Giuseppe Palermo, noto come “Peppe”, è stato catturato a Bogotá grazie a un’azione congiunta tra la polizia colombiana e Europol. L’operazione fa parte di Pratì, guidata dalla squadra mobile di Reggio Calabria e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, grazie alla quale in Italia sono stati arrestati altri 20 ricercati legati alla ‘ndrangheta.
Il ruolo di giuseppe palermo nel traffico di droga in sud america
Giuseppe Palermo aveva un ruolo centrale nell’organizzazione del traffico di cocaina tra l’America Latina e i mercati europei. Secondo il generale Carlos Fernando Triana, capo della polizia colombiana, Palermo orchestrava l’acquisto di grandi quantità di cocaina direttamente in Colombia, Perù ed Ecuador. Non si limitava all’acquisto: controllava anche le rotte marittime e terrestri attraverso cui la droga veniva trasportata verso l’Europa. Questo controllo era fondamentale per garantire il passaggio sicuro delle sostanze e mantenere il potere del clan sulle rotte internazionali. L’arresto rappresenta un duro colpo per le reti di narcotraffico che operano tramite la ‘ndrangheta e simili organizzazioni mafiose.
L’operazione pratì e la collaborazione internazionale
L’operazione Pratì ha coinvolto squadre di polizia in diversi paesi, con un ampio coordinamento tra autorità italiane e straniere. La squadra mobile di Reggio Calabria, insieme alla Direzione distrettuale antimafia, ha lavorato fianco a fianco con la polizia colombiana e Europol per monitorare, identificare e catturare i membri del gruppo criminale. L’arresto di Palermo a Bogotá fa parte di una strategia più ampia che punta a smantellare i canali di approvvigionamento e distribuzione di sostanze stupefacenti. Questa sinergia ha permesso di colpire il cuore della rete criminale, impedendo possibili rifornimenti e assicurando alla giustizia numerosi individui coinvolti.
Precedenti arresti collegati ai clan della ‘ndrangheta in colombia
La cattura di Palermo segue quella di altri esponenti di rilievo arrestati recentemente in Colombia. A marzo 2025 è stato fermato a Cartagena de las Indias Emanuele Gregorini, detto “Dollarino”, mentre nell’ottobre 2024 sono stati catturati a Medellín Luigi Belvedere, conosciuto come “Il colombiano”, e Gustavo Nocella, alias “Ermes”. Quest’ultimo rappresentava il collegamento principale tra alcuni dei clan più potenti della ‘ndrangheta come i Rinaldi-Formicola, Amato-Pagano e De Micco. Questi arresti dimostrano come la mafia italiana abbia stabilito solide radici e legami con il Sud America, sfruttando territori chiave per la produzione e il transito della droga verso l’Europa. La sequenza di catture evidenzia un monitoraggio costante da parte delle forze dell’ordine.
L’impatto dell’arresto secondo le autorità colombiane
Secondo il generale Carlos Fernando Triana questo arresto è una conferma dell’impegno della Colombia nella lotta contro il traffico di stupefacenti. Ha definito la cattura di Palermo un colpo al “cuore stesso del traffico mondiale di droga”. La polizia colombiana punta a intensificare i controlli e gli interventi per bloccare il flusso di narcotici dalle zone di produzione verso i consumatori globali. Le autorità locali considerano l’azione come un successo importante per la sicurezza internazionale, perché bloccare i vertici delle organizzazioni mafiose riduce la capacità di coordinamento e influisce sull’intera filiera della droga. L’arresto, dunque, segna una nuova fase nella cooperazione contro la criminalità organizzata internazionale.