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Attacco armato in belucistan, 9 morti e 10 rapiti durante assalto a due autobus diretti al punjab

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Nella tarda serata di ieri, due autobus sono stati assaliti da uomini armati nella provincia sud-occidentale del Belucistan, in Pakistan. I mezzi trasportavano passeggeri diretti nel Punjab, ma l’agguato ha causato la morte di 9 persone e il rapimento di altre 10, tutte con residenza nel Punjab. Il Fronte di Liberazione del Belucistan ha rivendicato l’azione, motivandola con ragioni etniche, accendendo tensioni già presenti nella zona.

Dettagli dell’attacco e modalità del sequestro

L’aggressione si è verificata nella zona di Sur-Dakai, un’area isolata poco lontano dal confine tra i distretti di Zhob e Loralai, lungo l’autostrada N-70. Qui uomini armati hanno bloccato la strada e fermato due autobus che trasportavano passeggeri, tutti diretti verso il Punjab, regione situata a nord-est rispetto al Belucistan.

Secondo i resoconti delle autorità locali, gli assalitori hanno controllato accuratamente i documenti di ogni viaggiatore per identificare chi proveniva dal Punjab. Dopodiché hanno costretto 10 persone, tutte residenti in quell’area, a scendere con la forza dai mezzi. Testimoni hanno riferito che gli uomini armati sono saliti su entrambe le vetture, hanno separato i passeggeri e li hanno portati via minacciandoli con le armi. A qualche distanza, si sono uditi colpi di arma da fuoco, segno di un’esecuzione o di una sparatoria con esito grave.

Ritrovamento delle vittime

Poco dopo, i corpi di 9 vittime sono stati rinvenuti nelle vicinanze. Sadat Hussain, un amministratore della zona, ha comunicato che le salme sono in corso di trasporto verso la città di Rakhni per essere identificate e restituite alle famiglie. Il decimo rapito risulta ancora disperso; le forze locali stanno indagando per rintracciarlo.

Rivendicazione e radici etniche del conflitto

Il Fronte di Liberazione del Belucistan, un gruppo separatista di etnia beluci, ha preso la responsabilità dell’attacco, dichiarando di aver scelto di colpire proprio passeggeri provenienti dal Punjab. Secondo i separatisti, questa mossa rappresenterebbe una rappresaglia contro presunte violenze o soppressioni che la popolazione beluci sostiene di subire dallo Stato centrale e dalle comunità limitrofe.

Si tratta di un episodio inserito in un contesto di forti tensioni etniche nella provincia. Il Belucistan ospita diverse comunità etniche che spesso si scontrano con violenza. Gli attacchi contro civili appartenenti ad altre etnie, soprattutto quelle del Punjab, sono diventati una preoccupazione costante per le autorità pakistane. Le motivazioni alla base di queste azioni sono legate a richieste di maggiore autonomia e risorse, oltre che a conflitti territoriali tra gruppi.

Posizioni e tensioni

“Questa rappresaglia mira a evidenziare il disagio della nostra gente, sottoposta a continue discriminazioni,” ha dichiarato un portavoce del Fronte. Le tensioni etniche sono una realtà consolidata nella regione, con ripercussioni sulla sicurezza e sul percorso politico locale.

Storia recente di aggressioni a sfondo etnico in belucistan

Questa aggressione non è un caso isolato, ma segue un andamento di violenze etniche ripetute negli ultimi anni. A febbraio scorso, sempre in Belucistan, sette passeggeri del Punjab furono uccisi dopo essere stati fatti scendere da un autobus destinato a Lahore. Quel fatto avvenne nel distretto di Barkhan, altra zona segnata da tensioni etniche.

L’agosto precedente vide un altro episodio devastante nella stessa area tra i distretti di Loralai e Musa Khail, dove 22 persone vennero attaccate a colpi d’arma da fuoco, perdendo la vita. Questi eventi confermano un modello che coinvolge il trasporto pubblico come obiettivo per colpire etnie ritenute nemiche dai gruppi separatisti.

Difficoltà nella gestione della sicurezza

Le autorità pakistane hanno spesso denunciato queste azioni come parte di una campagna terroristica, ma la gestione della sicurezza nella regione continua a essere complicata. Le strade isolate e l’estensione geografica rendono difficile una protezione efficace dei civili, specialmente su rotte molto utilizzate come l’autostrada N-70.

La situazione impone un monitoraggio costante, ma per ora i nessi tra i gruppi armati locali e le violenze a sfondo etnico continuano a peggiorare senza segnali di pacificazione.

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