La corte suprema argentina ha stabilito che cristina kirchner insieme ad altri otto imputati dovranno restituire una somma pari a circa 530 milioni di dollari entro dieci giorni. La cifra, derivata dai danni provocati da sovrapprezzi applicati su diversi appalti pubblici nella provincia di rio negro, rappresenta il risultato delle valutazioni peritali nel processo nato dall’inchiesta sugli appalti per infrastrutture avvenuti durante il governo dell’ex presidente peronista.
Ammontare del danno e calcolo del risarcimento
I periti della corte suprema hanno quantificato il danno economico arrecato allo stato argentino in 684,9 miliardi di pesos, equivalenti a poco più di mezzo miliardo di dollari. Questo importo riguarda 51 opere pubbliche, tutte assegnate con procedure ritenute fraudolente alla società dell’imprenditore lazaro baez, storico collaboratore e amico di famiglia di cristina kirchner.
Il computo si basa sull’analisi dei sovrapprezzi applicati agli appalti, che hanno gonfiato i costi delle infrastrutture stradali realizzate in patagonia. La corte ha ordinato la restituzione di queste somme entro un termine rigoroso di dieci giorni dalla notifica della sentenza, con l’obiettivo di recuperare quanto sottratto all’erario pubblico.
Coinvolgimento di lazaro baez e cristina kirchner
Il ruolo di lazaro baez
Lazaro baez risulta l’imputato maggiormente coinvolto e destinatario della quota più alta del risarcimento. L’analisi patrimoniale ha evidenziato come baez possegga beni e proprietà per un valore stimato intorno ai 120 milioni di dollari. Questi asset dovranno contribuire in modo significativo alla copertura del danno stabilito dai giudici.
Patrimonio e provvedimenti cautelari su cristina kirchner
Cristina kirchner invece ha già subito provvedimenti cautelari con la confisca di circa 5 milioni di dollari, conservati in due cassette di sicurezza. Oltre a ciò, emerge il possesso di 25 immobili e partecipazioni azionarie in tre diverse società , elementi che rappresentano il potenziale patrimonio da cui attingere per il risarcimento.
Situazione giudiziaria e dettagli della condanna
L’ex presidente argentina, oggi agli arresti domiciliari, è stata condannata a sei anni di carcere per amministrazione fraudolenta in concorso. Il procedimento riguarda il cosiddetto caso vialidad, incentrato sull’assegnazione irregolare degli appalti per le strade nella regione patagonica.
Secondo la sentenza, l’operato della kirchner avrebbe facilitato i sovrapprezzi e le assegnazioni improprie, danneggiando l’erario pubblico. Questa condanna si inserisce in un percorso giudiziario che ha visto la ex leader della coalizione peronista sotto inchiesta per diverse vicende legate alla corruzione pubblica durante il suo mandato presidenziale.
La decisione della corte suprema rappresenta una mossa significativa nel tentativo di recuperare fondi sottratti e segna una tappa determinante nella battaglia contro i casi di malversazione che hanno caratterizzato la politica argentina negli ultimi anni.