La città di Sweida, nel sud della Siria, è stata teatro di nuovi scontri tra tribù beduine e combattenti locali appartenenti alla comunità drusa. Il bilancio delle vittime è salito a 24, con decine di feriti e un clima di tensione che ha spinto le autorità a intervenire con l’invio di truppe per contenere i disordini. Gli eventi rappresentano una nuova fase di crisi dopo i combattimenti avvenuti nei mesi scorsi all’interno della regione.
La dinamica degli scontri a Sweida e il contesto recente
Gli scontri sono scoppiati nella città di Sweida, nota per la presenza predominante della comunità drusa, tradizionalmente stabilita nel sud della Siria. Questi violenti scontri coinvolgono tribù beduine, radicate nelle aree circostanti, e combattenti locali. L’escalation ha provocato 24 morti, secondo quanto riportato dall’Osservatorio siriano per i diritti umani, di cui 20 appartenenti alla comunità drusa, compresi due bambini, e 4 beduini. Si tratta del primo episodio significativo di violenza dopo un periodo di relativa calma, a seguito delle tensioni tra drusi e forze di sicurezza che da aprile a maggio avevano causato decine di vittime.
Cause del conflitto e dinamiche locali
Il conflitto sembra alimentato da controversie tribali e questioni di sicurezza interne alla regione. Le forze locali non sono riuscite a contenere l’escalation, rendendo necessario un intervento diretto da Damasco. Questa zona risulta da anni teatro di fragilità e contrasti, spesso legati a interessi territoriali e rivalità tra gruppi etnici e tribali.
Intervento delle autorità e reazioni istituzionali
Le autorità siriane hanno deciso di inviare truppe a Sweida per cercare di riportare ordine e calmare le tensioni. Una fonte anonima del governo, non autorizzata a parlare pubblicamente, ha confermato ad AFP il dispiegamento delle forze armate. Il governatore Mustapha al-Bakur ha diffuso un appello alla popolazione di mantenere il controllo e di evitare ulteriori violenze, incoraggiando a seguire le iniziative di riforma a livello nazionale.
Posizione dei leader spirituali drusi
Anche i leader spirituali della comunità drusa hanno preso posizione, invitando alla calma e chiedendo a Damasco un intervento deciso per fermare le violenze. Questi appelli sottolineano la difficoltà di gestire conflitti interni in una zona dove la coesistenza tra diversi gruppi è fragile e messa alla prova dalla crisi in corso ormai da anni.
Conseguenze sulla vita quotidiana e istituzionale a Sweida
La violenza ha avuto un impatto diretto sulle attività quotidiane e sulla vita istituzionale della provincia di Sweida. Il Ministero dell’Istruzione ha deciso di posticipare gli esami di scuola secondaria che erano previsti per lunedì, dando priorità alla sicurezza degli studenti e degli insegnanti. Non è stata ancora stabilita una nuova data per lo svolgimento degli esami.
La sospensione delle prove scolastiche riflette la gravità della situazione che mette sotto pressione non solo le autorità locali, ma anche l’intera comunità. Le scuole in questa zona rivestono un ruolo centrale nella stabilità sociale, e la loro chiusura temporanea indica quanto l’ordine pubblico sia compromesso dagli scontri.
Rischi per la stabilità regionale
Il proseguimento di queste tensioni aumenta il rischio di ulteriori disordini nella regione meridionale della Siria, già fragile dal punto di vista politico e sociale. La risposta delle istituzioni, sia locali che nazionali, sarà cruciale per evitare che la crisi degeneri ulteriormente nei prossimi giorni.