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Trump annuncia armi Usa a Kiev tramite la Nato e minaccia sanzioni dure a Mosca entro 50 giorni

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L’amministrazione Trump ha ufficializzato un cambio di strategia sul conflitto ucraino. Il presidente ha dichiarato l’arrivo di armi avanzate per l’Ucraina attraverso il coordinamento della Nato, che saranno pagate dagli alleati europei. Allo stesso tempo ha fissato un ultimatum di 50 giorni per raggiungere un accordo di pace con la Russia, minacciando pesanti sanzioni economiche in caso di mancata intesa. Queste novità segnano un punto importante nelle dinamiche della guerra e nelle relazioni tra Washington, Bruxelles e Mosca.

Trump e l’ultimatum a putin: sanzioni severe entro 50 giorni senza accordo

Donald Trump ha espresso una profonda delusione verso il presidente russo Vladimir Putin, che definisce ambiguo e poco affidabile. Nel corso di un colloquio con il segretario generale della Nato Mark Rutte, tenutosi nello Studio Ovale, il presidente americano ha indicato che entro 50 giorni la Russia dovrà accettare un accordo di pace. In caso contrario, gli Stati Uniti introdurranno dazi molto pesanti che colpiranno non solo l’export diretto di Mosca verso l’America, già limitato, ma soprattutto le nazioni che commerciano con la Russia, come Cina e India.

Le misure puniranno in particolare l’importazione di energia, una risorsa chiave per finanziare l’apparato militare russo. Trump ha chiarito che intende avvalersi dei suoi poteri presidenziali, bypassando leggi ancora in discussione al Congresso. Ha promesso tariffe al 100%, evitando per ora di adottare dazi ancor più alti, ma ha sottolineato che l’obiettivo è isolare la Russia dall’economia globale per frenare il conflitto ucraino. Alcuni critici europei, come l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas, ritengono però che il periodo di 50 giorni sia troppo lungo, considerando le vite umane perse ogni giorno.

L’accelerazione degli aiuti militari Usa all’Ucraina attraverso i paesi Nato

Il presidente Trump ha confermato un accordo con la Nato per creare una nuova linea di rifornimento di armi statunitensi dirette a Kiev. Gli alleati europei, sotto l’egida dell’Alleanza, acquisteranno equipaggiamenti di difesa avanzati prodotti negli Usa e li trasferiranno al governo ucraino. Secondo quanto riportato, i contratti riguarderanno investimenti per molti miliardi di dollari, ma senza che gli Stati Uniti debbano sostenere costi diretti.

Tra le forniture più rilevanti ci saranno batterie di missili Patriot, con le prime spedizioni attese nei giorni immediatamente seguenti alla dichiarazione ufficiale. il segretario generale Nato Mark Rutte ha indicato che paesi come Germania, Finlandia, Canada, Norvegia, Svezia, Regno Unito, Danimarca e Norvegia prenderanno parte a questa operazione. La Germania ha comunicato la disponibilità di consegnare due sistemi Patriot, Norvegia uno. Voci giornalistiche riferiscono che gli Stati Uniti valutano la possibile vendita di missili con gittata estesa, in grado di colpire obiettivi molto profondi nel territorio russo, inclusa Mosca.

Volodymyr zelensky e l’incontro con l’inviato di trump sulle prospettive di pace

A Kiev il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto un incontro definito “produttivo” con Keith Kellogg, inviato speciale di Donald Trump. Durante il vertice è stato discusso il percorso verso un’intesa di pace e le modalità operative per rafforzare la difesa ucraina. Zelensky ha citato la collaborazione con i paesi europei per la produzione e l’approvvigionamento di armi difensive, in particolare in campo di difesa aerea.

Il presidente ucraino ha ringraziato Trump per la conferma del sostegno militare e politico e ha sottolineato che la cooperazione servirà a consolidare la sicurezza nazionale e a sostenere la resistenza contro l’aggressione russa. Questo incontro rappresenta un passaggio importante nella diplomazia che cerca di tradurre in azioni concrete la volontà di fermare la guerra.

La reazione di mosca alle nuove mosse di washington e la critica al coinvolgimento europeo

Il primo commento ufficiale dalla Russia è arrivato dal vicepresidente della Duma Konstantin Kossacyov, che ha minimizzato le dichiarazioni di Trump. Ha definito un’iperbole le intenzioni statunitensi e sottolineato come, in cinquant giorni, la situazione sul terreno possa mutare e influire sulle decisioni dei governi occidentali.

Kossacyov ha inoltre criticato il fatto che gli alleati europei dovranno acquistare le armi da Washington, suggerendo che l’Europa pagherà un prezzo rilevante e che in realtà il vero beneficiario di questa operazione sarà il complesso militare-industriale Usa. Questo messaggio riflette la visione del Cremlino secondo cui dietro al sostegno a Kiev si nascondono interessi economici degli Stati Uniti piuttosto che un autentico intento pacifico.

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