I dati dell’Istituto argentino di statistica mostrano che l’inflazione di giugno 2025 in Argentina ha toccato l’1,6%, portando l’aumento complessivo dei prezzi nel primo semestre dell’anno al 15,1%. Questo rapporto mensile è stato seguito con attenzione per capire l’andamento economico dopo l’eliminazione del controllo sui cambi valutari.
Andamento dell’inflazione nel primo semestre 2025
L’indice dei prezzi al consumo di giugno riflette un rallentamento rispetto ai mesi precedenti, se si considera che ad aprile l’inflazione aveva raggiunto il 2,8%. Nei mesi di marzo e maggio si erano registrati incrementi rispettivamente del 3,7% e dell’1,5%. L’accumulo del primo semestre, pari al 15,1%, indica tuttavia una pressione inflazionistica ancora significativa sull’economia argentina, nonostante il recente allentamento delle misure sul cambio.
Gli esperti statistici sottolineano che questi numeri sono fondamentali per la revisione dell’imposta sui redditi delle persone fisiche, proprio perché il semestre a metà anno permette una prima bilancia fiscale reale per i contribuenti. I prezzi al consumo riflettono così non solo la dinamica dei costi quotidiani, ma anche l’impatto delle politiche economiche in atto.
Variazioni più marcate per l’educazione e minor impatto su abbigliamento e calzature
Tra le categorie di beni e servizi presi in esame emergono differenze rilevanti. L’educazione ha subito un aumento del 3,7% nel solo mese di giugno, la crescita più elevata tra i settori messi a confronto. Questo aumento esercita un peso consistente sul bilancio delle famiglie, specialmente in un periodo in cui molti istituti hanno ritoccato le tariffe per far fronte all’inflazione.
Al contrario, il settore abbigliamento e calzature ha registrato una crescita molto contenuta, pari allo 0,5%. Questo dato può essere legato sia alla stagionalità e alle politiche di stock dei negozi, sia a una domanda più debole da parte dei consumatori, che tendono a limitare acquisti non essenziali in tempi di inflazione ancora presente.
Reazioni politiche ai dati economici di giugno
La pubblicazione del dato di giugno ha provocato una reazione immediata a livello politico. Il presidente argentino, Javier Milei, ha espresso soddisfazione sui social network, congratulandosi con il ministro dell’Economia, Luis Caputo, per il risultato. Il presidente ha salutato la cifra dell’inflazione come un segnale positivo destinato a rassicurare i settori popolari.
Queste dichiarazioni sembrano voler sottolineare un quadro di progressiva stabilizzazione economica, benché i dati continuino a segnalare una pressione sui prezzi ancora consistente in molte aree. Il governo rimane concentrato sulla gestione delle variabili macroeconomiche dopo l’abbandono del cambio controllato, nella speranza di migliorare le condizioni di vita e le prospettive di crescita.
Analisi successive e prospettive future
Le analisi successive ai dati pubblicati saranno importanti per orientare le scelte sulla politica monetaria e fiscale per la seconda parte del 2025, in un contesto che rimane complesso per la tenuta del potere d’acquisto e la fiducia degli investitori.