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La cooperativa pietra di scarto di cerignola avvia la campagna del pomodoro biologico sui beni confiscati alla mafia

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La cooperativa sociale Pietra di Scarto, attiva a Cerignola in provincia di Foggia, ha dato il via alla nuova campagna di coltivazione e trasformazione del pomodoro biologico. Nata nel 1996 su un terreno confiscato alla mafia e riutilizzato per scopi sociali, questa iniziativa unisce produzione agricola e inclusione lavorativa di persone in condizioni fragili. Il progetto si basa su metodi artigianali e una rigorosa attenzione alla qualità del prodotto, che raggiunge i mercati delle botteghe solidali e del commercio equo in tutta Italia.

Un lavoro quotidiano che unisce produzione e inclusione sociale

I lavoratori di Pietra di Scarto si impegnano ogni giorno nella coltivazione, trasformazione e confezionamento del pomodoro. La cooperativa conta attualmente una decina di collaboratori, tutti assunti con regolare contratto. Cinque di questi sono persone coinvolte in esecuzioni penali interne o esterne, seguite con affido lavorativo; la loro presenza conferma la vocazione della cooperativa al recupero sociale. Tra i lavoratori si trovano inoltre una donna ucraina di 38 anni fuggita dalla guerra con il figlio da circa tre anni, una donna reduce da un percorso di violenza domestica e una collaboratrice proveniente dal Senegal. Altri impiegati si occupano di attività come lo scarico, il carico dei prodotti e la pulizia delle macchine.

Orari di lavoro e metodi di produzione

Il presidente di Pietra di Scarto, Pietro Fragasso, spiega che la squadra opera dalle 6:30 del mattino fino alle 14:30. Dal 2021 si è avviata la produzione di pomodoro biologico coltivato nei terreni della cooperativa, integrata da approvvigionamenti da produttori esterni. Tutta la lavorazione avviene senza l’uso di macchinari per la raccolta e senza additivi nel prodotto finale, garantendo standard qualitativi elevati. Quest’anno la cooperativa ha investito nell’installazione di un impianto fotovoltaico e ha ampliato la rete di aziende agricole biologiche convenzionate per potenziare la produzione trasformata nel proprio laboratorio.

Obiettivi produttivi e diffusione della cultura antimafia

L’obiettivo principale per questa campagna è la realizzazione di 100mila bottiglie di passata di pomodoro, destinate soprattutto alle botteghe solidali e alle realtà di commercio equo e solidale presenti in tutta Italia. La cooperativa lavora all’interno di un modello che coniuga agricoltura sostenibile e impegno sociale. Sostiene un’economia dove contano contratti di lavoro regolari e relazioni di cooperazione tra persone che condividono la medesima sfida sociale.

Impegno per la legalità e l’inclusione sociale

Pietra di Scarto promuove attivamente una cultura dell’antimafia e della legalità. L’organizzazione favorisce iniziative di educazione al consumo critico e alla giustizia economica, inserendo nel mondo del lavoro soggetti che rischiano l’esclusione a causa delle loro situazioni personali o giudiziarie. L’attenzione rivolta a queste persone evidenzia il valore sociale dell’intera attività, che non si limita alla produzione agricola ma vuole trasformare vite e comunità. La campagna del pomodoro biologico segna così un momento concreto in cui economia, etica e impegno civile si incontrano.

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