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La depilazione tra sicurezza personale, femminilità e libertà di scelta: come cambiano gli standard sociali

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La relazione tra la depilazione femminile e la percezione del corpo rappresenta ancora un tema complesso nel 2025. Questo fenomeno coinvolge dimensioni di sicurezza personale, identità di genere e libertà individuale, influenzate da fattori sociali e culturali. L’indagine realizzata nell’ambito della campagna “La mia pelle, il mio orgoglio” offre un’istantanea attuale su come le donne si rapportano ai peli corporei, tra influenze mediatiche e convinzioni radicate.

Il legame tra depilazione, sicurezza personale e comfort

La scelta di depilarsi si lega spesso a una sensazione di sicurezza e benessere fisico. Secondo i dati della ricerca condotta nel 2025, il 52% delle intervistate ha dichiarato di depilarsi perché questo gesto le fa sentire più sicure. L’aspetto più citato resta il comfort personale, che interessa il 69% delle donne coinvolte nello studio. Si tratta di una motivazione che riguarda sia la percezione tattile della pelle, sia l’autostima legata all’aspetto esteriore.

Variabilità soggettiva e accettazione del corpo

Nonostante ciò, non tutte le donne manifestano lo stesso grado di serenità con il proprio corpo. Solo il 38% si descrive come “abbastanza a proprio agio” con la pelle e i peli corporei, mentre un significativo 28% ammette di sentirsi “poco a proprio agio”. Questi dati indicano una variabilità soggettiva che dipende da fattori psicologici, sociali e culturali. Le diverse sensibilità verso i peli corporei evidenziano un percorso non lineare verso l’accettazione del proprio corpo.

L’influenza dei social media e delle fonti sulla percezione dei peli corporei

L’interesse per la depilazione e la cura del corpo è influenzato da fonti diverse a seconda dell’età e del contesto sociale. Il 54% delle donne intervistate sostiene di non subire particolari pressioni da fonti esterne. Eppure, tra le giovani di età compresa tra 18 e 34 anni, il 37% attribuisce un ruolo significativo ai social media nella formazione del proprio senso di bellezza e normalità rispetto ai peli corporei.

Questa incidenza diminuisce nelle fasce di età più avanzate, scendendo al 18% tra le donne dai 35 ai 54 anni e azzerandosi tra quelle con più di 55 anni. La disparità tra le generazioni conferma come le influenze estetiche siano cambiate nel tempo e si siano personalizzate. I social offrono modelli e spunti diversi a seconda del pubblico, facendo sì che le giovani sperimentino una maggiore pluralità di opinioni e possono sfidare stereotipi più tradizionali.

Femminilità e libertà di scelta nella gestione dei peli corporei

Un punto saliente emerso al gillette venus glow fest, evento tenutosi a Roma, riguarda la percezione della depilazione come componente della femminilità. Il 52% delle donne ammette di sentirsi “molto libera” nella decisione su come trattare i propri peli, inclusa la zona intima, segno di un cambiamento rispetto al passato. Tuttavia, metà delle partecipanti alla ricerca ritiene che la depilazione sia strettamente connessa alla sua idea personale di femminilità.

Il legame appare più marcato tra le giovani donne, dove supera il 52%. Questi numeri indicano che, anche se la libertà decisionale è cresciuta, certi modelli estetici continuano a influenzare la costruzione dell’identità femminile. La tensione tra autonomia e aspettative sociali resta evidente, dimostrando quanto le norme culturali possano persistere nel definire l’aspetto esteriore.

Il ruolo del linguaggio nella cura della zona intima e della pelle

Il modo in cui si parla di corpo e zone intime ha un impatto diretto sulla salute femminile. Quasi la metà delle donne intervistate ha dichiarato che la carenza di un linguaggio chiaro e condiviso contribuisce notevolmente a problemi di salute. Un altro 41% ha aggiunto che questo fattore incide in modo significativo ma meno marcato.

Le fonti da cui le donne imparano a prendersi cura di sé variano con l’età. Nella fascia 18-34 anni, il 47% si informa prevalentemente online, sfruttando siti e social media. Nelle fasce oltre i 35 anni, le donne preferiscono consultare una figura professionale sanitaria: tra i 35 e i 54 anni il 43%, oltre i 55 anni il 33%. Il dato rivela la necessità di un dialogo aperto e comprensibile che abbatta il silenzio nei confronti di argomenti storicamente tabù, favorendo una cultura della salute più inclusiva e partecipata.

Nuove tecnologie e informazione sul corpo femminile: quale uso dell’intelligenza artificiale

Nel contesto digitale emergono strumenti come l’intelligenza artificiale che potrebbero supportare l’accesso all’informazione sul corpo femminile. Eppure, la ricerca segnala che il 49% delle donne non ha mai utilizzato applicazioni basate su AI per cercare informazioni riguardo la propria pelle o i peli corporei. Un’ulteriore 36% non ha mai considerato questa possibilità.

Questi dati suggeriscono una certa distanza tra le potenzialità tecnologiche e l’uso reale da parte delle donne per questioni legate alla cura del corpo. L’insieme evidenzia un margine significativo per migliorare la diffusione e la conoscenza di strumenti digitali affidabili. Spingere in questa direzione significa offrire alle donne strumenti validi per gestire la propria salute e bellezza in modo più consapevole.

Il rapporto solleva punti chiave che restano al centro del dibattito sulla rappresentazione femminile e le scelte personali legate al corpo. Questa indagine prende forma in un momento in cui il tema è più presente che mai, mettendo in luce tensioni, trasformazioni e esigenze ancora molto attuali nella società.

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