Il conflitto in ucraina sta avendo un impatto drammatico sulle condizioni di vita dei bambini. Un rapporto recente dell’unicef mostra che oltre 3,5 milioni di minori stanno affrontando una carenza grave di beni essenziali come cibo, rifugio e abbigliamento adeguato. La guerra ha modificato pesantemente le prospettive di vita di questa parte fragile della popolazione, segnando un declino anche nel tasso di natalità che ha subito una riduzione del 35%.
Condizioni di deprivazione materiale e impatto sulla quotidianità dei bambini
Secondo l’unicef, il numero di bambini ucraini che vivono in “deprivazione materiale” è salito al 70% nel 2025. Nel 2021, prima dell’aggravarsi del conflitto, questa percentuale si attestava intorno al 18%. Le carenze riguardano l’abbigliamento inadeguato, l’assenza di riscaldamento nelle abitazioni e la mancanza di materiali scolastici fondamentali per lo studio. Questa situazione rende difficile mantenere uno standard minimo di vita, condizione che dunque si riflette negativamente sullo sviluppo fisico, mentale ed educativo dei bambini coinvolti.
La mancanza di accesso a beni essenziali incide anche negativamente sulla salute dei minori e riduce le opportunità future. Ne consegue che l’infanzia ucraina è privata di occasioni fondamentali per il proprio sviluppo, con conseguenze che si estenderanno ben oltre la fine della guerra.
Le vittime e i bisogni essenziali in campi di battaglia e aree vulnerabili
Dal febbraio 2022, l’unicef conta quasi 2.800 bambini ucraini che sono stati uccisi o mutilati. Molti altri sono costretti a vivere in condizioni precarie, come abitazioni prive di impianti idrici e fognari, una situazione che riguarda circa un terzo del totale. La metà di questi bambini non può disporre di spazi adeguati per trascorrere il tempo libero, né dentro casa né all’aperto, un limite grave per il loro benessere psicofisico.
I servizi sociali, sanitari e educativi risultano difficili da raggiungere soprattutto nelle zone prossime ai combattimenti. Questa mancanza colpisce particolarmente i bambini con disabilità, quelli in istituti, in affido e gli sfollati interni. L’unicef sottolinea che garantire l’accesso continuo a questi servizi è cruciale per mitigare i danni subiti.
Crisi demografica e scenari futuri per l’infanzia ucraina
L’ucraina, oltre agli effetti diretti della guerra, affronta una seria crisi demografica. Il tasso di natalità è calato del 35%, e molte donne insieme ai loro figli hanno abbandonato il paese a causa della situazione instabile. Questo esodo contribuisce al progressivo impoverimento demografico e sociale del paese, che rischia un indebolimento strutturale delle nuove generazioni.
L’attenzione verso l’infanzia si pone quindi come una questione prioritaria per il futuro della nazione. L’unicef ha evidenziato la necessità di investire non solo nel soccorso immediato, ma anche in programmi di ricostruzione sociale e educativa. L’auspicio è di garantire ai bambini ucraini un’assistenza che parta dalla prima infanzia fino all’adolescenza, valorizzando la loro istruzione e salute per non perdere una generazione intera.
Priorità di intervento e messaggi dall’unicef
Catherine Russell, direttrice generale dell’unicef, ha sottolineato che questa crisi mette in pericolo il futuro dell’intero paese. Ha affermato che “l’attuale risposta umanitaria mira a trattare i bisogni urgenti, ma non deve paralizzare gli sforzi per la ripresa.” Russell chiede di mettere bambini e giovani nel centro degli interventi, garantendo l’accesso a programmi dedicati allo sviluppo precoce, all’educazione di qualità, e all’acquisizione delle competenze necessarie in un mondo post conflitto.
Assicurare protezione e assistenza ai minori diventa fondamentale per impedire ulteriori danni. Solo un ritorno alla normalità potrà restituire ai bambini ucraini la possibilità di vivere in pace. Ciò dipende da decisioni rapide e concrete sul terreno, che mettano davvero al centro l’infanzia e le sue esigenze.