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Colloqui indiretti tra hamas e israele per cessate il fuoco a gaza bloccati da divergenze sulle truppe

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Le trattative indirette che si tengono a doha tra hamas e israele per un cessate il fuoco nella striscia di gaza subiscono un arresto a causa della posizione israeliana sulla presenza militare. Fonti palestinesi coinvolte nel dossier riferiscono che la richiesta di israele di mantenere le truppe nel territorio impedisce la definizione di un accordo. Questa situazione complica notevolmente le negoziazioni e mette a rischio la sospensione del conflitto.

Le difficoltà nei colloqui a doha

I colloqui indiretti a doha mirano a fermare le ostilità nella striscia di gaza, ma lo sviluppo è rallentato dalle richieste di israele. Israele ha presentato una mappa da cui emerge un “ritiro” che secondo gli osservatori palestinesi è invece un semplice riposizionamento delle forze militari. La differenza tra un abbandono effettivo della zona e un rimanere comunque attivi con nuove postazioni sarebbe il nodo principale della controversia.

La mappa della discordia

Fonti interne palestinesi spiegano che questa mappa non rappresenta un vero ritiro delle truppe. La parte israeliamaintiene intenzioni militari indirizzate a conservare un controllo sul territorio. Tale strategia alimenta la sfiducia e amplifica le difficoltà per raggiungere un’intesa. La mediazione internazionale fatica a far superare questo stallo.

Le motivazioni dietro alla posizione di israele

Da più punti di vista palestinesi, l’insistenza di israele sul mantenimento delle truppe in gaza non sembra finalizzata a evitare violenze future, ma piuttosto a proseguire ciò che definiscono una “guerra di sterminio”. La percezione trasmessa da fonti palestinesi parla di una volontà israeliana di impedire qualsiasi accordo che sopprima il conflitto.

La tensione continua

Questa posizione contribuisce ad aumentare la tensione e frena la ricerca di una tregua. Il rischio è che, prolungandosi, i combattimenti provochino danni ulteriori e un’escalation in termini di vittime e distruzioni. Il contesto emerge come particolarmente complesso e segnato da profonde divergenze politiche e strategiche tra le parti coinvolte.

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