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Mamma e figlia si laureano lo stesso giorno all’università di pisa con 110 e lode

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Due generazioni di donne di Montopoli Valdarno hanno festeggiato un traguardo accademico unico. Marica Rossi, 57 anni, imprenditrice turistica e consigliera comunale, e sua figlia Marta Manzi, 22 anni, hanno conseguito la laurea con il massimo dei voti all’università di Pisa, entrambe lo stesso giorno. Una storia di impegno, rinunce e riprese, raccontata attraverso un momento di festa condivisa che ha coinvolto anche la nonna, testimone di un sogno generazionale realizzato.

La laurea di marta manzi e il legame con la famiglia

Per Marta Manzi, 22 anni, scegliere di studiare discipline dello spettacolo ha rappresentato un percorso naturale, visto il suo impegno nel teatro da diversi anni. Il fatto di laurearsi lo stesso giorno di sua madre è stata una coincidenza definita “uno scherzo buono del destino”. Marta ha ammesso che all’inizio sua madre temeva che la sua laurea venisse oscurata, ma lei ha visto questo momento come una doppia gioia, che racconta la storia di una famiglia e del suo legame profondo.

Un valore simbolico nella storia familiare

Marta si è soffermata anche sulla figura di sua nonna Cesarina, ritenuta una donna dotata di grande intelligenza, ma che non ha potuto studiare per motivi legati all’epoca in cui è cresciuta. Il traguardo raggiunto da madre e figlia assume così un valore ulteriore, perché rappresenta un riscatto e una forma di continuità degli studi e delle ambizioni non realizzate dal passato familiare. La giovane lavora da tempo nel mondo artistico e ha voluto sottolineare come questa giornata abbia un significato più ampio per tutti loro.

Il doppio conseguimento della laurea testimonia non solo la determinazione individuale, ma anche la forza dei legami familiari che possono sostenere e motivare traguardi fino a poco tempo fa impensati. Il fatto che due generazioni abbiano tagliato questo traguardo insieme racconta molto sulle sfide e sulle opportunità che caratterizzano oggi il mondo dell’istruzione in Italia.

La giornata di festa tra madre e figlia a pisa

Il 24 aprile 2025 ha visto protagonista la famiglia Rossi-Manzi a Pisa, dove madre e figlia si sono laureate con 110 e lode, un risultato che non accade spesso. Marica ha discusso la tesi in letterature europee per l’editoria e la produzione culturale la mattina. Aveva lasciato gli studi quasi vent’anni fa, quando ha cominciato a lavorare e poi è rimasta incinta. Ha deciso di riprendere e completare gli esami dopo tanto tempo, dimostrando una forte determinazione nel portare a termine un percorso interrotto. Nel pomeriggio è stata la volta di Marta, che si è laureata in discipline dello spettacolo. Le due cerimonie si sono svolte a poche ore di distanza, un evento speciale che ha riunito attorno a loro amici e familiari.

Tra i presenti c’era Cesarina, 84 anni, nonna di Marta e madre di Marica, visibilmente emozionata per questa doppia conquista. La sua presenza ha aggiunto un valore simbolico alla giornata, stimolando riflessioni sulla continuità dei sogni familiari e sulla possibilità di realizzarli anche superando difficoltà e tempi diversi.

Marica rossi: un percorso interrotto e ripreso con forza

Il racconto di Marica porta il segno di un bilancio personale e sociale all’interno di un percorso non lineare. Da giovane studentessa aveva dovuto lasciare l’università per impegni lavorativi e la maternità. Solo ora, a 57 anni, ha concluso quella tesi che aspettava da anni. La laurea in letterature europee per l’editoria e la produzione culturale non è solo un obiettivo personale raggiunto ma un segnale concreto verso chi rinuncia all’istruzione a causa di scelte di vita o ostacoli improrogabili.

Marica racconta di voler diventare un esempio per donne e uomini che si sono fermati per strada, rassicurandoli sul fatto che “non esiste un’età limite per tornare sui libri”. Le parole di questa madre sono un invito a non abbandonare i propri progetti educativi, anche quando le circostanze spingono a mettere in pausa il percorso accademico. La sua vicenda offre una prospettiva alternativa sul valore della formazione continua.

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