Il tribunale di Berlino ha aperto oggi il caso di un medico specializzato in cure palliative, accusato di aver provocato la morte di quindici persone. L’indagine ruota attorno all’uso di farmaci in dosi considerate esagerate e ad azioni violente come l’incendio di alcuni luoghi per nascondere le tracce. Il processo si annuncia lungo e complesso, con molte testimonianze da ascoltare.
Il quadro delle accuse e l’arresto del medico
Il quarantenne sotto processo, in carcere dallo scorso agosto, è accusato di aver somministrato farmaci a effetti sedativi e miorilassanti a pazienti indeboliti, spesso senza indicazioni mediche precise. Lo scorso 5 settembre 2022, secondo le contestazioni emerse in aula, avrebbe somministrato a una donna di 56 anni un anestetico e un miorilassante nel suo appartamento, senza che ci fosse una motivazione clinica valida. Alla luce degli sviluppi, il medico avrebbe poi chiamato il pronto soccorso dichiarando di “aver trovato la donna già in condizioni gravi.” I soccorritori sono comunque riusciti a rianimare la paziente, che è stata trasportata in ospedale.
Un caso emblematico tra le contestazioni
Questo episodio, reso noto oggi dall’agenzia tedesca dpa attraverso le parole del pubblico ministero, rappresenta uno dei casi più evidenti nella serie di azioni contestate al medico. L’uomo ha però scelto di non rispondere direttamente alle accuse durante la prima udienza.
L’uso degli incendi per cancellare le prove
Un aspetto particolarmente serio dell’inchiesta riguarda gli incendi dolosi che il medico avrebbe appiccato in vari momenti per coprire le proprie tracce. La polizia ha avviato le indagini sospettando che questi roghi non fossero accidentali ma legati ai decessi. Le indagini, iniziate proprio in seguito a questi episodi, si sono concentrate sull’uomo finendo per collegarlo alle morti sospette con l’uso improprio di farmaci.
L’utilizzo di incendi per nascondere gli omicidi qualifica il caso in maniera grave, ponendo il medico tra i sospetti di uno dei crimini più gravi contro i pazienti in Germania.
Un caso di rilievo nazionale
Il coinvolgimento in azioni così violente e metodiche suggerisce un modus operandi inquietante, che va oltre il semplice errore medico.
Un possibile record negativo nella storia giudiziaria tedesca
Se le accuse venissero confermate nel corso del processo, il quarantenne potrebbe entrare nella triste lista dei maggiori assassini della Repubblica federale. Nel 2019 infatti un’infermiera tedesca era stata condannata per l’uccisione di 85 persone, un caso che aveva segnato profondamente il paese.
Gli inquirenti continuano a esaminare altri settantuno casi collegati allo stesso medico, potenziali ulteriori vittime che potrebbero aggravare la sua posizione penale. Le autorità stanno quindi monitorando con attenzione ogni elemento relativo alle morti sospette nelle strutture dove il medico ha operato.
Dettagli sul processo, le vittime e i testimoni
Il procedimento giudiziario si svolgerà in maniera articolata e si stima durerà fino al 28 gennaio 2026, con circa trentacinque udienze programmate. A partecipare come parte civile ci sono tredici familiari delle persone decedute che seguono da vicino ogni fase del processo.
Circa centocinquanta testimoni sono stati convocati per fornire informazioni e chiarire i fatti. Tra loro medici, infermieri e soccorritori che potrebbero aiutare a ricostruire con precisione quanto accaduto in ogni singolo caso.
Il tribunale si prepara a esaminare numerose prove e testimonianze per definire con esattezza la portata delle responsabilità dell’imputato, in un processo che rappresenta una delle inchieste più delicate e importanti sul tema delle cure palliative negli ultimi anni in Germania.