Il caso di Garlasco, legato all’omicidio di Chiara Poggi, continua a tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e degli investigatori. A distanza di anni, nuovi sviluppi potrebbero finalmente portare a una svolta significativa. Recentemente, è emerso un profilo biologico, identificato come Y947, che potrebbe appartenere a una terza persona mai identificata, un misterioso “Ignoto 3”. Questo profilo è stato rinvenuto nella bocca della vittima e ora gli inquirenti si trovano di fronte alla sfida di ricostruire le relazioni attorno ad Andrea Sempio, l’indagato principale.
La ricerca di Ignoto 3
La ricerca di questo enigmatico “Ignoto 3” coinvolge gli amici di Sempio, con l’obiettivo di raccogliere campioni di DNA da chi ha avuto contatti con lui. Le indagini si concentreranno su un gruppo ristretto di amici, tra cui:
- Marco Poggi
- Alessandro Biasibetti
- Altri conoscenti
Saranno esaminati anche i legami risalenti all’estate del 2007, periodo in cui si è consumato il delitto. Tuttavia, la situazione è complicata dalla perdita di gran parte del materiale che potrebbe contenere informazioni utili, come taccuini e diari di Sempio antecedenti al 2017.
Indagini e prove perdute
Le indagini si estenderanno anche a ex compagni di scuola di Sempio presso l’istituto tecnico Calvi di Sannazzaro de’ Burgondi. Sarà cruciale interrogare chi era vicino a lui all’epoca del delitto, ma la ricerca di prove potrebbe rivelarsi difficile a causa della scarsità di tracce. Gli investigatori sono determinati a fare luce su un caso che continua a tenere con il fiato sospeso la comunità locale.
Un ulteriore elemento di mistero è rappresentato dalla garza non analizzata, la quale ha sollevato interrogativi sulla gestione delle prove. Secondo una relazione di consulenza tecnica del novembre 2007, i tamponi prelevati dalla vittima erano stati inviati ai Ris per l’analisi genetica, ma non si era proceduto a una valutazione approfondita di tutti i reperti.
La questione della garza
Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma, ha spiegato che inizialmente gli esperti si concentrarono sulla ricerca di liquido seminale, non trovandone traccia. Questo ha portato a escludere ulteriori analisi sui campioni di garza. La domanda che molti si pongono è: perché non è stata effettuata un’analisi più completa? La risposta sembra risiedere nella convinzione, all’epoca, che la ricerca di un profilo maschile fosse sufficiente. Tuttavia, questo approccio ha lasciato delle falle, e ora si teme che le prove potessero contenere informazioni vitali, ora perdute per sempre.
I genitori di Chiara, Giuseppe e Rita Poggi, continuano a nutrire speranze di giustizia, ma sono anche consapevoli delle difficoltà. L’avvocato Gian Luigi Tizzoni, che rappresenta la famiglia Poggi, ha espresso preoccupazione riguardo alla possibilità che la garza analizzata possa essere stata contaminata, suggerendo che il campione analizzato non sia sufficientemente affidabile.
Marzio Capra, genetista e consulente per la famiglia Poggi, ha commentato che il profilo emerso finora non è di facile interpretazione, definendolo “brutto” e di dimensioni minime. Questo implica che potrebbe essere necessario ripetere i test per ottenere risultati più chiari.
Nel frattempo, l’attenzione del pubblico e dei media rimane alta. Il caso di Garlasco è diventato un argomento di discussione e speculazione, non solo per la brutalità del delitto, ma anche per le modalità con cui sono state condotte le indagini. La figura di Andrea Sempio continua a suscitare domande e interrogativi, mentre il misterioso “Ignoto 3” rimane un tassello mancante in un puzzle che potrebbe finalmente essere risolto. Le aspettative sono alte e la speranza di giustizia è viva, mentre gli inquirenti si preparano a intraprendere un nuovo capitolo di questa intricata vicenda.