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Dramma sull’appennino tra modena e bologna: figlio muore cadendo dal torrente, il padre si toglie la vita

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Nel cuore dell’Appennino tra Modena e Bologna si è consumata una tragedia familiare che ha scosso l’intera comunità di Sestola. Fabio Marchioni, 36 anni, noto albergatore locale, è morto dopo una caduta dalle cascate del torrente Dardagna. Poche ore più tardi il padre, Aurelio, 68 anni, ha scelto di togliersi la vita. La dinamica precisa resta da chiarire, mentre gli accertamenti sono affidati ai carabinieri. Il lutto ha portato al rinvio di eventi nel comune.

La morte di fabio Marchioni sulle cascate del torrente dardagna

Fabio Marchioni, imprenditore nel settore alberghiero a Sestola, si trovava sulle sponde del torrente Dardagna, una zona frequentata per escursioni e turismo naturalistico. Nel pomeriggio di un giorno di luglio, è precipitato tra le rocce del corso d’acqua in una zona dove le cascate creano salti ripidi e pericolosi. Alcuni turisti, testimoni involontari della scena, hanno allertato subito i soccorsi. Alcuni avrebbero visto Fabio cadere ed è ipotizzabile che sia stato un incidente oppure un gesto volontario.

Gli operatori del 118 sono arrivati rapidamente ma non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Nella zona impervia del torrente, la caduta ha provocato un trauma fatale. Fabio era conosciuto in città per la conduzione dell’Hotel del Corso, e finora non vi erano segnali che lo indicassero come persona a rischio o intenzionata a compiere gesti estremi. Gli amici si sono detti sorpresi dall’accaduto, scartando l’ipotesi di un suicidio.

Il padre aurelio: il gesto estremo dopo la perdita del figlio

La tragica notizia della morte del figlio Fabio ha dovuto affrontare anche il dolore del padre, Aurelio Marchioni, 68 anni, anch’egli albergatore e gestore dell’Hotel del Corso di Sestola da generazioni. La disperazione si è trasformata in tragedia poche ore dopo la morte del figlio. Aurelio non è rientrato a casa la sera stessa, scatenando subito il timore di un gesto disperato.

La mattina seguente, intorno alle 5.30, i vigili del fuoco hanno ritrovato il suo corpo in un punto vicino a un ponte nei pressi della vallata dove era morto Fabio. Secondo le prime ricostruzioni il 68enne si è lanciato nel vuoto, compiendo un gesto estremo in risposta al dolore per la perdita. La famiglia ha perso così entrambi in poche ore, lasciando uno sgomento profondo in paese.

Indagini e atmosfera nella comunità di sestola

I carabinieri hanno avviato accertamenti sull’episodio. Stanno ascoltando testimoni e cercando di ricostruire con precisione i momenti che hanno portato alla tragedia. Al momento non è esclusa alcuna ipotesi sulle motivazioni che hanno condotto alla morte di Fabio e poi di Aurelio. L’assenza di segnali preventivi rende tutto più confuso e doloroso.

La comunità di Sestola, compresa tra Modena e Bologna, ha vissuto un colpo duro. La famiglia Marchioni era ben considerata, legata da generazioni al paese e al turismo locale con l’Hotel del Corso. La madre di Fabio e moglie di Aurelio è rimasta sola, assistita nel dolore dal fratello di Fabio, residente in un’altra città. Il sindaco Fabio Magnani ha annullato eventi pubblici previsti nei giorni seguenti, per rispetto alla famiglia e al lutto collettivo.

L’impatto del dolore e le reazioni di amici e amministrazione locale

Le persone vicine a Fabio non avevano riscontrato segnali di disagio profondo o intenzioni suicide. La notizia del gesto ha colpito per la rapidità con cui si è sviluppato il dramma. Aurelio aveva sofferto in passato per altre difficoltà familiari, ma non erano note situazioni di grave crisi imminente. L’improvvisa perdita del figlio sembra averlo sopraffatto al punto di scatenare un ultimo gesto disperato.

Il sindaco di Sestola ha espresso vicinanza alla famiglia e invitato alla solidarietà della comunità. La decisione di sospendere eventi pubblici serve a creare uno spazio di rispetto e riflessione. La tragedia ha confermato quanto il dolore possa assumere forme imprevedibili e devastanti anche in realtà piccole e apparentemente serene, come quelle appenniniche fra Modena e Bologna.

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