Il festival internazionale di cartagine in tunisia ha annunciato la cancellazione del concerto della cantante francese hélène ségara, programmato per il 31 luglio 2025. La decisione è arrivata dopo una vasta ondata di proteste online che accusavano l’artista di sostenere israele, una questione molto sensibile nel contesto politico tunisino. La rimozione dell’esibizione riflette il legame stretto e controverso tra cultura e tensioni geopolitiche nella regione.
Le ragioni della cancellazione: le critiche sui social e le accuse di sostegno a israele
Il festival ha ufficializzato con un comunicato su facebook la decisione di eliminare lo spettacolo di hélène ségara dal programma della 59a edizione. Diverse centinaia di utenti tunisini hanno espresso forti critiche sulla presenza della cantante. L’accusa principale è il suo presunto sostegno a israele, dovuto soprattutto alla partecipazione a eventi di raccolta fondi organizzati da un’associazione ebraica. Anche un video diventato virale dal 2016 ha contribuito ad alimentare le polemiche: nel filmato, ségara duetta con il cantante franco-israeliano amir sulla canzone “yerushalaym shel zahav” che rappresenta per molti israeliani un simbolo nazionale.
Polemiche e pressioni dal pubblico tunisino
Questi elementi hanno alimentato la convinzione nei confronti del pubblico tunisino che l’artista sostenga una causa contraria alla dominante posizione filopalestinese del paese. Diverse persone hanno chiesto addirittura un divieto d’ingresso in tunisia per la cantante. Il clima online si è quindi fatto molto teso, costringendo gli organizzatori a intervenire per evitare ulteriori polemiche durante l’evento.
Il contesto politico e storico tra tunisia, palestina e israele
La tunisia nutre sentimenti di forte solidarietà per il popolo palestinese; infatti non mantiene rapporti diplomatici ufficiali con israele. Il paese ha ospitato per anni la sede dell’organizzazione per la liberazione della palestina , guidata da yasser arafat, dal 1982 al 1994. Il presidente tunisino kai saied sostiene apertamente la causa palestinese e ha ribadito il diritto dei palestinesi a uno stato indipendente con al-quds come capitale.
Importanza della posizione politica tunisina
Questa posizione è diventata un punto fermo nella politica estera tunisina e influenza anche gli eventi culturali come il festival di cartagine. La sensibilità verso ogni tipo di sostegno percepito a israele, reale o presunto, assume una rilevanza significativa. Per questo motivo anche la presenza di figure pubbliche e artistiche viene monitorata con attenzione e spesso soggetta a contestazioni immediate da parte della società civile.
La versione di hélène ségara e le reazioni al cancelamento
Hélène ségara ha dichiarato all’agenzia afp di non avere mai preso un impegno per un concerto al festival di cartagine. Ha precisato che la sua esibizione non era nemmeno prevista in programma. Inoltre, ha sottolineato di non aver mai espresso sostegno a israele in maniera ufficiale e di aver cantato in diversi paesi arabi nel corso della sua carriera.
Dichiarazioni e messaggi ricevuti
La cantante ha denunciato di aver ricevuto numerosi messaggi offensivi sui social dopo l’esplosione della polemica. Ha espresso sorpresa e dispiacere per la situazione, dichiarando “di non aspettarsi una reazione così dura basata su supposizioni e su un video diffuso da account filo-palestinesi”. La vicenda mette quindi in luce come, in alcuni contesti, il coinvolgimento degli artisti possa essere valutato in funzione delle tensioni politiche più ampie presenti nella regione.
Impatto e riflessi sul festival internazionale di cartagine
Il festival internazionale di cartagine rimane uno degli eventi culturali più importanti del nord africa. Ogni edizione richiama artisti e pubblico da diverse nazioni, ma deve fare i conti con delicati equilibri politici. La decisione di cancellare il concerto di hélène ségara rappresenta un segnale delle tensioni che possono emergere quando la cultura si intreccia con conflitti geopolitici irrisolti, come quello tra palestina e israele.
Dichiarazione ufficiale degli organizzatori
Gli organizzatori hanno usato il comunicato per riaffermare la posizione della tunisia a favore del popolo palestinese e il ruolo del festival come piattaforma che rispetta questo orientamento. La cancellazione dell’esibizione potrebbe influenzare le future scelte di ospiti e l’attenzione verso le contestazioni politiche, sia durante sia prima degli eventi. Il rapporto tra arte e politica nel contesto maghrebino resta quindi molto teso, e il festival dovrà misurarsi con queste dinamiche anche negli anni a venire.