La mattina di martedì 8 luglio 2023, l’aeroporto di Orio al Serio è stato teatro di un tragico incidente che ha colpito profondamente non solo la comunità aeroportuale, ma anche l’opinione pubblica. Andrea Russo, un uomo che non risultava né passeggero né dipendente dell’aeroporto, ha perso la vita mentre un aereo era in fase di rullaggio. Questo drammatico evento ha riacceso il dibattito sulla sicurezza all’interno dello scalo bergamasco, evidenziando le vulnerabilità nei sistemi di accesso e controllo delle aree sensibili.
L’incidente è attualmente sotto indagine da parte delle autorità competenti, ma già emergono domande cruciali riguardo alle misure di sicurezza implementate nell’aeroporto. Non è la prima volta che si registrano problematiche di accesso non autorizzato alla pista: solo due mesi fa, un altro uomo era riuscito a entrare nell’area operativa, nascondendosi all’interno del carrello di un aereo. Questi eventi hanno sollevato un allarme significativo tra i sindacati, che denunciano l’inefficienza delle misure di protezione attuate.
l’allerta dei sindacati
Pasquale Salvatore, segretario della Fit Cisl di Bergamo, ha messo in luce la gravità della situazione. Già un mese e mezzo prima del tragico incidente, Salvatore aveva contattato il prefetto e il gestore dell’aeroporto per esprimere le proprie preoccupazioni e suggerire l’istituzione di un osservatorio permanente sulla sicurezza. Tuttavia, questa proposta non ha trovato seguito, lasciando un senso di impotenza tra i lavoratori e i rappresentanti sindacali. «Siamo tutti a capo chino», ha dichiarato Salvatore, evidenziando la necessità di fare chiarezza sulle circostanze che hanno portato alla morte di Russo e sulle modalità attraverso cui un individuo è potuto entrare in una zona così sensibile.
Anche la Cub Trasporti ha preso posizione, evidenziando la precarietà della gestione del personale all’interno dell’aeroporto. Secondo il sindacato, la sicurezza non può essere garantita affidandosi a personale part-time, turnisti e cooperative, un modello che non è all’altezza del traffico aereo gestito dallo scalo di Orio al Serio. La Cub Trasporti ha lanciato un appello alle altre sigle sindacali per unire le forze nella richiesta di maggiore sicurezza per tutti, sia per i dipendenti che per i passeggeri.
problematiche di accesso e imbarco
Uno dei problemi principali segnalati dai sindacati riguarda le modalità di imbarco. A differenza di altri aeroporti, dove i passeggeri sono accompagnati agli aerei tramite bus o tunnel, a Orio al Serio è comune che i viaggiatori si muovano a piedi sulla pista. Questa prassi, sebbene logistica, può risultare pericolosa, abbassando il livello di attenzione e aumentando i rischi, specialmente in contesti in cui il personale è ridotto o non adeguatamente formato.
Il presidente di Sacbo, la società che gestisce l’aeroporto civile di Bergamo Orio al Serio, ha espresso il proprio cordoglio per l’incidente e ha confermato l’attivazione di un servizio di supporto psicologico per i testimoni dell’accaduto. «Questo drammatico evento ha sconvolto tutta la comunità aeroportuale», ha affermato, sottolineando l’importanza di fornire assistenza immediata a passeggeri, equipaggio e lavoratori presenti sulla scena dell’incidente. Sacbo ha dichiarato di essere pienamente collaborativa con le autorità giudiziarie per chiarire le dinamiche dell’evento.
indagini in corso e futuro della sicurezza
Andrea Russo, la vittima dell’incidente, ha lasciato la propria auto all’esterno dell’aeroporto e ha raggiunto l’area operativa passando attraverso una porta di servizio nella zona della consegna bagagli. Da lì, è riuscito ad avvicinarsi a un Airbus A319 della compagnia spagnola Volotea, pronto per il decollo verso Asturias, previsto per le 10:20. Le circostanze esatte del suo ingresso nell’area di sicurezza e le motivazioni alla base del suo gesto rimangono ancora poco chiare e saranno oggetto di approfondimento nelle indagini in corso.
Questo tragico evento ha messo in luce non solo delle lacune nella sicurezza dell’aeroporto di Orio al Serio, ma ha anche sollevato interrogativi più ampi sull’efficacia delle misure di sicurezza adottate in altri aeroporti italiani. L’attenzione ora si concentra su come le autorità e i gestori aeroportuali possano garantire un livello di protezione adeguato per prevenire incidenti simili in futuro, evitando che si ripetano tragedie come quella di Andrea Russo. La comunità locale e le organizzazioni sindacali si attendono risposte concrete e azioni decisive per migliorare la sicurezza e la gestione operativa dello scalo.