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l’impatto economico di Airbnb in Italia nel 2024 supera i 19 miliardi di euro, il record storico

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La piattaforma Airbnb ha raggiunto in Italia un valore economico senza precedenti nel 2024, generando quasi 20 miliardi di euro nell’economia reale. Questi dati emergono da una ricerca indipendente che valuta l’influenza di Airbnb sul mercato degli affitti brevi, sull’occupazione e sulla rivitalizzazione del patrimonio immobiliare. L’annuncio è stato fatto da Matteo Sarzana, Country Manager per l’Italia e l’Europa sud-orientale, durante l’evento “La Ripartenza” al teatro Petruzzelli di Bari.

Il contributo economico degli affitti brevi e l’effetto sul lavoro

L’analisi eseguita dall’istituto Nomisma quantifica in 19,7 miliardi di euro il valore generato dagli affitti brevi tramite Airbnb nell’intero 2024. Questa cifra rappresenta un moltiplicatore economico importante, dato che ogni euro speso sulla piattaforma produce circa tre euro in attività locali. Le ricadute coinvolgono settori come l’ospitalità, i trasporti, la ristorazione e altre attività commerciali collegate al turismo.

Impatto sul mercato del lavoro

L’impatto sul mercato del lavoro è significativo: Airbnb sostiene oltre 139.000 posti di lavoro a tempo pieno in Italia. Questo dato combina posizioni dirette nella gestione degli immobili con lavoratori nel settore dei servizi che beneficiano dei flussi generati degli ospiti. Il mercato degli affitti brevi si presenta così come un volano per intere filiere, specialmente nelle città maggiormente visitate e nelle aree turistiche minori.

La valorizzazione del patrimonio immobiliare inutilizzato

Airbnb gioca un ruolo centrale nel recupero di immobili che resterebbero altrimenti vuoti o sottoutilizzati. Stando ai numeri, solo l’1,1% del patrimonio abitativo italiano è destinato agli affitti brevi, una percentuale molto contenuta considerando che il 13% delle case sono vuote o poco sfruttate. Nel dettaglio, solo lo 0,12% degli immobili è destinato esclusivamente all’affitto breve.

Questo indica un margine ampio per l’uso di queste piattaforme senza sottrarre spazio abitativo al mercato tradizionale. Non a caso, Airbnb ha contribuito alla ristrutturazione di tanti appartamenti e case, evitando il degrado e rilanciando quartieri che rischiavano il declino. La presenza di affitti brevi, quindi, non è solo una questione economica ma anche un elemento di riqualificazione urbana.

Miglioramento della qualità e adempimenti regolatori

Nell’ultimo anno la comunità dei cosiddetti Superhost si è ampliata del 15%, arrivando a contare circa 68.000 membri in Italia. Questi host si distinguono per l’attenzione alla qualità degli alloggi e al servizio offerto agli ospiti, contribuendo a più di 150.000 annunci attivi e apprezzati dal pubblico.

Airbnb ha introdotto un obbligo di registrazione obbligatoria per tutti gli affitti brevi presenti sulla piattaforma in Italia, rafforzando così compliance e trasparenza. Questo ha portato a una diminuzione di cancellazioni da parte degli host del 47% in un anno. L’avvento del Codice Identificativo Nazionale nel gennaio 2025 ha inoltre ridotto del 15% il numero degli annunci attivi, segnalando una maggiore attenzione alla normativa.

Questi miglioramenti si inseriscono in un contesto di preparazione del Paese a importanti eventi internazionali come il Giubileo e le Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026, per cui Airbnb si è impegnata a fornire ospitalità diffusa, alleggerendo la pressione sulle grandi città e supportando mila strutture sul territorio.

Regolamentazione e sfide del mercato immobiliare nelle città d’arte

Nonostante l’incidenza complessiva nella proprietà immobiliare resti bassa, Airbnb riconosce che nei centri storici e nelle città d’arte la presenza degli affitti brevi è più rilevante. Per questo, l’azienda ha promosso una regolamentazione nazionale che distingua gli host occasionali da quelli professionali, per tutelare i quartieri più fragili dal punto di vista sociale ed economico.

Matteo Sarzana ha sottolineato l’impegno di Airbnb nel versamento dell’imposta di soggiorno, nella registrazione degli annunci e nella trasmissione delle informazioni all’autorità fiscale. L’azienda ha espresso la disponibilità a collaborare con le istituzioni per trovare un equilibrio che permetta alle città di sfruttare il turismo senza compromettere spazi abitativi e qualità della vita.

Una parte importante della comunità degli host è costituita da persone che usano Airbnb per integrare il reddito familiare o la pensione, soprattutto donne. Secondo Sarzana, in questo senso gli affitti brevi rappresentano un supporto economico cruciale per molti italiani.

Il fenomeno dell’overtourism e la distribuzione dei flussi turistici

Airbnb ha insistito su una mappatura più ampia delle cause del sovraffollamento turistico, indicando come principali responsabili i voli low cost, il turismo da crociera e il settore alberghiero. Ad esempio, Ryanair ha trasportato oltre 200 milioni di passeggeri nel 2024, mentre le crociere nelle città come Barcellona e Amsterdam hanno registrato un aumento superiore al 50% in un solo anno.

Nella città di Roma, il 75% dei quasi 50 milioni di pernottamenti nel 2023 è avvenuto in hotel o strutture simili. Al contrario, Airbnb ha contribuito a distribuire meglio il turismo, con la metà delle prenotazioni fuori dalle grandi città e il 75% degli ospiti rappresentati da famiglie.

Ricerche condotte dal Politecnico di Torino evidenziano che negli ambiti rurali, gli annunci Airbnb sostengono l’attività di microimprese locali, facendo crescere il loro reddito fino al 23% in quattro anni. Circa il 38% della spesa dei turisti resta nelle comunità dove si trovano gli immobili in affitto, contrastando lo spopolamento e incentivando modelli di turismo più sostenibili.

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