Nel rione Salicelle ad Afragola, un cantiere legato al progetto di riqualificazione urbana degli isolati da 23 a 26 è stato al centro di un’indagine che ha portato a scoperte rilevanti. Due controlli effettuati dai carabinieri insieme a personale sanitario hanno evidenziato gravi inadempienze nel rispetto delle norme sulla sicurezza. Il sito di lavoro, legato al Pnrr, risultava interdetto durante il secondo sopralluogo, ma il lavoro non si era mai fermato. Ecco cosa è emerso dalle indagini e quali conseguenze sono arrivate.
Verifiche dei carabinieri e accertamenti sul cantiere pnrr a Afragola
Il 8 luglio e in una mattinata successiva sono stati compiuti due controlli congiunti su un cantiere del rione Salicelle, che fa parte di un intervento previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per la riqualificazione urbana. I carabinieri della stazione di Afragola hanno operato con il supporto del nucleo ispettorato del lavoro di Napoli e del dipartimento prevenzione dell’Asl Napoli 2 Nord. Il controllo ha riguardato le condizioni di sicurezza degli operai impegnati nel cantiere e la conformità delle procedure operative adottate.
Anomalie rilevate durante il primo sopralluogo
Durante il primo sopralluogo, gli agenti hanno rilevato diverse irregolarità nelle misure di sicurezza imposte per i lavoratori. Le carenze riscontrate hanno portato all’interdizione immediata dell’intera area di cantiere e delle zone limitrofe, con l’obbligo di sospendere tutte le attività fino all’adeguamento rispetto ai requisiti richiesti dalle norme vigenti. Le disposizioni erano state comunicate chiaramente ai responsabili.
Proseguimento delle attività nonostante il divieto: il secondo controllo e il sequestro
Nonostante i divieti imposti dopo la prima ispezione, nel corso del secondo controllo, effettuato pochi giorni dopo, i carabinieri hanno trovato gli operai ancora al lavoro. Gli addetti delle due società coinvolte erano sugli impalcati, intenti a portare avanti le lavorazioni. Questa situazione ha evidenziato il mancato rispetto delle ordinanze e il proseguimento illegale delle attività lavorative.
Sequestro e sospensione definitiva
Immediato è stato il provvedimento di sequestro del cantiere e di tutte le sue pertinenze, con finalità cautelari e a garanzia della tutela della salute e sicurezza degli operatori. L’azione ha coinvolto la sospensione definitiva delle attività fino alla risoluzione delle problematiche riscontrate.
Responsabilità e denunce a carico dei responsabili di cantiere
Tre persone sono state denunciate al termine delle ispezioni: il coordinatore per l’esecuzione dei lavori e due rappresentanti delegati delle rispettive imprese coinvolte. Le accuse riguardano l’omessa verifica delle azioni di coordinamento previste nel piano di sicurezza e coordinamento. Inoltre, rispondono per più violazioni connesse al mancato rispetto delle norme per la tutela nei luoghi di lavoro.
Questi soggetti avevano la responsabilità di far rispettare le regole sull’uso dei dispositivi di sicurezza e l’interdizione dell’area dopo il primo intervento dei carabinieri, ma non hanno impedito la prosecuzione delle attività. Il procedimento aperto proseguirà con accertamenti approfonditi sulla gestione della sicurezza nel cantiere e sugli eventuali danni derivati dalla trasgressione.
Importanza del rispetto delle norme in cantieri pnrr
Il caso sottolinea l’importanza di un rigoroso controllo nelle aree di lavoro, soprattutto nei cantieri finanziati con fondi pubblici come quelli del Pnrr, dove l’obbligo di rispettare le disposizioni di legge dovrebbe essere inderogabile per tutelare l’incolumità di chi opera quotidianamente.