L’imprenditore Tommaso Dragotto interviene con una lettera aperta sul caso che coinvolge sua moglie, Marcella Cannariato, indagata nell’inchiesta della procura di Palermo per corruzione e peculato. Dragotto chiarisce la sua posizione e quella della società Sicily by Car rispetto alle accuse recentemente emerse sui media. Le dichiarazioni mirano a correggere alcune informazioni e a distinguere la sua persona dal caso giudiziario aperto.
La posizione di tommaso dragotto sull’inchiesta giudiziaria
Tommaso Dragotto sottolinea che sua moglie, pur essendo indagata, mantiene la presunzione di innocenza e che sarà la magistratura a valutare il caso qualora venga rinviata a giudizio. L’imprenditore precisa di non essere stato destinatario di alcun atto giudiziario e che non risulta indagato per corruzione, vicenda di cui ha invece letto con attenzione sui media. Fa notare come spesso venga coinvolto nei servizi giornalistici dietro definizioni come “lady Dragotto” o “coniugi Dragotto”, espressioni che possono generare confusione tra pubblico e lettori attribuendogli responsabilità non dimostrate.
Distinguere i fatti dalle illazioni
Questa differenziazione tra la sua figura e quella di Marcella Cannariato punta a salvaguardare la sua reputazione personale e a evitare ingiuste associazioni mediatiche con le accuse in corso. Dragotto definisce tali collegamenti “non conformi a una corretta informazione” e richiama la necessità di distinguere i fatti da ipotesi e illazioni non verificate.
Le precisazioni sull’attività di sicily by car e le accuse di favori
Tra gli stralci di intercettazioni diffusi, si parla di una presunta volontà di “entrare in tutti gli aeroporti italiani”, un’affermazione che Dragotto giudica fuori luogo. Ricorda innanzitutto che Sicily by Car è presente da oltre trent’anni negli aeroporti nazionali, essendo nata nel 1963 con una sola auto e arrivata a espandersi a livello nazionale ed europeo. Questo punto serve a smentire la percezione che l’azienda operi in uno spazio nuovo o frutto di presunti traffici.
Realtà documentata e interpretazioni parziali
L’imprenditore ribadisce come la diffusione di queste informazioni parziali confermi un’interpretazione incompleta della realtà, che non tiene conto della storica presenza della società nel campo del noleggio auto aeroportuale. L’obiettivo è puntare l’attenzione sulla realtà documentata, evitando che venga immaginata una strategia di ingresso artificiale o illegittima nel mercato.
La fondazione dragotto e le attività culturali in sicilia
Tommaso Dragotto dedica spazio a chiarire la natura della Fondazione Dragotto, creata nel 2016 con lo scopo di promuovere le attività culturali e artistiche in Sicilia, nel rispetto dell’etica imprenditoriale del suo fondatore. Continua spiegando che la fondazione opera con finalità di utilità sociale e valorizzazione del territorio, attività che non si limitano a operazioni superficiali o strumentali.
Respingere le accuse di beneficenza di facciata
In particolare, Dragotto respinge l’idea, riportata da alcuni articoli, che la fondazione svolga una “beneficenza di facciata”. Secondo lui, un’accezione del genere risulta denigratoria e lontana dalla realtà documentata. La Fondazione Dragotto vuole rappresentare un impegno concreto per la cultura siciliana, elemento che fa parte integrante dell’identità aziendale e personale del patron.
Le parole di Dragotto puntano a ristabilire elementi concreti contro le narrazioni che, a suo avviso, ignorano fatti importanti e contribuiscono a una rappresentazione distorta. La vicenda rimane sotto la lente degli inquirenti, mentre la società e la famiglia Dragotto affrontano le accuse cercando di differenziare responsabilità e contesti.