Il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, ha attivato un comitato interministeriale per rispondere ai dazi del 50% imposti dagli Stati Uniti sui prodotti brasiliani. Dopo l’annuncio della settimana scorsa da parte di Donald Trump, il governo brasiliano ha dato avvio a una strategia per limitare l’impatto sulle esportazioni. La decisione segue una lunga riunione con rappresentanti di sette ministeri, volta a delineare le prossime mosse contro la nuova barriera commerciale.
La riunione che ha deciso la creazione del comitato interministeriale
Il 2025 ha visto un confronto acceso tra Brasile e Stati Uniti per le nuove tariffe doganali applicate dall’amministrazione americana. Lula ha convocato una riunione durata quasi quattro ore con esponenti chiave del governo, coinvolgendo sette ministeri per valutare la situazione. Era necessaria una risposta coordinata, visto che la tariffa del 50% colpisce soprattutto prodotti strategici come minerali e beni dell’agribusiness.
I protagonisti del comitato
Il comitato sarà guidato da Geraldo Alckmin, vicepresidente e ministro dell’industria, con la partecipazione di figure importanti come Fernando Haddad, titolare delle finanze, e Mauro Vieira degli esteri. Questa squadra interministeriale dovrà elaborare una strategia capace di opporsi alle nuove tariffe agendo su più fronti. La scelta di un approccio condiviso riflette l’urgenza di affrontare la crisi da più angolazioni istituzionali.
Le priorità del governo per diversificare i mercati di esportazione
Una delle priorità assolute del comitato sarà trovare sbocchi alternativi per le esportazioni colpite dai dazi americani. In particolare, si punta a indirizzare l’offerta brasiliana verso la Cina, l’Unione Europea e l’India. Questi mercati sono ritenuti i più idonei ad assorbire i volumi di minerali e prodotti agricoli meno accessibili negli Stati Uniti a causa delle tariffe.
La diversificazione dei mercati di destinazione appare come una mossa chiave per limitare l’impatto sulle imprese brasiliane. Il governo cerca canali di esportazione più stabili, capaci di sostenere i settori più fragili sotto la pressione commerciale americana. La necessità di riorientare l’export coinvolge tutte le aree produttive più dipendenti dal commercio estero e richiede negoziati mirati con i partner internazionali indicati.
L’impegno di lula con gli imprenditori per coordinare la risposta
Lula ha annunciato di voler incontrare nei prossimi giorni gli imprenditori dei settori più colpiti dalle tariffe imposte dagli Stati Uniti. “Lo scopo è quello di consolidare una posizione comune e lavorare insieme a strategie, sia per le trattative in corso, sia per eventuali contromisure da adottare.” L’incontro mira a intensificare la collaborazione tra pubblico e privato nella gestione della crisi commerciale.
Questo confronto diretto con il mondo imprenditoriale offrirà a Lula e al comitato l’occasione di raccogliere proposte concrete e indicazioni utili per modulare la risposta alle barriere tariffarie. L’approccio coinvolge in modo diretto chi subisce più effetti negativi dalle nuove tariffe, rendendo il dialogo essenziale per l’efficacia delle azioni future. La volontà di fare fronte comune indica la complessità della situazione e l’attenzione del governo alle esigenze delle imprese esportatrici.