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Un social per realizzare i desideri con un dollaro: il progetto di giacomo vose e wishew arriva in italia

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Un nuovo social network punta a trasformare piccoli contributi in grandi risultati, offrendo a chiunque la possibilità di esprimere un desiderio e ricevere sostegno da una comunità globale. L’idea nasce negli Stati Uniti, ma presto aprirà anche in Italia e in altri Paesi, mettendo al centro la generosità più che la popolarità. Il progetto porta la firma di Giacomo Vose, ingegnere elettronico originario di Cagliari, che insieme a due soci siciliani ha creato Wishew, una piattaforma pensata per far emergere storie e sogni reali.

Come nasce wishew, il social network dedicato ai desideri

Wishew è nato come risposta a un bisogno: quello di mettere in contatto persone di ogni parte del mondo, offrendo un modo semplice per supportarsi a vicenda. Il meccanismo è diretto, si basa su donazioni minime – un dollaro per aiutare a realizzare un sogno – e sulla condivisione di storie autentiche. Nessuno si misura in like o follower, la parola chiave è desiderio. Lungo questa linea, ogni utente può raccontare ciò che spera di ottenere, da un viaggio a un intervento medico, ricevendo aiuto in forme concrete.

La visione personale di giacomo vose

Giacomo Vose, uno dei fondatori, spiega che la piattaforma riflette il suo percorso personale e le sue radici sarde. Nato a Cagliari nel 1984, Vose ha vissuto l’esperienza di una terra splendida ma complessa, dove le occasioni non si presentano semplicemente. La sua esperienza lo ha portato a vedere in Wishew un modo per colmare quelle mancanze, trasformando la nostalgia di ciò che non si aveva in una risorsa per altri.

Il percorso di giacomo vose, dalla sardegna a una carriera tra ingegneria e innovazione

Vose è cresciuto vicino a Cagliari, frequentando le scuole tecniche locali prima di intraprendere la carriera militare come pilota di caccia, a Taranto e Pisa. Quando ha capito che quella strada non faceva per lui, ha cambiato rotta e si è trasferito a Vienna, dove ha lavorato in ruolo semplici ma diversi come barman e gelataio. Questa esperienza gli ha permesso di riflettere sulle sue vere aspirazioni.

Deciso a seguire la sua passione, è tornato in Italia per studiare ingegneria elettronica a Pisa. Laureatosi, ha iniziato a progettare schede elettroniche per l’automazione industriale e l’automotive. La svolta arrivò con Arduino, multinazionale italiana nota nel mondo maker, dove ha guidato lo sviluppo commerciale in Europa e non solo.

Esperienze significative di giacomo vose

Nel corso della pandemia da Covid-19, ha collaborato con la Nasa alla prototipazione del primo ventilatore polmonare e ha diretto iniziative tecnologiche per Msc Crociere, in particolare per il contact tracing a bordo. Questi progetti testimoniano la capacità di Vose di applicare tecnologia alle emergenze sociali e sanitarie.

L’espansione internazionale di wishew e il ritorno in sardegna

Partita negli Stati Uniti, la diffusione di Wishew sta ora concentrandosi sull’Europa, con un piano preciso che vede l’Italia come uno dei mercati chiave. Verranno aperti anche uffici nel Regno Unito, Canada e Australia. L’obiettivo è offrire la piattaforma in diverse lingue, con la prospettiva di includere l’italiano e persino il sardo, portando al territorio natale di Vose un progetto nato dalla sua esperienza personale.

Da Pisa, dove vive attualmente, Vose mantiene un legame stretto con la Sardegna. Torna ogni volta che può, e parla della sua isola come di un punto di partenza e di riflessione. Il senso di limite e orizzonte coltivato in un’isola alimenta l’idea di superare confini e distinguere ciò che conta sul serio. Wishew nasce da questa visione, ponendo al centro la solidarietà come valore globale.

Ogni desiderio raccolto sulla piattaforma testimonia questa filosofia: piccole azioni che mettono in connessione persone lontane ma capaci di generare effetti profondi, sull’onda di un gesto semplice come una donazione da un dollaro. In arrivo un’opportunità che punta a cambiare il modo di pensare al sostegno, superando i modelli tradizionali dei social più famosi.

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