L’unesco ha aggiunto due nuovi siti africani alla sua lista del patrimonio mondiale, confermando l’impegno dell’organizzazione verso la tutela di luoghi di valore culturale e naturale nel continente. Questi inserimenti riguardano il paesaggio Diy-Gid-Biy nei monti Mandara in camerun e la catena montuosa del monte Mulanje in malawi, entrambe zone ricche di storia e religiosità tradizionale.
Il monte mulanje e la sua rilevanza culturale in malawi
Il monte Mulanje, situato nel sud del malawi, è una catena montuosa che si distingue non solo per la sua imponenza geografica, ma soprattutto per il valore sacro attribuito dalle popolazioni locali. Questo territorio è considerato dimora di divinità antiche, spiriti e antenati, elementi fondamentali per la religiosità tradizionale malawiana.
Oltre al suo significato spirituale, il monte Mulanje offre un ecosistema unico e un paesaggio naturale vario. I suoi picchi dominano la regione e rappresentano un punto di riferimento geografico oltre che simbolico. L’inserimento di questo sito nella lista del patrimonio mondiale mira a garantire una protezione rafforzata contro le minacce derivanti dall’uso improprio delle risorse e dai cambiamenti ambientali.
Il paesaggio diy-gid-biy e i monti mandara in camerun
Situato nell’estremo nord del camerun, il paesaggio Diy-Gid-Biy si sviluppa lungo la catena montuosa dei monti Mandara. Questo territorio conserva siti archeologici datati tra il XII e XVII secolo e testimonia una continuità di insediamenti umani. I resti includono strutture legate a pratiche agricole, come terrazzamenti che mostrano un’interazione secolare tra natura e attività umana. Qui si trovano anche luoghi di culto che mantengono vive tradizioni spirituali locali.
Questa area rappresenta un esempio significativo di come le comunità abbiano plasmato l’ambiente per sostenere la vita e le pratiche culturali nel corso dei secoli. Il riconoscimento da parte dell’unesco intende proteggere questi elementi e valorizzare la complessità storica e culturale di un’area che, pur trovandosi in una regione marginale del paese, conserva un ricco patrimonio archeologico e religioso.
L’impegno dell’unesco per l’africa e la tutela del patrimonio mondiale
Audrey Azoulay, direttrice generale dell’unesco, ha più volte messo l’accento sull’importanza dell’africa nel contesto delle politiche culturali e ambientali dell’organizzazione. Durante i suoi due mandati, ha fatto dell’attenzione al continente africano una priorità, nonostante la sottorappresentazione degli africani nelle liste del patrimonio mondiale.
Attualmente, l’africa conta circa il 9% dei siti riconosciuti dall’unesco, ma una quota rilevante, quasi un quarto, di quelli inseriti tra i luoghi a rischio si trova proprio nel continente. Queste minacce includono conflitti armati, l’impatto dei cambiamenti climatici e lo sfruttamento non regolamentato delle risorse naturali.
Il comitato del patrimonio mondiale si riunisce a Parigi fino a domenica per la 47/a sessione annuale, durante la quale si valutano nuove candidature e si discutono strategie per salvaguardare i siti già riconosciuti, con particolare attenzione alle aree più vulnerabili come quelle africane.
“L’obiettivo è rafforzare la protezione e promuovere la conoscenza di questi luoghi unici, fondamentali per l’identità culturale globale,” ha sottolineato la direttrice.