria storia.