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Europee città puntano a riqualificare fiumi cittadini per renderli spazi di balneazione sicura e accessibile

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Il nuoto nei fiumi all’interno delle aree urbane europee sta tornando al centro dell’attenzione grazie a un movimento che ambisce a trasformare corsi d’acqua prima marginali e inquinati in luoghi pubblici di socializzazione e benessere. A partire da esperienze consolidate come quella di Parigi, molte città stanno investendo nella riqualificazione dei propri fiumi per renderli balneabili. Anche Roma, guardando ai modelli europei, comincia a valutare la possibilità di ripristinare la balneabilità del Tevere, con l’obiettivo di restituire alla città un rapporto diretto con l’acqua.

Un vertice internazionale rilancia il tema delle città con fiumi balneabili

Alla fine di giugno 2025, a Rotterdam, si è tenuto un vertice dedicato alle “Swimmable Cities” che ha riunito oltre 200 rappresentanti provenienti da 20 paesi. L’incontro ha consolidato un’alleanza impegnata a promuovere il diritto dei cittadini di accedere in modo sicuro ai corsi d’acqua urbani. Secondo Matt Sykes, cofondatore dell’alleanza, le città che consentono la balneazione al proprio interno diventano spazi più inclusivi e con una qualità della vita superiore. L’evento ha evidenziato la necessità di creare standard globali che definiscano in modo chiaro cosa sia un fiume balneabile, considerando non solo parametri ambientali ma anche aspetti sociali e culturali.

Iniziative a rotterdam per il recupero del fiume

Il summit ha premiato molte esperienze già avviate in Europa e dimostra che recuperare un fiume in città significa costruire nuove relazioni tra ambiente e comunità. Negli spazi di Rotterdam, un porto industriale riconvertito in zona balneabile, sono stati istituiti servizi come trampolini e pontili flottanti, coinvolgendo la popolazione in attività nel cuore urbano. L’incontro ha insistito sull’idea che il recupero dei fiumi va oltre il nuoto: si tratta di rifondare un legame caldo e concreto con l’acqua, elemento fondamentale per molti centri abitati europei.

Tra sloveni e scandinavi: esempi europei di riqualificazione dei fiumi per la balneazione

Parigi ha anticipato una tendenza importante. Per le Olimpiadi 2024 ha completato un profondo intervento sulla Senna, inserendo sistemi di filtraggio e bacini di raccolta per migliorare la qualità delle acque in centro città. Sebbene la prima estate post-ristrutturazione abbia presentato alcune criticità durante le gare olimpiche, le autorità hanno corretto le procedure e si preparano a riaprire alla balneazione nel 2025 con nuove garanzie.

Esempi scandinavi e tedeschi

Copenaghen va oltre, controllando la qualità dell’acqua in tempo reale e offrendo al pubblico piscine galleggianti e saune urbane in riva ai porti. Nuotare nei canali è ormai parte della giornata di molti residenti. Berlino ha riaccesso la Sprea creando il progetto Flussbad, un’area balneabile in pieno centro. Anche Zurigo e Basilea in Svizzera hanno inserito i loro fiumi nel cuore dell’ambiente urbano attraverso interventi rilevanti. La rete delle città balneabili tende a includere non solo il monitoraggio e la pulizia dell’acqua, ma anche la biodiversità e l’accessibilità per tutta la popolazione.

Il comune denominatore resta la volontà di sovvertire lo scenario passato in cui i fiumi nelle città erano soprattutto luoghi di scarichi e confini, trasformandoli in spazi aperti per il benessere collettivo. Il movimento si muove verso la definizione di standard che garantiscano sicurezza e accessibilità grazie a pratiche condivise.

Roma si prepara a valutare il tevere balneabile per il giubileo straordinario del 2033

Attualmente Roma non vanta ancora una progettualità definita per riconvertire il Tevere in un fiume balneabile, ma sta aprendo un canale di confronto per definire la fattibilità di questa trasformazione. Il Campidoglio ha nominato l’assessora all’ambiente Sabrina Alfonsi per guidare un tavolo tecnico che coinvolge l’Arpa Lazio, la Regione, il ministero dell’Ambiente, l’Autorità di bacino e la Città Metropolitana. L’obiettivo è mettere a punto una strategia scientifica e operativa, ispirandosi al modello francese.

Riduzione dell’inquinamento e investimenti

I primi interventi sarebbero incentrati sulla riduzione dell’inquinamento derivante dagli scarichi fognari e industriali soprattutto lungo l’Aniene, principale affluente del Tevere. L’esigenza di abbassare la contaminazione batterica si presenta come prioritaria per rendere il fiume nuovamente fruibile. I costi di un’operazione simile appaiono elevati, considerando che Parigi ha investito oltre 1,4 miliardi di euro per la Senna, senza ancora aver completato tutti i lavori necessari.

Il progetto per il Tevere potrebbe concretizzarsi entro il 2033, in vista del Giubileo straordinario. A quel punto il fiume potrebbe smettere di essere solo un limite o uno sfondo naturale della capitale per trasformarsi in un vero spazio condiviso, capace di migliorare la qualità della vita degli abitanti e di attrarre nuove forme di socialità.

La diffusione di modelli europei e la crescente attenzione verso il recupero dei fiumi cittadini segnano un cambio di rotta nel rapporto tra gli abitanti e l’acqua urbana. Anche l’Italia comincia ad allinearsi a questa tendenza che promette di restituire ai corsi d’acqua un ruolo centrale nella vita delle città.

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