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la presidente Claudia Sheinbaum critica la sospensione dei commerci di bestiame con gli Stati Uniti

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La decisione degli Stati Uniti di sospendere l’importazione di bestiame, bisonti e cavalli provenienti dal Messico, annullando il traffico attraverso i porti di frontiera meridionali, ha suscitato una forte reazione da parte della presidente messicana Claudia Sheinbaum. L’interruzione delle attività commerciali è stata motivata dal ritrovamento di un nuovo caso di verme della vite nello stato di Veracruz, fattore che ha generato preoccupazioni sulle procedure sanitarie adottate dal Messico. In risposta, il governo messicano ha difeso le sue pratiche di controllo e gestione della situazione.

La decisione degli stati uniti e le preoccupazioni sui controlli sanitari

A seguito del rilevamento del verme della vite nello stato di Veracruz, le autorità statunitensi hanno sospeso immediatamente il commercio di bestiame, bisonti e cavalli attraverso i principali valichi di confine meridionali con il Messico. Questa misura ha lo scopo di evitare la diffusione di agenti patogeni o parassiti che potrebbero danneggiare gli allevamenti agricoli e la salute animale negli stati americani confinanti. La scelta di imporre una sospensione netta ha creato non poco scompiglio, interessando una fetta rilevante dell’economia transfrontaliera, dato che molti allevatori e operatori commerciali dipendono proprio da queste relazioni commerciali consolidate.

Le autorità statunitensi hanno spiegato che la decisione è collegata ad un aumento delle preoccupazioni rispetto all’efficacia dei sistemi di controllo messicani. Il verme della vite, un parassita noto per i danni che può causare all’agricoltura, è considerato un pericolo significativo da monitorare. Nel momento in cui si è appreso del caso confermato nella località di Ixhuatlán de Madero, Veracruz, negli Usa sono scattate misure a tutela degli impianti agricoli e degli allevamenti.

La reazione della presidente claudia sheinbaum alla sospensione

Claudia Sheinbaum ha definito la sospensione come “una decisione totalmente esagerata” e ha respinto gli attacchi ai sistemi di controllo sanitari messicani. In conferenza stampa ha sottolineato che il Messico ha seguito tutti i protocolli scientifici e sanitari concordati precedentemente con gli Stati Uniti per contenere l’emergenza, rispettando i tempi e i modi di intervento. La presidente ha evidenziato che il governo messicano ha lavorato senza interruzioni per mantenere la situazione sotto controllo, attivando misure di sicurezza efficaci per prevenire la diffusione del parassita.

Ha ricordato che la recente riapertura dei porti di frontiera, avvenuta poco prima di questa sospensione Usa, era frutto di oltre due mesi di trattative e verifiche tecniche e sanitarie svolte congiuntamente tra i due Paesi. Questi incontri avevano prodotto un accordo sulle procedure da adottare, basate su evidenze scientifiche e monitoraggi continui.

Secondo Sheinbaum, se da un lato il governo messicano si è dimostrato rigoroso e sollecito nelle misure da implementare, dall’altro la sospensione imposta ora appare sproporzionata e priva di fondamento reale rispetto alla situazione attuale.

Le misure sanitarie messe in campo per contenere il verme della vite

Dichiara la presidente messicana che, al primo segnale di presenza del parassita nello stato di Veracruz, il governo ha mobilitato immediatamente squadre di veterinari esperti per effettuare ispezioni e approfondimenti sul posto. Oltre ai controlli sanitari, sono state limitate le movimentazioni di bestiame nelle aree di interesse, per evitare che il verme possa propagarsi attraverso gli spostamenti animali.

Una delle strategie adottate prevede l’utilizzo di mosche sterili, una pratica di controllo biologico già conosciuta e applicata per ridurre la popolazione di organismi nocivi alla coltivazione e alla salute animale. Questa tecnica consiste nel rilasciare insetti sterili per interrompere il ciclo di riproduzione del parassita, diminuendo così la sua diffusione.

Rispetto dei protocolli tra messico e stati uniti

Sheinbaum ha dichiarato che tutte queste iniziative si sono svolte “in conformità con i protocolli scientifici e operativi che erano già stati stabiliti” tra Messico e Stati Uniti, a dimostrazione che il Paese latinoamericano ha messo in atto le azioni concordate per contenere il problema.

Il caso di Ixhuatlán de Madero ha rappresentato un campanello d’allarme, ma la risposta coordinata e tempestiva mira a tenere sotto controllo la minaccia. L’intervento congiunto tra veterinari, tecnici e autorità si concentra sull’epidemiologia del parassita e sulle sue possibili vie di diffusione, in modo da proteggere l’industria zootecnica e agricola dei due Paesi.

L’attività di monitoraggio proseguirà nei prossimi mesi, puntando a prevenire nuovi casi e a rassicurare, nel contempo, i partner commerciali degli Stati Uniti circa la sicurezza degli scambi transfrontalieri.

La tensione tra Messico e Usa resta alta, ma entrambi i governi mostrano volontà di continuare il dialogo nel campo sanitario affinchè l’emergenza venga superata senza effetti duraturi sulle attività economiche legate al bestiame.

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