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Nuova era per la maturità: bocciatura certa per chi boicotta l’esame orale dice il ministro valditara

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La maturità, uno degli appuntamenti più attesi e temuti dagli studenti italiani, sta per subire modifiche significative. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha annunciato una stretta su quei comportamenti considerati di ostacolo al regolare svolgimento dell’esame orale. La novità riguarda in particolare chi decide di non partecipare all’esame orale o di boicottarlo in modo consapevole, non per mancanza di preparazione ma per scelta. Secondo il ministro, questo tipo di atteggiamento comporterà la necessità di ripetere l’anno scolastico.

Le nuove regole per chi non partecipa all’esame orale di maturità

Nel corso di una recente intervista a Rai News 24, Giuseppe Valditara ha spiegato con chiarezza la linea del ministero sull’argomento. Se uno studente si presenta al colloquio orale non adeguatamente preparato, si tratta di una situazione già prevista e gestita dalla commissione d’esame attraverso le consuete valutazioni. Ma il problema diventa serio se l’allievo decide, senza giustificazioni legittime, di non rispondere alle domande o di non presentarsi affatto all’orale.

In questo caso, il gesto non è semplicemente una mancanza di preparazione, bensì un rifiuto esplicito di sostenere l’esame. Il ministro ha sottolineato che in futuro questi comportamenti non saranno tollerati e avranno conseguenze concrete, come la bocciatura e la ripetizione dell’anno. L’obiettivo è garantire il rispetto delle regole e tutelare il valore dell’esame come passaggio fondamentale del percorso scolastico.

Il caso dei due studenti veneti che non hanno sostenuto l’orale

La decisione del ministero arriva dopo un episodio che ha destato scalpore in Veneto, dove due ragazzi hanno scelto di non sostenere l’orale della maturità. Il gesto ha attirato l’attenzione dei media e ha aperto un dibattito sul rispetto degli obblighi scolastici e sul ruolo dell’esame nella formazione degli studenti.

Questi due casi hanno fatto emergere la necessità di definire con maggiore precisione le conseguenze per chi decide di boicottare l’esame. Secondo il ministro Valditara, la linea dura rappresenta una risposta ferma a simili situazioni, per evitare che episodi simili si ripetano e compromettano la serietà della prova conclusiva delle superiori.

Implicazioni pratiche della riforma sulla maturità

La riforma annunciata coinvolge i regolamenti interni alle commissioni d’esame e prevede un sistema di controllo più rigido sulle condizioni di ammissione e sul comportamento degli studenti durante l’orale. Il ministero ha evidenziato che la maturità rimane una tappa cruciale per gli studenti, e ogni mancanza di rispetto verso questa prova va affrontata con misure adeguate.

Con questa riforma, si stabilisce un modello più severo, che legittima il giudizio delle commissioni nel decidere la validità del percorso scolastico di chi manifesta un rifiuto esplicito a sostenere l’esame. Anche chi decide di boicottare l’esame rischia di dover ripetere l’anno, fatto che impone una maggiore responsabilità agli studenti nel rispetto degli impegni presi.

Contesto e obiettivi della riforma sull’esame di maturità

La scelta di intervenire sulla maturità, soprattutto dopo il caso di Veneto, riflette una volontà del ministero di frenare comportamenti che minano la disciplina scolastica e l’immagine dell’istruzione italiana. L’esame di maturità è ancora considerato un passaggio fondamentale per l’accesso all’università e al mondo del lavoro, quindi preservarne la serietà è una priorità.

Il ministero vuole dare un segnale chiaro agli studenti: l’esame è un momento di verifica e confronto, non un’occasione per manifestare disinteresse o boicottaggio. Nel 2025 questa impostazione nasce dal bisogno di mantenere standard condivisi e di evitare che l’indisciplina comprometta il percorso scolastico di molti.

Le nuove disposizioni, oltre a tenere in considerazione il caso Veneto, si applicheranno a livello nazionale per tutte le scuole. Resta ora da vedere come saranno recepite sul territorio e quali modalità adotteranno le singole commissioni per mettere in pratica la norma.

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