La provincia di Viterbo continua a registrare importanti interventi contro lo spaccio di droga nelle aree boschive della Tuscia. I carabinieri stanno intensificando le operazioni per smantellare i punti di vendita tanto nascosti quanto radicati nel territorio. Nei mesi recenti, numerosi arresti e sequestri di stupefacenti hanno colpito i gruppi dediti al traffico illegale nelle zone verdi intorno alla città.
Il giro di droga nei boschi della tuscia e i sequestri degli ultimi mesi
Il fenomeno dello spaccio sotto copertura della vegetazione ha preso piede da tempo nella provincia, con decine di arresti messi a segno dai carabinieri. Tra le sostanze sequestrate figurano cocaina, marijuana, eroina e altri tipi di droga, spesso destinate al mercato locale. La manovra delle forze dell’ordine ha portato a togliere dalle mani degli spacciatori quantitativi significativi, con l’obiettivo di ridurre la disponibilità nelle aree meno sorvegliate.
Organizzazione delle piazze di spaccio
I boschi della Tuscia hanno facilitato la creazione di “piazze” dallo spaccio controllato, dove i narcos si appoggiavano a rifugi improvvisati. Questi nascondigli erano attrezzati con cerate per ripararsi dalla pioggia, impianti di riscaldamento per affrontare le notti fredde e batterie di auto collegate per alimentare cellulari e luci. Questi dettagli dimostrano una struttura quasi permanente per la gestione delle attività illecite.
Armi sequestrate e strategie di difesa degli spacciatori
Durante le operazioni, sono stati trovati strumenti di difesa che gli spacciatori utilizzavano per proteggersi in mezzo ai boschi. Machete, accette e altri oggetti contundenti venivano impiegati sia per aprirsi una via nella vegetazione fitta, sia per difendersi da possibili intrusi o forze dell’ordine. Questo elemento sottolinea il livello di preparazione e di pericolo insito in queste aree di spaccio.
Il possesso di queste armi, insieme alla presenza di droga, fa aumentare la gravità delle accuse per gli arrestati, complicando ulteriormente la loro posizione presso la giustizia. Il controllo delle armi e degli oggetti di questo tipo rientra tra gli obiettivi principali dei reparti impegnati nelle zone boschive della provincia.
Arresti e sequestri a civita castellana e ortes
Il primo luglio scorso, i carabinieri di Civita Castellana hanno fermato a Orta un giovane marocchino di 25 anni. Il fermo è scattato dopo aver trovato circa cento grammi di cocaina e quaranta di hashish, già suddivisi in dosi pronte per la vendita. Oltre alla sostanza, il ragazzo trasportava un machete, un’accetta e materiale per confezionare le dosi.
Questo episodio conferma il trend delle forze dell’ordine di puntare sui singoli punti di spaccio e sulle persone che più attivamente gestiscono la distribuzione nelle cittadine della zona. Arresti come questo servono a interrompere la catena di rifornimento e a smantellare i piccoli gruppi che operano con attrezzature specifiche anche per la coltivazione e la vendita.
Operazione sottobosco e risultati sul territorio di montalto di castro, tarquinia e valentano
L’operazione “Sottobosco” ha interessato territori come Montalto di Castro, Tarquinia e Valentano, con un bilancio importante. Sono diciassette le persone arrestate, ventisei quelle denunciate a piede libero, mentre settantacinque sono state segnalate alla prefettura come consumatori. Durante l’intervento sono stati sequestrati due chili di hashish, cinquecento grammi di marijuana, mezzo chilo tra cocaina ed eroina e venticinquemila euro in contanti.
Questi numeri mostrano l’ampiezza dell’attività illecita che si svolge nella zona e il lavoro puntuale dei carabinieri per ridurre la presenza di spaccio. Il denaro, frutto della vendita di sostanze, rappresenta anche una prova tangibile delle operazioni messe in campo dagli spacciatori. Il contrasto si spinge anche a livello economico, per limitare le risorse a disposizione dei gruppi criminali.
Le operazioni dei carabinieri in tutta la provincia di Viterbo continuano con frequenza, a dimostrazione della volontà di mettere un freno a una realtà radicata e pericolosa per le comunità locali. La lotta allo spaccio nelle aree boschive resta una priorità per garantire sicurezza e ordine.