Luiz Inácio Lula da Silva ha reagito alle minacce commerciali di Donald Trump annunciando l’imposizione di dazi del 50% sui prodotti statunitensi se gli Usa applicheranno la stessa misura al Brasile. Il presidente brasiliano ha inoltre evidenziato le discrepanze nei dati sul commercio bilaterale e disposto la creazione di un gruppo per affrontare la questione.
Tensioni commerciali tra brasile e stati uniti su dazi e deficit commerciale
Nell’intervista al Jornal da Record, Lula ha sottolineato che l’amministrazione americana ha annunciato l’intenzione di tassare il Brasile con un 50% di dazi a partire dal primo agosto. Ha definito questa scelta «assurda» e ha avvertito che il Brasile reagirà facendo uso della legge della reciprocità che permette di applicare tariffe speculari. Lula ha spiegato che il Brasile ha a disposizione diverse opzioni: l’Organizzazione Mondiale del Commercio, inchieste internazionali e richieste ufficiali di chiarimenti. Il presidente ha però indicato la legge della reciprocità come strumento principale per rispondere in modo immediato.
Reazioni e prospettive
Questa tensione appare tutt’altro che risolta, con Lula pronto a far scattare dazi uguali a quelli ipotizzati da Trump. La minaccia arriva in un clima di crescente scontro commerciale globale, ed è significativa la decisione del Brasile di formalizzare una linea dura contro gli Stati Uniti.
Creazione di un comitato con imprenditori per affrontare la crisi commerciale
Per gestire la situazione il presidente Lula ha annunciato la nascita di un «comitato permanente di emergenza» composto da imprenditori. L’obiettivo è rivedere la politica commerciale con gli Stati Uniti e predisporre strategie coordinate per tutelare gli interessi brasiliani. Il gruppo sarà incaricato di studiare misure e reazioni rapide, evidentemente per evitare perdite economiche e divari indesiderati negli scambi bilaterali.
Coinvolgimento del settore privato
Questa decisione mostra come il governo intenda coinvolgere direttamente il mondo imprenditoriale nel confronto sulle politiche doganali e sui dazi, con attenzione particolare a garantire equità e protezione del mercato interno. Il comitato fungerà da punto di riferimento per monitorare azioni e sviluppare risposte efficaci nel breve termine.
Divergenze sui dati bilaterali e contestazione del deficit commerciale sostenuto dagli stati uniti
Lula ha ribadito con fermezza che i dati diffusi dal presidente Trump sul deficit commerciale Usa-Brasile sono falsi o fuorvianti. Ha ricordato che, sommate le cifre degli ultimi 15 anni, il Brasile ha invece accumulato un deficit di 410 miliardi di dollari verso gli Stati Uniti. Ha inoltre messo in dubbio che il Tesoro americano abbia verificato con attenzione le informazioni prima di inviare la lettera di annuncio delle tariffe.
Dispute e implicazioni
Questo passaggio evidenzia un profondo fraintendimento o interesse politico nei dati relativi al commercio: mentre gli Usa denunciano un bilancio negativo, il Brasile contesta le cifre e accusa l’altra parte di non aver compreso la reale situazione. Questa disputa numerica assume un peso rilevante perché influenza le decisioni politiche e giustifica imposizioni doganali.
Il caso resta aperto, con il Brasile pronto a reagire in vari modi e a coinvolgere organismi internazionali per difendere la propria posizione. Lo scambio di battute e controdichiarazioni segna una nuova fase di scontro tra i due paesi.