La linea fashionistas di Barbie si amplia con una nuova bambola pensata per rappresentare i bambini e le bambine con diabete di tipo 1. Mattel ha voluto così offrire una figura con cui molti possano identificarsi, superando l’esperienza individuale del gioco e spingendo verso una maggiore empatia e riconoscimento delle diverse realtà. Questo passo si inserisce in una più ampia strategia per allargare l’offerta delle bambole di Barbie, riflettendo le molteplici condizioni di vita di chi gioca.
La creazione della barbie con diabete di tipo 1 e il messaggio di inclusione
Barbie con diabete di tipo 1 rappresenta un tassello importante per Mattel che ha scelto di portare all’interno di una linea molto popolare un modello con una condizione medica specifica. Questa nuova doll include dettagli che ne testimoniano la particolarità, come il microinfusore per l’insulina, un elemento essenziale per le persone con questa forma di diabete. La bambola si rivolge a quei bambini che cercano di vedersi riflessi in oggetti di gioco, superando la semplice attività ludica per trasmettere un messaggio di normalità e accettazione.
Un nuovo modo di giocare con empatia
Questo modello non solo rende il gioco più inclusivo quanto anche stimola il confronto e la conoscenza attorno al diabete di tipo 1, una malattia autoimmune che colpisce diverse persone sin dall’infanzia. L’idea è quella di far conoscere ai più piccoli realtà diverse dalla propria, insegnando così a sviluppare rispetto e solidarietà verso chi convive ogni giorno con un regime medico particolare. Per Mattel questo significa aprire nuove strade nel mercato delle bambole che rispecchino la società con tutte le sue diversità.
Iniziative globali e le ambassador scelte per il lancio della bambola
Per rafforzare l’impatto di questa novità, Barbie ha scelto di coinvolgere due figure internazionali vicine al mondo del diabete di tipo 1. La modella Lila Moss, conosciuta nel Regno Unito, e Robin Arzón, istruttrice di Peloton negli Stati Uniti, hanno ricevuto bambole uniche create appositamente per loro. Entrambe condividono la condizione diabetica e rappresentano esempi di persone che hanno raggiunto successo e visibilità restando testimonial della loro esperienza con la malattia.
Un messaggio che va oltre il gioco
Queste scelte evidenziano la volontà di Mattel di associare il progetto a volti riconoscibili e influenti, capaci di amplificare il messaggio di inclusione. Attraverso il loro sostegno la sensibilizzazione si estende anche agli adulti, rendendo il tema più familiare anche al grande pubblico. La comunicazione intorno a queste figure ha supportato la diffusione della bambola, trasformandola in simbolo di una battaglia quotidiana importante per milioni di persone nel mondo.
Il ruolo di ambassador in italia per dare voce al progetto
In Italia, la campagna ha scelto due ambassador particolari: Alice Degradi e Prisca Hartmann Gulienetti. Entrambe convivono con il diabete di tipo 1 e portano esperienze personali diverse e significative. Alice Degradi si distingue come pallavolista nella nazionale italiana e ingegnere, un doppio ruolo che parla di disciplina e impegno. Prisca Hartmann Gulienetti ricopre invece il ruolo di modella e creativa, offrendo una voce autorevole nel mondo dell’arte e della moda.
Testimonianze che parlano dal vissuto
La loro adesione alla campagna serve a mettere in luce anche le sfide di chi vive con questa malattia durante il proprio percorso professionale e personale. Attraverso il loro coinvolgimento la comunità italiana riceve testimonianze concrete di normalità e forza. La presenza di ambassador che parlano direttamente dall’esperienza sul campo rende il progetto più tangibile e riconoscibile, favorendo un dialogo diretto con chi affronta quotidianamente la gestione del diabete di tipo 1.
Questa iniziativa italiana dimostra come giochi e prodotti commerciali possano diventare mezzi per raccontare storie vere e sostenere comunità spesso poco rappresentate nei media mainstream. Mattel con questa nuova Barbie conferma l’attenzione crescente verso diversità e inclusione nel mondo dei giocattoli e del gioco.