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corsi nelle scuole britanniche contro la misoginia e i pregiudizi legati agli influencer come Andrew Tate

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In gran parte delle scuole del Regno Unito si stanno introducendo nuovi percorsi educativi rivolti agli studenti tra 11 e 18 anni. Lo scopo è mettere in guardia i giovani contro la misoginia, i pregiudizi e le forme di prevaricazione che si diffondono anche grazie all’influenza di personaggi noti dei media e di internet, come Andrew Tate. L’ex campione di kickboxing, coinvolto in accuse di violenza e sfruttamento insieme al fratello Tristan tra Regno Unito e Romania, rappresenta un esempio di narrazione tossica che le nuove iniziative intendono contrastare.

Le nuove misure del governo per educare contro la mentalità sessista

Bridget Phillipson, ministra dell’Istruzione nel governo laburista guidato da Keir Starmer, ha illustrato le nuove linee guida per l’insegnamento nelle scuole. Il progetto nasce dopo l’attenzione del primo ministro verso la serie Netflix “Adolescence“, che affronta proprio i temi di bullismo, sessismo e pressioni sociali tra i giovani. Starmer, padre di due adolescenti, aveva suggerito di mostrare questa produzione nelle aule scolastiche per sensibilizzare gli studenti.

La ministra ha sottolineato l’importanza di insegnare ai ragazzi a riconoscere e resistere a messaggi che alimentano una mentalità sessista, spesso mascherata o subliminale nei contenuti a cui sono esposti. Tra questi rientrano anche i comportamenti di bullismo legati agli “incel” , fenomeno che sta destando preoccupazione nelle comunità scolastiche. Le nuove circolari puntano a far comprendere ai giovani i legami tra misoginia e la diffusione della pornografia, e come certi contenuti digitali possano trasformarsi in rischi concreti per la formazione dei loro atteggiamenti.

L’impatto della pornografia e dei deepfake sull’orientamento dei giovani

Il governo britannico definisce la diffusione della pornografia tra i giovanissimi un problema sempre più serio. Viene presentato come un’emergenza in crescita, aggravata dall’uso di tecnologie avanzate quali i deepfake basati sull’intelligenza artificiale. Questi ultimi permettono di manipolare immagini e video, ingannando i giovani più impressionabili con contenuti falsi che possono alimentare stereotipi sessisti o diffondere messaggi dannosi.

Le scuole sono chiamate a spiegare come riconoscere queste manipolazioni e offrire strumenti critici per evitarne gli effetti negativi. Il percorso formativo incentiva anche il dialogo tra docenti, studenti e famiglie su questi temi delicati. La ministra Phillipson ha fatto presente che “non basta affrontare questi rischi online: serve un’azione congiunta tra scuola e genitori per sostenere lo sviluppo di un’identità sana nei ragazzi.”

La situazione nei contesti scolastici e la percezione degli studenti

Un recente sondaggio ha evidenziato che oltre la metà degli studenti britannici tra gli 11 anni e la maggiore età ha dichiarato di aver assistito a episodi ritenuti misogini nelle settimane precedenti all’indagine. Questo dato sottolinea la diffusione di comportamenti lesivi nelle scuole e l’urgenza di intervenire con iniziative mirate.

Le nuove linee guida puntano proprio a ridurre lo stigma e a promuovere modelli di riferimento positivi, affinché gli studenti imparino a riconoscere e combattere la diffusione di discorsi tossici. Ogni ragazzo dovrebbe essere messo in condizione di rispondere a forme di manipolazione e pressione da parte di persone o contenuti digitali che alimentano odio o discriminazioni.

Creare spazi sicuri contro bullismo e misoginia

L’obiettivo resta quello di creare spazi sicuri, nei quali bullismo e misoginia non trovino terreno fertile, supportando così una crescita equilibrata e consapevole per le nuove generazioni.

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