Il rapporto tra cittadini e politiche per l’adattamento climatico assume nuova forma con una ricerca belga che ha coinvolto migliaia di persone. L’esperimento dimostra che la percezione del contributo collettivo può stimolare l’accettazione di misure anche impopolari, specie quando si toccano spazi privati come i giardini. Questa indagine, condotta nelle Fiandre, indaga come una comunicazione mirata possa trasformare l’atteggiamento pubblico verso politiche di gestione delle risorse idriche e di mitigazione degli effetti del cambiamento climatico.
L’adattamento climatico come sfida condivisa
L’adattamento climatico affianca l’azione per mitigare le cause del riscaldamento globale, focalizzandosi sulle strategie per limitare i danni e affrontare eventi climatici estremi. La responsabilità viene spesso attribuita alle istituzioni e alle industrie, mentre l’apporto dei singoli cittadini è percepito come marginale. Tuttavia, recenti studi suggeriscono che informare correttamente la popolazione sulle conseguenze delle proprie azioni personali può generare sostegno concreto alle misure climatiche.
La ricerca nelle fiandre e gli estremi climatici recenti
La ricerca sviluppata dall’università di Lovanio ha esplorato proprio questa dinamica, prendendo spunto dalla realtà delle Fiandre. Qui, tra il 2024 e il 2025, si sono susseguiti eventi climatici estremi: dalla stagione più piovosa mai registrata alla siccità più dura degli ultimi oltre cento anni. La gestione delle risorse idriche è quindi diventata prioritaria, richiedendo un coinvolgimento ampio che includa ogni segmento sociale, dalle istituzioni alle famiglie.
Le azioni individuali nei giardini privati come leva per il cambiamento
I giardini delle abitazioni private nelle Fiandre occupano una superficie rilevante, circa il 12% del territorio, con una significativa porzione di pavimentazioni rigide che impediscono la naturale infiltrazione delle acque piovane. Questa situazione peggiora fenomeni di caldo estremo, siccità e rischi di alluvioni. Le infrastrutture attuali sono allestite per defluire rapidamente l’acqua verso il mare, creando problemi ulteriori.
Il nodo principale resta il cambiamento della pavimentazione privata, un tema delicato perché i giardini sono spazi molto tutelati dal punto di vista personale e culturale. Leggi più rigide o tasse sulle superfici pavimentate possono incontrare resistenza. La ricerca ha pertanto valutato se la comunicazione, orientata verso la dimensione collettiva del problema, possa aumentare il senso di responsabilità individuale e far accettare anche provvedimenti severi.
L’importanza della comunicazione collettiva
I ricercatori hanno ideato un’infografica con due diversi messaggi: uno che presenta il problema come una sfida collettiva, l’altro incentrato sul contributo individuale. L’immagine collettiva mostrava dati relativi alla quantità di pavimentazione e i suoi effetti sul territorio, mentre quella individuale spiegava cosa cambia togliendo 10 metri quadri al proprio giardino.
Come un’infografica ha modificato il rapporto dei cittadini con le politiche climatiche
L’esperimento ha coinvolto 3.389 cittadini tramite un sondaggio online, valutando il loro sostegno verso quattro misure: regolamentazioni più rigide per i permessi di pavimentazione, un controllo più severo sul rispetto delle regole, un contributo finanziario proporzionale alla superficie impermeabilizzata, e sovvenzioni per la rimozione della pavimentazione.
Chi ha ricevuto l’informazione sul piano collettivo è stato più incline ad accettare regole più impegnative e a sostenere il contributo finanziario. “L’idea del ‘noi’ ha rafforzato la fiducia nelle capacità personali e sociali di avere un impatto significativo sulle difficoltà climatiche emergenti.”
Implicazioni per la percezione e l’accettazione
La ricerca sottolinea che l’efficacia di campagne informative e politiche di adattamento dipende dalla percezione di equità e dalla dimensione collettiva del messaggio. Un approccio che evidenzia il contributo comune permette di superare la diffidenza e l’egoismo naturale, favorendo l’accettazione di provvedimenti che richiedono sacrifici privati.
Implicazioni per le politiche climatiche e il coinvolgimento dei cittadini
I dati raccolti mostrano che i cittadini accettano di intervenire se le politiche sono percepite come giuste e condivise, e se coinvolgono non solo i privati ma anche istituzioni e aziende. La responsabilità individuale, in questo contesto, si trasforma in un tassello fondamentale, nonostante l’impatto sembri limitato.
Lo studio belga suggerisce quindi che per le future politiche di adattamento climatico serve una comunicazione che costruisca un senso di appartenenza collettiva e che valorizzi anche i piccoli gesti quotidiani. “Solo così si potrà affrontare con efficacia una sfida che riguarda l’intera società e i suoi spazi di vita, pubblici e privati.”