Il senato argentino ha approvato un progetto di legge che aumenta le pensioni del 7,2%, una decisione che segna una battuta d’arresto per il presidente Javier Milei. La misura, sostenuta dall’opposizione, contrasta con le linee guida dell’esecutivo che punta a mantenere l’equilibrio fiscale. Oltre a questo provvedimento, sono stati approvati altri due disegni di legge che mettono a dura prova il governo, segnalando profonde tensioni nella maggioranza.
La legge sull’aumento delle pensioni e il peso politico dell’opposizione
La votazione al senato del 2025 ha confermato l’approvazione del progetto di legge proposto dall’opposizione per aumentare le pensioni del 7,2%. Questa decisione è arrivata nonostante l’opposizione del presidente Javier Milei, che aveva definito il provvedimento contrario alla politica di stabilità economica perseguita dal suo governo. I senatori dell’opposizione sono riusciti a far passare la misura senza dover necessariamente attendere il sostegno della maggioranza, dimostrando una capacità di mobilitazione significativa.
L’aumento delle pensioni rappresenta un risultato concreto per molte categorie di pensionati che versa in condizioni economiche difficili, specie dopo anni di inflazione elevata in Argentina. Il provvedimento è stato accolto da molti come una risposta necessaria alle pressioni sociali crescenti. Il governo, però, percepisce questa mossa come una sfida diretta alla sua strategia economica, che punta a contenere la spesa pubblica per evitare squilibri finanziari nel bilancio statale.
Gli altri due provvedimenti contro il governo: condono e stato di emergenza
Il senato ha inoltre approvato due altri provvedimenti che si scontrano con la linea dell’esecutivo. Il primo riguarda un nuovo condono sui contributi pensionistici, pensato per favorire i lavoratori autonomi e le categorie con ritardi nei versamenti. Questa misura ha generato dibattiti intensi poiché rischia di diminuire le entrate per la previdenza sociale, mettendo a rischio i conti del sistema pensionistico pubblico.
Il secondo progetto di legge dichiara lo stato di emergenza nel settore dell’assistenza ai disabili. Questa drammaticità formale permette di sbloccare risorse straordinarie e adottare misure urgenti a favore di chi opera in questo ambito. Il governo aveva espresso riserve, temendo ripercussioni sul bilancio e un aumento della spesa senza chiari criteri di controllo. L’approvazione di questi due provvedimenti segnala una crisi istituzionale e politica per Milei, che si trova a dover gestire una maggioranza sempre più divisa e ostile.
Le tensioni nella maggioranza e lo scontro tra milei e villaruel
Tra le cause della difficoltà del governo spiccano le tensioni interne alla maggioranza che sostiene Milei. La vicepresidente e presidente del senato, Victoria Villaruel, è apparsa in netta contrapposizione con il presidente. Nel corso della seduta si è evidenziata una frattura profonda sul piano politico e personale. Alcuni ministri del governo avevano esortato via social Villaruel a boicottare la seduta, ma lei ha richiamato le sue responsabilità istituzionali, opponendosi apertamente alle pressioni esercitate dall’esecutivo.
Il confronto più acceso è avvenuto con la ministra della Sicurezza, Patricia Bullrich. Villaruel ha replicato pubblicamente a critiche dirette, ricordando il passato della ministra nel movimento guerrigliero dei Montoneros, un’episodio che rilancia un dibattito storico e politico tuttora vivo in Argentina. Lo scontro interno mette in discussione la coesione del governo e rende più complicata l’azione di governo, soprattutto in un contesto di crisi economica e sociale.
Un panorama politico agitato
Questi eventi mostrano un panorama politico agitato e segnato da divisioni profonde nel cuore della maggioranza, che rischiano di compromettere la stabilità dell’esecutivo e rallentare l’adozione di politiche fiscali coerenti. La capacità di Milei di guidare il paese alle prossime scadenze elettorali appare messa in discussione da questa sequenza di voti contrari e dispute istituzionali.