Il festival di Locarno, uno dei più prestigiosi eventi cinematografici al mondo, si prepara ad accogliere la sua 78/a edizione dal 6 al 16 agosto. Con un programma ricco di opere che promettono di emozionare e far riflettere il pubblico, quest’anno spicca “Le bambine”, opera prima delle sorelle Valentina e Nicole Bertani, l’unico film italiano in concorso. Questo è un fatto significativo, considerando la crescente attenzione verso il cinema italiano a livello internazionale.
La trama di “Le bambine”
La pellicola racconta una storia delicata e profonda, esplorando il tema dell’infanzia e della percezione che gli adulti hanno dei bambini. Come sottolinea il direttore artistico del festival, Giona A. Nazzaro, “è una storia su cosa significhi crescere in un mondo in cui gli adulti non vedono realmente i bambini per come sono”. Questo aspetto di disconnessione tra le generazioni è un tema ricorrente non solo nel cinema, ma anche nella vita quotidiana, dove spesso i bambini vengono trascurati nella loro complessità emotiva e sociale.
Ambientata nel 1997, “Le bambine” narra le avventure di Linda, una ragazzina di otto anni. Con pochi denti e una nonna estremamente ricca, Linda vive in un ambiente privilegiato, ma pieno di insidie e complicazioni, in particolare a causa della figura materna, descritta come bella, pericolosa e dirompente. La bellezza della narrazione sta nell’incontro di Linda con le sorelle Azzurra e Marta, che la guideranno nella scoperta di cosa significhi essere bambina, in un contesto in cui le aspettative e le pressioni sociali possono rivelarsi schiaccianti.
Un cast di talento
Il cast del film include talenti come Clara Tramontano, Milutin Dapcevic, Jessica Piccolo Valerani, Cristina Donadio e Marianna Folli, ognuno dei quali apporta una propria unicità a questa storia ricca di sfumature. La scelta degli attori è fondamentale per una pellicola che si propone di dare voce alle emozioni autentiche dei giovani protagonisti, e il talento di ciascuno di loro sarà cruciale per trasmettere il messaggio del film.
La competizione per il Pardo d’Oro, il premio più ambito del festival, è agguerrita, con ben 17 titoli in gara. Tra questi, troviamo opere come “Dracula” di Radu Jude, una commedia sull’intelligenza artificiale, e “Mektoub, My Love: Canto Due” di Abdellatif Kechiche, che esplora l’amore e le relazioni in modo audace e poetico. La varietà delle opere in concorso rende il festival un luogo di scoperta di nuovi talenti e storie innovative, unendo diversi generi e stili di narrazione.
Altre opere italiane in concorso
Oltre a “Le bambine”, anche il concorso di “Cineasti del presente” presenta un’opera prima italiana, “Gioia mia”, diretta da Margherita Spampinato. Nazzaro ha espresso il suo entusiasmo per questo film, affermando che “è una storia di un bambino lasciato in Sicilia per passare l’estate dalla nonna”. Questo tema di ritorno alle radici e alla tradizione familiare risuona profondamente nella cultura italiana, poiché molti di noi hanno vissuto situazioni simili durante l’infanzia. La narrazione intima e precisa di Spampinato ha colpito il direttore artistico, che ha paragonato il suo lavoro a quello del grande regista Vittorio De Sica, noto per la sua capacità di catturare l’essenza della vita quotidiana con uno sguardo critico e affettuoso.
Nel cast di “Gioia mia” troviamo attori come Aurora Quattrocchi, Marco Fiore, Camille Dugay, Martina Ziami, Clara Salvo, Renata Sajeva e Concetta Ingrassia, che arricchiscono ulteriormente il film con le loro interpretazioni. La presenza di giovani talenti in questi progetti sottolinea la vitalità del panorama cinematografico italiano, che continua a sfornare nuove voci e prospettive.
Infine, tra i titoli italiani presentati fuori concorso, ci sono opere di grande rilievo come “Il Vangelo di Giuda” di Giulio Base, con la partecipazione di Rupert Everett e Giancarlo Giannini, e “Bobò” di Pippo Delbono, un film che promette di esplorare temi di grande attualità e risonanza sociale. Queste pellicole, pur non competendo per premi, offrono un’importante opportunità per il pubblico di immergersi in storie originali e stimolanti.
Con il festival di Locarno che si avvicina, l’attenzione è tutta rivolta a queste opere, in particolare a “Le bambine”, che rappresentano una nuova generazione di cineasti italiani pronti a lasciare un segno nel panorama cinematografico internazionale. La speranza è che queste storie possano non solo intrattenere, ma anche stimolare una riflessione profonda su temi universali come l’infanzia, la crescita e l’importanza di vedere i bambini per quello che realmente sono.